In data 31 Agosto 2021, in Regione Emilia Romagna è stata presentata la seguente interrogazione:
Alla Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Cons. Emma Petitti
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE IN COMMISSIONE
Premesso che
• lo scorso 29
marzo, con apposito decreto, il Ministro della transizione ecologica
di concerto con il Ministro della cultura ha espresso giudizio
positivo di compatibilità ambientale al Piano di sviluppo
aeroportuale al 2023 dell’Aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma
presentato da ENAC - Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, parere
subordinato al rispetto delle condizioni ambientali:
- di cui al
parere della Commissione tecnica di verifica dell’impatto
ambientale VIA e VAS del 17 aprile 2020;
- di cui al parere del
Ministero dei beni e delle attività culturali e per il turismo del
13 novembre 2020;
- di cui alla delibera di Giunta della Regione
Emilia-Romagna n. 2286 del 22 novembre 2019;
• il progetto di
sviluppo prevede l’allungamento della pista dagli attuali 2124
metri a 2880 e la realizzazione di un terminal cargo in zona sud e di
un hangar per aerei a fianco dell’attuale aerostazione.
L’allungamento permetterebbe il passaggio della pista dalla Classe
C, in grado di ricevere aerei con apertura alare fino a 35 metri,
alla Classe E, che è utilizzabile da aerei con apertura fino a 65
metri;
• l’aeroporto Verdi è storicamente in perdita per un
totale calcolato in oltre 44 milioni in 11 anni (in gran parte soldi
pubblici) e l’allungamento della pista è stato proposto per
permettere un rilancio dell’aeroporto in chiave di trasporto merci,
favorendo l’accessibilità all’area emiliana del settore cargo e
business. Il traffico previsto da progetto per il 2023 sarà di
10.748 movimenti, per 30 aerei al giorno e un passaggio ogni 20
minuti circa se, come da regolamento, i voli saranno limitati alle
fasce orarie diurne. Il traffico presunto per il 2034 sarà di 18.339
movimenti, 50 al giorno, un passaggio ogni 12 minuti circa;
• nonostante
le numerose prescrizioni ambientali a cui è sottoposto e le numerose
obiezioni
anche di natura procedurale mosse alla Valutazione di
Impatto Ambientale, il progetto in questione è già destinatario di
una linea di finanziamento attivata dal Governo. In particolare il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel dicembre 2019 ha
firmato una convenzione con l’Ente Nazionale per l’Aviazione
Civile e con SO.GE.A.P. Spa, l’ente gestore dell’aeroporto di
Parma, con cui ha concesso un finanziamento di 12 milioni del Fondo
Sviluppo e Coesione per l’allungamento della pista dell’Aeroporto
di Parma e la realizzazione di un hangar cargo;
• l’art. 6
della succitata convenzione stabilisce che “l’erogazione del
contributo è soggetto alla preventiva verifica al fine di valutare
se gli aiuti concessi siano soggetti alla notifica alla Commissione
europea o se gli stessi possano essere esenti da notifica secondo le
pertinenti normative europee in materia di aiuti di Stato agli
aeroporti nel rispetto di quanto dettato dagli articoli 107 e 108 del
Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e delle specifiche
disposizioni emanate in materia;
• per quanto riguarda la
Regione Emilia-Romagna, la Giunta ha più volte espresso il suo
appoggio all’ampliamento dell’Aeroporto, ma il progetto non è
previsto dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) in
vigore, ed è solamente accennato nel PRIT 2025 adottato dalla Giunta
nella scorsa legislatura ma non ancora approvato dall’attuale
Assemblea legislativa.
