lunedì 30 marzo 2020

Manila, aeroambulanza jet bimotore si incendia in decollo


Aereo distrutto, con otto vittime! Il IAI -124 Westwind della Lion Air era impegnato nella fase di decollo, domenica 29 Marzo intorno alle 20.00 locali, dalla pista 24 dell'aeroporto di Manila-Ninoy Aquino International Airport (MNL) nelle Filippine con destinazione Tokyo-Haneda i Giappone. Il volo RP-C5880 era un volo ambulanza con 2 persone di equipaggio e sei passeggeri. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1981.

sabato 28 marzo 2020

Aeroporto Malpensa, il Comitato Varallo Pombia scrive ad ARPA Piemonte


Richiesto il monitoraggio straordinario acustico/atmosferico! Il “Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpens”a ha, nella giornata di oggi 28 Marzo 2020 trasmesso una PEC con il seguente oggetto:
Richiesta Campagna di Monitoraggio intensivo sulla qualità dell’aria e del rumore – Aeroporto Malpensa
In considerazione della rilevante riduzione dell’attività aeroportuale di Malpensa, dovuta alla pandemia Co-VID19, lo scrivente Comitato chiede a codesta Agenzia regionale di effettuare con la massima urgenza una campagna di monitoraggio intensivo dell’aria e del rumore sul territorio del Comune di Varallo Pombia, interessato dalle SID 280 e 310 in decollo da Malpensa, e sui territori degli altri comuni piemontesi interessati a vario titolo dalle SID 280 - 310 e 320.
Quanto sopra al fine di valutare la qualità dell’aria e gli indici di rumore, in assenza del contributo della sorgente emissiva costituita dagli aeromobili e dall’indotto aeroportuale, onde permettere un approfondito confronto tra i dati relativi al periodo di attività operativa standard ed il periodo attuale.
La verifica del contingente impatto acustico generato dalle flotte aeree in decollo consentirà, inoltre, di rapportare la loro incidenza nella Classificazione Acustica (ZAC) dei singoli Comuni sorvolati.
Il monitoraggio dell’aria per la misura dei principali inquinanti quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, Nox, SO2, PM10, PM2,5, benzene, CO2 ed O3, rappresenta senza dubbio un dato essenziale per valutare il contributo degli aeroporti all’inquinamento atmosferico osservato su scala locale.
Ringraziando anticipatamente, restiamo in attesa di sapere le date in cui darete corso ai monitoraggi dell’aria e del rumore richiestivi.”

venerdì 27 marzo 2020

ENAV e bilancio 2019: una Interrogazione M5S


Quale la destinazione per il rilevante “dividendo”? Con un comunicato dello scorso 12 Marzo ENAV ha “Approvato il progetto di Bilancio 2019 e il Bilancio consolidato di Gruppo 2019”, a margine è stata presentata la seguente :
Proposta di dividendo
Il Consiglio di Amministrazione di ENAV ha deliberato di proporre all’Assemblea di distribuire in favore degli Azionisti un dividendo complessivo pari a 113,2 milioni di euro, in linea con la dividend policy, e corrispondenti a 0,2094 euro per ogni azione (+4,8%) che risulterà in circolazione alla data di stacco della cedola, escluse le azioni proprie in portafoglio a quella data. L’indicato dividendo verrà posto in pagamento il 27 maggio 2020, con data stacco cedola il 25 maggio 2020 e record date il 26 maggio 2020”.
In relazione a tale “ipotesi” l'onorevole Arianna Spessotto (M5S) ha presentato la seguente interrogazione parlamentare:
"Al ministro dell'Economia e delle finanze, al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere, premesso che:
l'Enav è una società per azioni che opera come fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione civile nello spazio aereo di competenza italiana;
la società è controllata dal ministero dell'Economia e delle finanze (Mef) ed è sottoposta alla vigilanza dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) e del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit);
il consiglio di amministrazione di Enav SpA, riunitosi in data 12 marzo 2020, ha approvato il progetto di bilancio 2019 ed il bilancio consolidato di gruppo 2019;
nel 2019 il Gruppo Enav ha realizzato un utile consolidato pari a 118,3 milioni di Euro, in aumento del 3,4 per cento ed i ricavi consolidati sono stati pari a 902,9 milioni, in aumento dell'1,5% rispetto all'esercizio precedente;
il consiglio di amministrazione ha, altresì, deliberato di proporre all'assemblea di distribuire in favore degli azionisti un dividendo complessivo pari a 113,2 milioni di Euro, in linea con la dividendipolicy, e corrispondenti a 0,2094 Euro per ogni azione (+4,8 per cento); l'indicato dividendo verrà posto in pagamento il 27 maggio 2020;
l'emergenza relativa alla diffusione nazionale ed internazionale del virus Covid-19 ed alle relative misure di mitigazione sta determinando a livello mondiale uno scenario in continua evoluzione, anche con riferimento ai flussi del traffico aereo;
le ultime previsioni effettuate dagli organi statistici di Eurocontrol, che prevedevano per il 2020 un aumento del traffico aereo sull'Italia dell'ordine del 4,3% (in termini di unità di servizio) rispetto al 2019, dovranno presumibilmente essere aggiornate in relazione agli sviluppi in termini di durata e di effetti sul traffico aereo del predetto scenario nazionale ef internazionale di diffusione del virus Covid-19;
va tenuto in considerazione il fatto che lo scenario nazionale ef internazionale è in evoluzione, che gli effetti sull'economia in generale e sul traffico aereo in particolare non sono allo stato ancora quantificabili e che sarà, quindi, necessario attendere l'evoluzione della situazione internazionale per una valutazione più precisa sugli effetti di tale situazione emergenziale anche sulle attività future di Enav, che potrebbero avere impatti significativi–:
quali iniziative di competenza i ministri interrogati intendano adottare con riferimento alla decisione del consiglio di amministrazione di Enav di distribuire agli azionisti una parte consistente dell'utile maturato nel 2019".

giovedì 26 marzo 2020

Aeroporto Malpensa, il Comitato SalviAMO La Brughiera chiama ARPA L.