Osservato che
• la scelta di puntare su uno sviluppo dell’aeroporto di
Parma attraverso l’allungamento della pista e lo sviluppo del
traffico merci è fortemente osteggiata da numerose associazioni di
Parma che hanno più volte sollevato obiezioni - sia pubblicamente
sia nelle sedi istituzionali e nel corso della procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale - in merito all’impatto della
nuova infrastruttura in termini di inquinamento atmosferico e
acustico, di sicurezza e di impatto sulla viabilità. Di questo
gruppo di associazioni fanno parte, tra le altre, NoCargo, Parma a
dimensione umana, Manifattura urbana, Legambiente, Wwf, Ada, Fridays
for future, Fiab, Fruttorti, Mercatiamo, Parma sostenibile, Manifesto
per San Leonardo;
• l’aeroporto Verdi di Parma si trova a 3
chilometri dal centro cittadino, in un’area adiacente ai quartieri
di Fognano e Crocetta che ospitano migliaia di edifici abitati da
decine di migliaia di persone. Circa 1000 metri a sud dell’aeroporto
è presente un plesso scolastico che ospita l’asilo Neri, la scuola
elementare Anna Frank e la scuola media Ferrari. Ad allungamento
della pista completato, ulteriori tre plessi scolastici, ossia la
scuola media Malpeli, la scuola elementare Campanini e l’asilo
Agazzi, si troveranno, rispettivamente, a 600, 1000 e 1300 metri di
distanza dal termine della pista. Inoltre, tutte e sei le strutture
citate rientrano nel tracciato della rotta di decollo e atterraggio
degli aerei;
• la pista si estende sulla direttrice nord-sud,
per cui è perpendicolare ai tracciati della tangenziale e della
linea ferroviaria Parma-Milano a sud e ai tracciati dell’autostrada
e dell’alta velocita a nord. La pista, che già ora a sud termina a
pochi metri da tangenziale e ferrovia, dopo l’allungamento
arriverebbe a nord a pochi metri dall’autostrada e dall’alta
velocità, tagliando i collegamenti viari tra casello autostradale e
quartiere fieristico;
• il piano di sviluppo dell’aeroporto
porterà nelle intenzioni dei promotori del progetto ad un aumento
del traffico aereo su Parma sia in volume che in portata. Gli aerei
che potranno volare su Parma dopo l’allungamento della pista hanno
una stazza 8 volte superiore agli aerei che vi atterrano attualmente.
Al raddoppio dell’apertura alare corrisponde un impatto in termini
di inquinamento acustico e ambientale dalle 8 alle 10 volte superiore
in funzione delle maggiori potenze dei motori e dei relativi consumi
di carburanti;
• per quanto riguarda l’inquinamento acustico,
secondo uno studio della Protezione Civile pubblicato sul sito del
Ministero dell’Ambiente nelle osservazioni al progetto, l’area
attorno
all’aeroporto, nella quale il decollo e l’atterraggio
degli aerei porterà a un aumento del livello del rumore sino ai 65
dB, interesserà 12.000 persone. All’interno di questa area
figurano diverse zone, principalmente a sud e nord dell’aeroporto,
che secondo la zonizzazione acustica del Comune di Parma prevedono
limiti acustici di 60 dB in fascia diurna e 50 dB in fascia notturna
(come è noto, l’aumento dell’intensità dei decibel segue una
scala logaritmica per cui a ogni incremento di 3dB corrisponde un
raddoppio del rumore). Come summenzionato, lungo le direttrici di
decollo e atterraggio sono presenti, a poche centinaia di metri dalla
pista, scuole d’infanzia, scuole elementari e scuole medie per un
totale di 1500 bambini, che si troveranno esposti ad un livello di
rumore stimabile tra i 70 e i 75 dB;
• esistono numerosi studi
autorevoli sui danni alla salute dovuti al rumore aeroportuale. In
particolare, è stato riscontrato che i bambini residenti nelle zone
limitrofe agli aeroporti e gli studenti di scuole che subiscono il
rumore degli aerei soffrono in percentuale molto maggiore di: ritardi
nell’apprendimento scolastico, disturbi cognitivi, iperattività.
Un articolo a cura dei professori Stephen Stansfeld e Charlotte
Clark, “Health Effects of Noise Exposure in Children”, pubblicato
il 26 marzo 2015 sulla rivista “Early Life Environmental Health”,
ha confermato la correlazione tra esposizione gestazionale al rumore,
basso peso alla nascita e nascite premature;
• rispetto
all’impatto dell’ampliamento dell’aeroporto in termini di
inquinamento atmosferico sulla città di Parma, è stato osservato
che le rotte dei corridoi obbligati dell’aeroporto di Parma passano
tutte sul centro cittadino; inoltre, gli aerei di maggior stazza che
voleranno sul Verdi di Parma necessitano di un notevole spazio in
fase di decollo e atterraggio, per cui rimarranno vicini al suolo per
molti chilometri prima di toccare o dopo essersi staccati dalla
pista;
• notoriamente
le fasi di decollo e di atterraggio sono quelle in cui vengono
immessi nell’aria i quantitativi maggiori di sostanze inquinanti
(si stima che circa un terzo del carburante trasportato da un aereo
venga consumato in fase di decollo e atterraggio), inquinanti che
successivamente ricadono a terra. Tra questi vi sono: vari tipi di PM
(grossolano, sottile ed ultrasottile), CO2, CO, SOx ed NOx, anche
significative quantità di acroleina, formaldeide, butadiene,
naftalene, benzene, acetaldeide, toluene, xilene e propanale;
•
il quotidiano ilSole24Ore ha calcolato che, sulla base degli
obiettivi dichiarati nel progetto, l’impatto del traffico aereo sul
centro di Parma equivarrà al passaggio di 6.448.000 auto ogni anno.