Pochi voli? E', comunque, indispensabile controllare l'aria di Malpensa. Nell'epoca del COVID19, con gli aeroporti lombardi di Linate, Bergamo Orio al Serio e Brescia Montichiari chiusi e con Malpensa a traffico civile-commerciale minimale, nessun Sindaco dei Cumini aeroportuali ha ancora preso l'iniziativa e di richiedere ad ARPA Lombardia meticolosi e sistematici monitoraggi dell'intorno delle piste di volo.
Perché questo ritardo e/o disattenzione per questioni fondamentali alla coesistenza tra infrastrutture aeroportuali e territorio e comunità dei cittadini residenti nell'intorno? Un database indispensabile e da comparare con i riscontri di impatto atmosferico ed acustico degli scali, qualora di ri-presentasse nel pieno il frenetico traffico della scorsa estate 2019.
In attesa ecco che il Comitato SalviAMO La Brughiera, prima fa tutti lo ha fatto, con questa richiesta:

http://salviamolabrughiera.blogspot.it/
salviamolabrughiera@gmail.com
Spettabile A.R.P.A. Lombardia, sede centrale di Milano.
arpa@pec.regione.lombardia.it
Compartimenti di Como e di Varese.
dipartimentovarese.arpa@pec.regione.lombardia.it
e p/c
Al Presidente del CUV (Consorzio Volontario Malpensa)
Sig. Stefano Bellaria
comunedisommalombardo@legalmail.it

Oggetto: Richiesta Campagna di Monitoraggio intensivo sulla qualità dell’aria presso lo scalo di Malpensa.

In occasione della forte riduzione dell’attività aeroportuale di Malpensa causa pandemia CoVID19, lo scrivente Comitato SalviAMO la Brughiera, chiede a codesta Agenzia regionale se non ritiene opportuno, ancorché doveroso, effettuare una campagna di monitoraggio intensivo dell’aria in prossimità nord-sud delle piste 35R e 35L, all’interno del sedime e nei Comuni limitrofi, al fine di valutare la qualità della stessa in assenza del contributo della sorgente emissiva costituita dagli aeromobili e dall’indotto aeroportuale (Confronto dati tra periodo di attività standard e periodo attuale).
Tale monitoraggio per la misura dei principali inquinanti (NOx, SO2, PM10, PM2,5, benzene, CO2 O3 ecc.), rappresenterà un dato utile ai fine della valutazione del contributo degli aeroporti all’inquinamento atmosferico osservato su scala locale. In attesa di un Vostro cortese riscontro ci è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti. Casorate Sempione, 24 Marzo 2020

mercoledì 25 marzo 2020

Aeroporti e COVID19, ENAC proroga la chiusura al 3 Aprile


Riguarda il traffico aereo civile/commerciale, ma si suppone esteso anche all'A.G. Anche se l’operatività aeroportuale senza limitazioni  è stata garantita alle società di gestione degli aeroporti inclusi nell’art. 2 comma 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dei Trasport: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Roma Ciampino (per i soli voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali) l'attività registrata continuo a risultare mininale. La chiusura parziale e/o totale dei Terminal su Malpensa e Fiumicino, inoltre, non può che confermare la “stato di crisi” dei voli complessivi sugli scali della Penisola.
Il Comunicato Stampa n. 21/2020 di ENAC, proroga, in sostanza, al 3 Aprile la “chiusura temporanea” degli aeroporti concerne gli aeroporti di Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Verona, Firenze, Roma Ciampino, Reggio Calabria, Brindisi, Trieste e Treviso.
A riguardo ENAC informa:
L’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, informa che la chiusura degli aeroporti è prorogata fino al 3 aprile 2020, in applicazione del decreto numero 127 del 24 marzo 2020 emanato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministro della Salute, con il quale, tra le varie disposizioni, viene prorogato il decreto ministeriale n. 112 del 12 marzo 2020 che prevedeva lo stop temporaneo di alcuni scali nazionali. Gli aeroporti interessati sono i medesimi individuati nel decreto n. 112 del 12 marzo u.s relativo alla razionalizzazione del trasporto aereo a seguito dell’emergenza Covid-19”.
In assenza di riferimenti precisi si suppone siano estese anche le restrizioni riguardanti l'attività di Aviazione Generale oggetto del Comunicato Stampa n. 20/2020 di ENAC: “operatività aeroporti aviazione generale e aree di atterraggio a seguito emergenza Covid-19 - Consentiti i movimenti per comprovate esigenze lavorative, necessità, salute e per il ritorno al proprio domicilio”.


martedì 24 marzo 2020

ICAO e Trasporto Aereo: il “sistema” si attiva per il post COVID19


Il Consiglio ICAO verso un rapido rilancio dell'Aviazione Commerciale. L'ICAO (International Civil Aviation Organization) promuove iniziative a sostegno dell'Aviazione Civile-Commerciale Internazionale. Analizza il sostegno, attraverso gli Stati, le organizzazioni 
Internazionali, le istituzioni finanziarie, a pianificare il recupero dell'economia mondiale nel post “pandemia globale” Covid-19 dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

ICAO HQ, Montréal, 23 March 2020 
The ICAO Council is urging States, international organizations and financial institutions to consider the critical importance of civil aviation to the recovery of the worldwide economy after COVID-19, declared a global pandemic by the World Health Organization (WHO).
In recalling the UN Secretary General, António Guterres’ remarks, ICAO Council President Salvatore Sciacchitano reiterated that “We are facing a global health crisis unlike any in the 75-year history of the United Nations. Secretary General Guterres underlined that after tackling the health emergency, we must focus on the social impact and the economic response and recovery, adding that creativity of the response must match the unique nature of the crisis.”
 “Similarly, the Leaders of the Group of Seven acknowledged that COVID-19 poses major risks for the world economy and committed themselves to address the economic impact of the outbreak,” President Sciacchitano highlighted.

The President noted that the global response must consider the role of international air transport as a worldwide enabler in current times of crisis, through vital air cargo services supporting the global supply chains, rescue of stranded passengers, as well as timely emergency and humanitarian response capabilities.
 He stressed that “maintaining the financial and functional operability of the global aviation system is a matter of urgency in order to establish a path towards a recovery from the economic hardships caused by COVID-19.”
Worldwide air transport connectivity stimulates economies through employment, trade and tourism, and supports States in achieving the Agenda 2030 United Nations Sustainable Development Goals (SDGs),” President Sciacchitano explained.
The Council of ICAO is calling on States and financial institutions to examine the best means of supporting sectoral stakeholders, airlines, airports, air navigation service providers, manufacturers, without prejudice to fair competition and by ensuring transparency.
Only by implementing, on an urgent basis, efficient public policies and strategies in the aviation sector will a recovery of the worldwide economy after the pandemic be more easily achieved,” concluded President Sciacchitano.

lunedì 23 marzo 2020

ENAC: COVID19 e l'utilizzo emergenziali dei droni


Provvedimenti governativi emergenziali in vigore fino al 03/04/2020. ENAC a fronte e nel quadro dei riferimenti normativi in materia di mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto (APR) sottostanti:


Ministero dell’Interno gabinetto.ministro@pec.interno.it
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti m_inf@pec.mit.gov.it
Dipartimento della Protezione Civile protezionecivile@pec.governo.it
Stato Maggiore Aeronautica stataereo@postacert.difesa.it
Ministero della Giustizia - Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Ufficio del Capo del Dipartimento - Segreteria di sicurezza UE/S segreteriasicurezza.dap@giustizia.it
ENAV S.p.A. protocollogenerale@pec.enav.it
Associazione Nazionale dei Comuni Italiani amministrazione@pec.anci.it
Comandi Polizie locali e, p. c.:
ENAC - tutte le Direzione Aeroportuali
ENAC - tutte le Direzioni operazioni

Oggetto: Provvedimenti governativi emergenziali in vigore fino al 03/04/2020 - Utililizzo droni.

Nell’ottica di garantire il contenimento dell'emergenza epidemiologica “coronavirus,” al fine di consentire le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale, prevista dai D.P.C.M. 8 e 9 marzo 2020, si rende necessario procedere a derogare ad alcune previsioni delle disposizioni del Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto“ Edizione 3 del 11 novembre 2019. Considerate, pertanto, le esigenze manifestate da numerosi Comandi di Polizie Locali, fino al 3 aprile 2020, si dispone quanto segue. Le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 kg, nella disponibilità dei Comandi di Polizia Locale ed impiegati per le sopra indicate attività di monitoraggio, potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione di cui all’art. 8 del citato Regolamento. Per quanto riguarda le operazioni critiche di tali SAPR esse potranno essere effettuate in Visual Line of Sight in deroga all’art. 10 anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto, non sarà altresì necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard pubblicati. Inoltre, in deroga alle previsioni di cui all’art 27 del citato Regolamento ENAC e alle disposizioni contenute nella Circolare ENAC ATM 09, con la presente, dalla data del suo invio e fino al 3 aprile 2020, si autorizzano tutti gli Enti di Stato di cui all’art 744 del Codice della Navigazione e delle Polizie Locali dei Comuni italiani, ad operare con propri APR se impiegati nell’ambito delle condizioni emergenziali dovute all’epidemia COVID-19, nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili di cui al paragrafo 7 della Circolare ENAC ATM 09 e identificate come “aree rosse”, ad una quota massima di 15 metri. In caso di svolgimento di voli operati con APR, nelle aree sopra specificate, l’Ente titolare dello stesso, dovrà fornire preventivamente comunicazione alla TWR dell’aeroporto limitrofo all’area d’interesse al fine di comunicare la presenza del drone e di coordinare le rispettive attività. È comunque data sempre priorità al traffico degli aeromobili da/verso gli aeroporti e rimane in capo all’operatore del drone la responsabilità sia di dare precedenza agli aeromobili in volo sia di separarsi da questi ultimi. I contatti telefonici dei responsabili delle TWR, saranno forniti agli stessi indirizzi di cui alla presente nota, da parte di ENAV e dell’Aeronautica Militare. Per gli aeroporti in cui sono presenti fornitori di servizio del traffico diversi da ENAV ed Aeronautica Militare, i numeri telefonici sono presenti nell’allegato D della Circolare ENAC ATM 09 visionabili sul sito www.enac.gov.it. Ferme le altre disposizioni del Regolamento. Quanto precede si condivide anche con il Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria per necessaria informazione. In ultimo, si chiede all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani d’inoltrare con l’urgenza del caso, la presente disposizione, a tutti i Comuni che ne forniranno successiva informazione ai Comandi delle Polizie locali.
Cordiali saluti Ing. Fabio Nicolai