Impatto a cui va sommato il movimento dei TIR per il trasporto delle
merci che arriveranno al terminal attraverso le tangenziali (ogni
aereo cargo contiene merce per circa otto autoarticolati pesanti);
•
questi nuovi agenti inquinanti, dal cielo e da terra, si andranno a
sommare ad una situazione
già grave, in una delle aree più
inquinate del mondo, la Pianura Padana, in cui si registrano decine
di migliaia di morti premature all’anno per le patologie correlate
allo smog, e per cui l’Italia e le Regioni interessate, tra cui
l’Emilia-Romagna, a novembre 2020 sono state condannate dalla Corte
di giustizia dell’Unione europea per aver violato “in maniera
sistematica e continuativa” i valori massimi di concentrazione di
PM 10 nell'atmosfera.
Osservato
inoltre che
• il parere positivo alla Valutazione di Impatto
Ambientale arriva con numerose prescrizioni, al punto da far
affermare alle Associazioni che si oppongono alla realizzazione
dell’ampliamento che le prescrizioni e le omissioni nella
documentazione presentata e di cui si chiede una integrazione sono
tali e tante da essere paragonabili a una seconda valutazione di
impatto ambientale da realizzare successivamente al parere
favorevole;
• in particolare, tra le osservazioni presentate
dalla Regione Emilia-Romagna in sede di VIA, vi sono precise
richieste di integrazioni alla documentazione a supporto del
progetto, in merito a:
- strumentazione urbanistica Comunale, “si
chiede di integrare tutta la documentazione del PSA con il nuovo
strumento urbanistico e di riportare anche sul RUE e sul POC il PSA e
gli elaborati del SIA”;
- conformità urbanistica, “gli
interventi descritti … non risultano pienamente conformi al POC e
al RUE”;
- vincoli del PSC, “approfondire e meglio documentare
il rispetto delle disposizioni di cui ai vincoli ambientali,
paesaggistici e infrastrutturali contenute nelle Tavole dei Vincoli
del PSC”;
- quadro delle coerenze, “evidenza di alcune
incoerenze nella perimetrazione dei Poli Funzionali, rappresentati
nel PSC, con le stesse schede provinciali di riferimento del PTCP”;
-
acque e gestione degli scarichi idrici, “Si chiede di fornire un
esaustivo inquadramento pianificatorio rispetto agli strumenti di
pianificazione provinciale”;
• sempre secondo quanto fatto
osservare dalla Regione Emilia-Romagna, non sarebbero stati indagati
i seguenti elementi di criticità del territorio, che producono
interferenze anche sul piano urbanistico:
- la presenza di due
elettrodotti;
- in direzione nord la presenza 1) del tracciato
dell'autostrada A1 con possibile ampliamento di una quarta corsia
dell'A1 tra Modena nord e Piacenza sud, 2) del tracciato ferroviario
e della linea AV;
- in direzione ovest la presenza delle Fiere di
Parma e del cantiere del futuro centro “MallUrban District”;
-
in direzione nord la presenza, a poche decine di metri dal limite di
progetto della pista, di un'attività produttiva dedita alla
trasformazione alimentare (caseificio);
- edifici di valore
architettonico, ambientale e storico-testimoniale su via Parma
Rotta.
La Regione segnalava, pertanto, l’opportunità di
acquisire un contributo specifico da parte di RFI, Autostrade e
Terna, al fine di valutare compiutamente gli effetti prodotti
dall’allungamento della pista sulle rispettive infrastrutture da
loro gestite;
• in merito a tutti questi punti sollevati dalla
Regione Emilia-Romagna in sede di VIA, le controdeduzioni del
proponente risultano carenti e vengono riassunte così in sede di
Parere della Commissione tecnica di VIA e VAS:
“In risposta a
quanto sollevato circa le implicazioni urbanistiche, si evidenzia che
queste saranno oggetto di fase procedurale specifica (Conferenza dei
Servizi) successiva alla fase istruttoria di VIA.”