giovedì 19 marzo 2020

COVID19, un comunicato ENAC, anche, su Aviazione Generale


Quali le reali ricadute dei voli di AG? Dopo le disposizioni che hanno regolamentato l'attività aerea sugli scali del Piano Nzionale Aeroporti-PNA, con il comunicato Stampa n. 20/2020, ENAC ha integrato lo stesso Decreto ministeriale. Questa “normativa” definisce le restrizioni da adottare sulle aviosuperfici, campi di volo, elisuperfici, idrosuperfici.per le Regioni non interessate dall'emergenza COVIT19.
Ma con quale esito? Un decollo di velivoli di aviazione generale e di ultraleggeri in una Regione verso una destinazione con traffico “emergenziale” come potrebbe essere controllato? E da quale soggetto autorizzato? I voli a vista non strumentali dai campi di volo potranno essere sottoposti da un sistema “ispettivo” preordinato? Quali potrebbero le sanzioni per gli eventuali trasgressori?
Una serie di interrogativi che potranno trovare una risposta dai riscontri quotidiani di eventuale attività di Aviazione Generale.

ENAC: operatività aeroporti aviazione generale e aree di atterraggio a seguito emergenza Covid-19 - Consentiti i movimenti per comprovate esigenze lavorative, necessità, salute e per il ritorno al proprio domicilio
A integrazione delle precedenti misure con le quali, a seguito dell’emergenza Covid-19, è stata limitata l'operatività del sistema aeroportuale italiano, l’ENAC ha emanato ulteriori disposizioni per gli aeroporti di aviazione generale e per le aviosuperfici, le elisuperfici e le idrosuperfici.
Negli aeroporti di aviazione generale e nelle aviosuperfici, elisuperfici e idrosuperfici (escluse le aviosuperfici e le elisuperfici occasionali), sono consentiti i voli motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità o effettuati per motivi di salute, nonché i voli finalizzati al rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020.
Per effettuare questi voli il pilota, due ore prima del decollo, deve trasmettere all'autorità di pubblica sicurezza competente territorialmente per l'aeroporto o per l'area di atterraggio di destinazione, le comunicazioni previste (art. 9 del decreto ministeriale del 1° febbraio 2006).
Oltre a tali comunicazioni, il pilota deve trasmettere all'autorità di pubblica sicurezza competente territorialmente anche l’autodichiarazione prevista dal Ministero dell’Interno.
Queste disposizioni non si applicano alle Regioni le cui attività di volo, a seguito dell'emergenza Covid-19, sono state limitate con apposita normativa”..

mercoledì 18 marzo 2020

COVID19: aeromobili e aria riciclata a bordo, una Interrogazione in UE


Non solo aria tossica ma rischi di contaminazione? Le problematiche associate all'aria a bordo deivelivoli dell'aviazione civile commerciale è stata spesso oggetto di analisi e di studio. Tra di questi il libro “Aerotoxic Syndrome” l'inconfessabile segreto dell'industria aerea commerciale" scritto da Antonio Bordoni.
Un sito dedicato www. Aerotoxic.org della Aerotoxic Association da tempo indaga e propone analisi su quella che viene identificata come “ Syndrome describes acquired chronic ill health caused by exposure to toxic oil fumes present in the breathing air of most commercial jets. Unaware, thousands of people suffer every day, without knowing about this health and safety hazard.
Three scientists from France, Australia and the USA were the first to identify the problem in 1999. It is known to affect the central nervous system and brain, causing a range of acute symptoms and long-term ill-health”.
La seguente Interrogazioni parlamentare, presentata lo scorso propone l'attenzione sull'aria riciclata a bordo delle flotte aeree civili-commerciali.

P-001521/2020
Interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta alla Commissione - Articolo 138 del regolamento 
è stata presentata da Pietro Fiocchi, Maria Grapini, Evžen Tošenovský, Marian-Jean Marinescu 
Oggetto: aria riciclata negli aerei
La recente diffusione del Covid-19 e le strategie adottate per contenere il virus hanno sollevato la questione dell'aria riciclata negli aerei.
Teoricamente, il motore a turbina aspira aria dall'esterno a un'altitudine di 10.000 metri e la immette direttamente nella cabina di pilotaggio e nella cabina passeggeri. L'idea è fornire aria della massima purezza e qualità.
Sappiamo che per ridurre i costi di ventilazione le compagnie aeree utilizzano una miscela composta per metà da aria fresca proveniente dall'esterno e per metà da aria riciclata dall'interno della cabina, già respirata.
L'aria è da considerarsi inquinata quando l'anidride carbonica in essa contenuta supera il limite di 1000 parti per milioni (ppm) e alcune associazioni dei consumatori hanno citato studi i cui dati suscitano una certa preoccupazione.
1 Può la Commissione confermare se le procedure attualmente adottate per riciclare completamente l'aria negli aerei siano adeguate per contenere il rischio di Covid-19?
2 Ritiene la Commissione che valga la pena assicurare che, in periodi di emergenza, le compagnie aeree che operano nell'Ue introducano aria fresca nelle cabine degli aerei al fine di garantire l'immissione di aria non contaminata?


martedì 17 marzo 2020

Malpensa Terminal 2, nuovo scenario operativo: altri impatti


Quale il volume di traffico e con quale configurazione land-side e air-side? Le recenti disposizioni sul contenimento Coronavirus COVID-19 del 13 Marzo ,2020 hanno determinato che da lunedì 16 marzo l'aeroporto di Milano Linate e il Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa saranno temporaneamente chiusi. Il traffico di aviazione commerciale sarà concentrato sul Terminal 2.
I passeggeri potranno arrivare e partire dallo stesso Terminal 2 con la stazione ferroviaria di Malpensa Terminal 2: collegata all’aeroporto tramite una passerella esterna collocata di fronte agli Arrivi. Il Terminal 2 è riservato ai voli della compagnia EasyJet.
Il terminal 2 dell’aeroporto di Milano Malpensa, è stato dedicato esclusivamente a Easyjet, è strutturato su due livelli. Al piano terra si trova l’area partenze con 54 banchi per il check-in e 25 porte di imbarco. Nello stesso piano si trova l’area arrivi. Al primo piano invece, sono posizionati altri 11 gate di imbarco. -
Quale sarà la nuova configurazione degli arrivi e delle partenze?
Quanti saranno i voli che opereranno dal Terminal 2, con quali destinazioni e da quali provenienza. La tipologia degli aeromobili e la movimentazione a terra del traffico nell'epoca del COVIT19, in attesa che l'attività ritorni regolare, verrà, inevitabilmente variata. Anche nelle ripercussioni e nelle ricadute ambientali e territoriali, oltre alle ripercussioni di security e di safety-aviation. La localizzazione della rete di monitoraggio, delle singole centraline dovrà essere analizzata e verificata in relazione sia dei volumi di traffico quanto delle, eventuali, rinnovate procedure antirumore.
L'attuale rete di monitoraggio, installata nel 2002, abbisogna di nuovi settaggi del sistema, con centraline di tipo M, finalizzate anche all'acquisizione dell'indice LVA, in grado di distinguere l'evento aeroportuale dalle altre, possibili, origini e/o natura.
Il ruolo della Commissione Aeroportuale (istituita per l'analisi dell'impatto acustico) in questo ambito, tra le tante emergenze e incombenze che hanno investito il territorio e la comunità dei cittadini residenti ed in transito, dovrà, pertanto, analizzare e valutare il complesso delle “nuove” ricadute.
La revisione della mappa acustica in relazione alla movimentazione in pista, alla alternanza nell'utilizzo delle piste 35R e 35L, il mantenimento delle odierne SIDs di decollo antirumore, l'aggiornamento del Piano di Emergenza Aeroportuale-PEA e, come riflesso anche del Piano di Emergenza Esterno-PEE, dovranno trovare una corrispondente verifica nelle Curve di Isorischio (Risk-assessment/Rischio Terzi).
Ecco quindi che i resposnabili dei Comuni aeroportuali e di quelli correlati (varesini e novaresi) dovranno richiedere una immediata convocazione della stessa Commissione Aeroportuale al direttore ENAC dello scalo. In adesione e ai decreti del Coronavirus COVID-19, delle recenti disposizioni del Ministero dell’Interno, la riunione della Commissione Aeroportuale di Malpensa non potrà che essere insediata a remoto, probabilmente, con Skype.

lunedì 16 marzo 2020

COVID19, passeggeri e staff: mascherine su aerei ed aeroporti


Indispensabili anche l'utilizzo di “guanti” per “lo staff di terra, di volo e per passeggeri”. La situazione appare caotica. In attesa di una qualche disposizione di ENAC e/o delle stesse aerolinee e/o dei gestori aeroportuali, non è ancora ufficiale, ma sembrerebbe indispensabile che equipaggi di volo e passeggeri sugli aeromobili da un lato e il personale aeroportuale, dispongano e indossino le “mascherine” per fronteggiare il rischio COVIT19. E non solo!
Se i sindacati del personale di terra degli scali in un comunicato stampa a tutela e incolumità degli stessi, oltre per la sicurezza dei lavoratori del trasporto aereo che operano per garantire il servizio negli scali aeroportuali, nell’emergenza da Covid 19, richiedono “ "Dove sono mascherine e guanti per chi lavora in aeroporto?" in volo Alitalia lo pretende.
Almeno l'aerolinea italiana, riportano i media, avrebbe richiesto per “la sicurezza di tutti i passeggeri e dei propri dipendenti” e viene chiesto ai passeggeri di attrezzarsi di una mascherina protettiva da indossare a bordo. L'iniziativa, al momento, dovrebbe interessare i passeggeri imbarcati in una cabina passeggeri con elevato numero di viaggiatori e non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di sicurezza prevista.
Ma l'attivazione di misure minime anti-contagio dovrebbero, si suppone, anche prevedere l'utilizzo di guanti protettivi. Ma le stesse mascherine ed i guanti dovrebbero essere indossati nel corso del check-in e check-out a terra e pertanto il “protocollo operativo” anti-contagio dovrebbe essere estesa in ogni aeroporto italiano aperto al traffico aereo. Iniziative che dovranno essere correlate alla sistematica sanificazione degli aeromobili e spazi aeroportuali, con interventi giornalieri di disinfezione e pulizia di tutte le superfici delle cabine passeggeri, dei cockpit, e le zone air-side e land-side dei terminal..
La materia avrebbe, indubbiamente, bisogno di “procedure” specifiche per l'area volo e terra con criteri integrativi. Il singolo passeggero, fra l'altro, non conosce l'indice di affollamento dell'aeromobile sul quale di deve imbarcare e ignora la distanza con il passeggero seduto al fianco e/o dietro e/o davanti.
Ancora una volta è quindi necessario che il Ministero dei Trasporti ed ENAC adottino una procedura-protocollo specifico adeguato alle restrizioni anti-contagio a terra ed in volo.