Le ulteriori
osservazioni del Comune di Parma rispetto alle interferenze
infrastrutturali evidenziano che “non sono stati sviluppati gli
approfondimenti richiesti.”;
• manca infine alla
documentazione della VIA una valutazione degli effetti
dell'inquinamento
atmosferico che includa i dati epidemiologici
sui ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie croniche, asma
bronchiale, malattie cardiovascolari e tumori polmonari nei comuni
impattati dall'aeroporto (Parma), oltre che sui relativi dati di
mortalità e morbosità.
Considerato
che
• il trasporto aereo è indicato come uno dei maggiori
responsabili dell’inquinamento e delle emissioni climalteranti:
infatti è il mezzo maggiormente inquinante a parità di
passeggero chilometro. I paesi più avanzati hanno già intrapreso le
prime misure per disincentivare il trasporto aereo. Francia e Spagna
hanno recentemente votato a favore della sospensione dei voli su
rotte che possono essere coperte dal treno in meno di due ore e
mezza, come parte di una serie di misure climatiche e ambientali. In
Germania, pur non essendoci una legge specifica, lo scorso marzo è
stato raggiunto un accordo tra Lufthansa e la società delle ferrovie
per eliminare i voli brevi. Lo stesso Ministro dei Trasporti
italiano, Giovannini, ha dichiarato di voler propiziare un analogo
accordo tra Alitalia, Ita, e Trenitalia;
• nella stessa
direzione si muove la sensibilità di imprenditori e consumatori, con
importanti aziende che annunciano il proprio impegno affinchè le
loro merci viaggino su treno anziché su mezzi inquinanti. Barilla ha
annunciato che dallo scorso maggio, grazie ad un accordo con GTS,
sono stati avviati nuovi trasporti intermodali ferroviari che
attraversano il Paese dagli interporti di Parma e Piacenza ai
terminal di Marcianise, in Campania, e di Bari, permettendo di
viaggiare su treno invece che su gomma a 110mila tonnellate di suoi
prodotti e togliendo dalla strada circa 6.000 camion. Sempre
recentemente un altro dei grandi gruppi
agroalimentari
dell’Emilia-Romagna - Conserve Italia, con base nel bolognese - ha
reso noto che spedisce le proprie merci in treno per il 50%,
arrivando al 95% per quelle dirette in Svezia;
• la gestione dei
trasporti e della logistica è centrale rispetto al posizionamento e
alle necessità strategiche del nostro tessuto industriale regionale.
I servizi intermodali e in particolare il trasporto ferroviario sono
alla base di numerosi casi di successo e al centro di altrettanti
progetti di innovazione. I 12 milioni del Fondo di Coesione e
Sviluppo destinati dalla Regione Emilia-Romagna allo sviluppo
dell’Aeroporto di Parma sarebbero quindi meglio impiegati nella
costruzione di un sistema di trasporto merci ambientalmente più
sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico ed economico,
oltre che in linea con le principali politiche nazionali ed europee.
Ricordato
che
• la Giunta regionale ha solennemente preso posizione in più
occasioni a favore della transizione ecologica, a partire dalla
dichiarazione dello stato di emergenza climatica nel 2019, seguita
dal Patto per il Lavoro e per il Clima, fino all’approvazione nel
giugno scorso del documento “States&Regions7 recommendations to
the G7 Leaders”, in cui si richiamano i leader del G7 alla massima
responsabilità politica e morale per investire in un futuro sano,
equo e sostenibile.
TUTTO
CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER
SAPERE
• se e in quale modo intenda finanziare l’ampliamento e
la trasformazione in scalo cargo dell’aeroporto di Parma; se, in
tal caso, sia prevista una preventiva verifica al fine di valutare se
gli eventuali aiuti concessi siano soggetti alla notifica alla
Commissione europea nel rispetto delle normative europee in materia
di aiuti di Stato agli aeroporti;
• come valuti le risposte
arrivate alle osservazioni presentate dalla Regione stessa in sede di
VIA e come intenda operare affinché siano rispettate tutte le
prescrizioni presenti nella VIA;
• quale posizione intenda
tenere nella Conferenza dei Servizi che sarà indetta dal MIMS per
l'approvazione del progetto definitivo di allungamento della pista;
•
se e in quale strumento di programmazione infrastrutturale regionale
vigente sia previsto l'ampliamento dell'Aeroporto di Parma per
finalità cargo e se il Piano Nazionale Aeroporti preveda tale
trasformazione;
• se non ritenga opportuno valutare il progetto
di ampliamento e trasformazione in scalo cargo dell’aeroporto di
Parma nell’ambito di un esame complessivo del sistema dei trasporti
regionali aeroportuali, in particolare nell’iter di discussione e
approvazione del PRIT 2025.
La
Capogruppo Silvia Zamboni
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