sabato 14 marzo 2020

Aeroporti e COVID19, il comunicato ENAC del 13/3/2020 spiega il Decreto


Dopo la firma della Min. De Micheli, ecco le date di chiusura degli scali! Se larazionalizzare il servizio di trasporto aereo” che ha bloccato l'operatività su taluni scali, mantenuto l’emergenza sanitaria su altri e preservato l'attività di volo sui restanti, assicurando voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenza fino al 25 Marzo 2020 aveva identificato le procedure da adottare, in data 13 Marzo è stato il comunicato stampa di ENAC, che ha, infine, completato e illustrato il dettaglio dei voli civili/commerciali ammessi :
ENAC: modalità e decorrenza dello stop temporaneo degli aeroporti individuati dal decreto del Ministro Infrastrutture e Trasporti
In applicazione del decreto ministeriale numero 112 del 12 marzo 2020 con il quale, a seguito dell’emergenza Covid-19 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha limitato l’operatività del sistema aeroportuale italiano, l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha disposto quanto segue.
Devono garantire l’operatività aeroportuale senza limitazioni le società di gestione degli aeroporti inclusi nell’art. 2 comma 1 del decreto: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera Tessera e Roma Ciampino per i soli voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali.
Le società di gestione degli aeroporti non inclusi nell’art. 2 comma 1 del decreto, Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Verona, Firenze, Roma Ciampino, Reggio Calabria, Brindisi, Trieste e Treviso limiteranno la propria operatività a partire da domani, 14 marzo 2020, ad eccezione di Milano Linate che inizierà lo stop temporaneo da lunedì 16 marzo.
In tutti gli aeroporti verranno comunque garantite alcune attività tra cui le esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato, di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo.
Anche gli aeroporti di sola aviazione privata dovranno limitare la propria attività in analogia a quanto previsto per gli aeroporti non inclusi 2 comma 1 del decreto, a partire da domani, 14 marzo 2020.”

venerdì 13 marzo 2020

Aeroporti e COVID19: emanato il decreto ministeriale MIT taglia scali


Non è nota, al momento, la data di chiusura degli aeroporti elencati! Il decreto firmato è stato firmato nella serata del 12 marzo 2020. La Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, ha disposto la chiusura temporanea di alcuni aeroporti al fine di razionalizzare il trasporto aereo nelle prossime settimane.
L’Enac, tuttavia ha comunicato come oggi, 13 marzo 2020, l’operatività di tutti gli aeroporti nazionali rimane invariata, anche a tutela dei passeggeri che hanno voli già prenotati e dei vettori aerei che hanno programmato i propri operativi.
L'operatività degli scali sarà garantita nei seguenti aeroporti: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano-Malpensa, Napoli-Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma-Fiumicino, Torino, Venezia-Tessera e Roma-Ciampino per i soli voli di Stato, trasporti organi, aerei Canadair e servizi emergenziali.
Nei prossimi giorni, (quando e fino a quale data?) saranno invece sospesi i voli passeggeri e di aviazione generale, su Bergamo-Orio al Serio, Brindisi, Firenze, Linate, Olbia, Reggio Calabria, Rimini, Taranto, Trapani, Treviso e Verona.


giovedì 12 marzo 2020

ENAC vs Ministro dei Trasporti, proposto un assetto operativo minimale



Aeroporti, ipotesi: uno scalo aereo operativo per singola Regione? Nel quadro dell'evoluzione del COVIT19 ENAC avrebbe proposto uno scenario operativo minimale, con la chiusura e/o riduzione consistente dei voli su taluni aeroporti.
Sarebbe stata trasmessa in data 11 Marzo una proposta ENAC, firmata dal Presidente Nicola Zaccheo al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Gli aeroporti selezionati e sottoposti all'attenzione del Ministro On.le Paola de Micheli, secondo quanto riportato dai media e dai social, sarebbero stati individuati secondo i “seguenti criteri valutativi:
  • collocazione geografica dell'aeroporto, in grado di servire un bacino di utenza in modo uniforme sul territorio;
  • capacità infrastrutturale dell'aeroporto(intesa sia come ricettività passeggeri e merci sia in termini di lunghezza della pista di volo), in grado di poter garantire una operatività senza restrizioni;
  • garanzia di collegamenti insulari.”
L'assetto aeroportuale operativo proposto – rileva il testo della lettera – potrebbe essere realizzato nell'arco di 48 ore dall'invio della stessa missiva.

mercoledì 11 marzo 2020

Aeroporti, i Comitati e la richiesta di nuove VIA, VAS e VIS


ASSOGGETTARE GLI AEREOPORTI ITALIANI A NUOVE VIA – VAS E VIS
IL COORDINAMENTO COMITATI VIA - AEROPORTI INTERVIENE PRESSO ENAC – MATTM – MIT


In data 25/02/2020 i Comitati facenti parte della rete nazionale “COORDINAMENTO COMITATI VIA – AEROPORTI” hanno inviato ad ENAC – Ministero dell’Ambiente e Ministero dei Trasporti una richiesta formale di assoggettare a VAS e a nuova VIA, includendo la VIS, tutti gli aeroporti italiani e in particolare quelli elencati nel DPR 201 del 15 /12/2015 con i relativi masterplan aeroportuali, perché siano presi in considerazioni tutti gli sviluppi che hanno interessato le infrastrutture aeroportuali italiane e siano rispettate le normative in materia ambientale e sanitaria, stabilendo per tutti gli aeroporti il limite operativo in termini di safety, security e sostenibilità ambientale.
Quanto sopra a seguito:
  • dell’apertura della procedura di infrazione da parte della Commissione Europea per le gravi carenze riscontrate in Italia sul recepimento della direttiva UE 2014/52 relativamente alle Valutazioni di Impatto Ambientale,
  • della sentenza del Consiglio di Stato n. 01164/2020
  • del ricorso 712/2018 accolto dal TAR della Campania in data 24 febbraio 2020 ……..
In linea con quanto già evidenziato dalla Commissione Europea, anche i giudici amministrativi italiani hanno messo in evidenza anomalie nei procedimenti di VAS e VIA, anomalie che i Comitati di cittadini contestano da anni.
Si evidenza inoltre che, a fronte delle nuove direttive europee ed italiane riguardo agli impatti sanitari sulla popolazione abitante vicino gli scali, è diventata obbligatoria per le procedure di VIA anche la VIS, Valutazione d'impatto Sanitario.
È evidente che, a fronte di evidenze di potenziali problemi per la salute umana non valutati in precedenza, vige il Principio della Massima Precauzione che è un dovere sancito dalla legge e che prevede la necessità da parte delle istituzioni deputate al controllo di dare assoluta priorità alla tutela della salute umana autorizzando qualunque tipo di intervento atto a prevenire e contenere anche l’ipotesi remota di un problema per la salute della popolazione.
Questo principio giuridico, sancito e ribadito in innumerevoli sentenze e pareri in materia di ambiente e salute, deve essere quindi considerato nelle nuove procedure VIA/VAS attraverso il preliminare processo VIS.


COORDINAMENTO COMITATI VIA-AEROPORTI


Bergamo – Associazione Colognola per il suo futuro a.p.s.
Bologna – COCOMPAER
Firenze – Presidio No Aeroporto
Milano Linate – CAAL
Milano Malpensa – Comitato Cittadini Varallo Pombia
Napoli – Comitato No Fly Zone- Assoutenti Città Metropolitana di Napoli
Parma – Comitato NoCargoParma
Treviso - Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale
Venezia – CRIAAV - No Raddoppio Aeroporto

martedì 10 marzo 2020

Aeroporti e COVID19, secondo comunicato ENAC


Scali del Belpaese: aperti e operativi? A quando una parziale chiusura? Quanti sono i voli cancellati in ogni singolo scalo? Se ENAC con il comunicato del 9 Marzo inquadra le “informazioni ai passeggeri su spostamenti e voli da e per gli aeroporti delle zone “a contenimento rafforzato” quale è la realtà operativa negli aeroporti italiani?
Sostenere come gli aeroporti italiani sono tutti aperti e funzionanti e le operazioni di volo sono garantite, a condizione che siano osservate alcune prescrizioni indicate nelle disposizioni” indicate, come si devono comportare, con quali attese: il passeggero da un lato, i gestori aeroportuali dall'altro, devono fronteggiare un calo drastico dei voli per qualsivoglia destinazione: nazionale, internazionale e intercontinentali.
La lista dei voli cancellati dagli operatori italiani (Alitalia) ed europei (Ryanair ed Easyjet tra tutti), all'azzeramento dei voli intercontinentali di numerosi vettori, hanno determinato una drastica riduzione del traffico aereo, anche del 50-80%. Dipende dai singoli scali: Una contrazione di voli e passeggeri con una diretta crisi per le società di gestione e sulle attività commerciali di un aeroporto.
L'ipotesi di chiusura di parecchi aeroporti, non solo per ridurre i costi di gestione e per mitigare in parte i danni economici, ma piuttosto in relazione alla residuale attività area, diventa uno scenario che, si suppone, è in corso di analisi dai “manager e gestori” aeroportuali.
In attesa di nuovi eventi il comunicato stampa n. 16/2020 del 9 Marzo di ENAC rileva:
Coronavirus: informazioni ai passeggeri su spostamenti e voli da e per gli aeroporti delle zone “a contenimento rafforzato
In merito alle misure disposte ai fini del contenimento dell’emergenza da epidemia di COVID 19, si fornisce una lettura coordinata delle disposizioni emanate da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 8 marzo 2020), del Ministro dell’Interno (Comunicato dell’8 marzo 2020) e del Commissario per l’emergenza della protezione civile (Ordinanza numero 646 dell’8 marzo 2020), relativamente agli aspetti di interesse del settore del trasporto aereo, al fine di standardizzare le azioni negli aeroporti nazionali.
Ciò premesso si sintetizza quanto segue.
Gli aeroporti italiani sono tutti aperti e funzionanti e le operazioni di volo sono garantite, a condizione che siano osservate alcune prescrizioni indicate nelle disposizioni richiamate e cioè:
Coloro che utilizzano il mezzo aereo da/per le zone “a contenimento rafforzato” di cui al DPCM dell’8 marzo 2020 per esigenze lavorative, per necessità o per motivi di salute devono compilare e portare al seguito un modulo fornito dalla Polizia (pubblicato e scaricabile anche sul sito dell’ENAC) contenente un’autodichiarazione che attesti le sopraelencate motivazioni.
Per i voli al di fuori del territorio nazionale (Schengen o extra Schengen) i residenti nelle zone “a contenimento rafforzato” di cui al DPCM dell’8 marzo 2020 dovranno compilare e presentare alla partenza e all’arrivo l’autodichiarazione con l’indicazione dello scopo del viaggio.
Per quanto riguarda gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, si ribadisce che gli stessi sono consentiti con le modalità indicate (autodichiarazione da portare sempre con sé e da esibire, su richiesta, alle Autorità competenti). Pertanto, lavoratori nell’ambito del settore aereo, come ad esempio, gli equipaggi dei vettori, gli operatori aeroportuali etc. possono muoversi da e per le zone “a contenimento rafforzato”.
L’ENAC rinnova l’invito ai passeggeri con voli da e per gli aeroporti all’interno delle zone con restrizioni, a contattare la compagnia di riferimento per avere informazioni sullo stato effettivo del proprio volo”.


lunedì 9 marzo 2020

Aeroporti e COVID19, aperti anche in Zona Rossa


Chiusa la Lombardia e 14 provincie: ma come operano gli scali aerei minori e non?

Non solo Linate, Malpensa e Bergamo Orio al Serio, nella nuova zona rossa oltre alla Lombardia sono state inserite le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli. Quanti aeroporti, quante piste di volo per traffico civile-commerciale sono insediate, quante piste aerobasi militari e, sopratutto, quante aviosuperfici e campi di volo?
Ma gli interrogativi vanno inquadrati anche per le destinazioni e gli arrivi dalle zone “rosse” e/o off-limitis, come per quelle dove le restrizioni al COVIT19 non sono sate attivate, prchè ritenute non necessarie.
Nella giornata di Domenica 8 Marzo ENAC ha promulgato il seguente comunicato Stampa (n. 15/2020) :Coronavirus: Infrastrutture aeroportuali aperte e operative - Passeggeri contattino compagnie per informazioni sui propri voli. In merito alle indicazioni contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio del Ministri dell’8 marzo 2020, relative all’emergenza coronavirus e che ha proceduto a una rimodulazione delle aree nonché a individuare ulteriori misure a carattere nazionale, l’ENAC informa che tutte le infrastrutture aeroportuali, comprese quelle all’interno delle zone soggette a restrizioni, sono aperte e operative, come da indicazioni del Comitato Operativo della Protezione Civile. L’ENAC invita i passeggeri con voli prenotati da e per gli aeroporti all’interno delle zone con restrizioni, a contattare la compagnia di riferimento per informazioni sullo stato del proprio volo”.
Quali indicazioni e provvedimenti sono stati divulgati in relazione ai passeggeri che devono raggiungere, via terra, treno e strade e autostrade, per imbarcarsi e/o sbarcare da voli civili/commerciali e per quello dei voli di aviazione generale?
E per il traffico militare delle aerobasi, quali restrizioni via terra e per l'involo e gli sbarchi?
Se il blocco del traffico veicolare dovrebbe impedire l'ingresso e l'uscita dalle “zone rosse” quali sono le disposizioni per piloti e passeggeri interessati che prendono il volo dalle aviosuperfici campi di volo localizzati nelle stesse “zone rosse”?
Se gli spostamenti esterni ed interni a questi territori dovranno essere limitati all'indispensabile. E se musei, teatri, cinema e altri luoghi di ritrovo saranno chiusi (salvi i bar, i ristoranti, i negozi ma con diverse restrizioni), i voli commerciali e di ultraleggeri sono, comunque, un ambito che dovrebbe essere sottoposto a speciali prescrizioni. Ma sarà possibile farlo, in coordinamento tra ENAC e Ministero dei Trasporti, con disposizioni specifiche e correttivi, in questi primi giorni di una “quarantena”, che non si annuncia di breve periodo.


sabato 7 marzo 2020

Aeroporto Treviso















Aeroporto Parma, una pista con una lunghezza variante, ma con una Strip di 280 metri


Ma le servitù aeronautiche (Legge n. 58/1963) erano state imposte? Nel corso del Workshop tenutosi a Roma il 4 maggio 2015 dal titolo Regolamento (UE) n.139/2014 organizzato da ENAC, Sapienza – Università di Roma e altri, in un Pdf (disponibile download dal Web) la materia “Piani di Rischio e vincoli aeroportuali”, la Prof. Ing. Paola di Mascio ha illustrato tali argomenti in un testo di 25 pagine. Alla pagina n.4 è inquadrata la questione “Legge n.58 del 4 febbraio del 1963” che sintetizza in breve l'ampia riforma avvenuta in quel periodo:
vieta la costruzione e ordina l'abbattimento di tutti gli ostacoli che possono essere dannosi al volo nelle aree immediatamente contermini agli aeroporti civili, militari e ai campi di volo. La revisione della navigazione, di fatto abroga la Legge 58/63 che imponeva servitù e limitazioni ai territori limitrofi agli aeroporti, prospettando nuovi vincoli di natura completamente diversa; vale a dire non più legati alla configurazione del sedime aeroportuale ma che tengono conto della tipologia e delle caratteristiche delle operazioni di volo che hanno luogo sull'aeroporto considerato”.
Con il “D.L. n. 96/2005 la revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione , a norma dell'articolo 2 della legge 9 novembre del 2004, n. 265”, in sostanza l'Art. 707 ha configurato l'adozione di una normativa che il Comune di Parma ha deliberato nel 2011.
Il primo progetto di pista in asfalto a Parma sarebbe stato di 30 metri di larghezza e 900 di lunghezza.
Nello stesso periodo, intorno ai primi anni sessanta dello scorso secolo l'intenzione di massimo allungamento sarebbe risultato di una pista asfaltata di 2400 metri.
Un obiettivo ancora da raggiungere, dopo 60anni.
Nel frattempo, nel corso degli anni nel 1980 sarebbe stata asfaltata per una lunghezza di 800 metri .
Nel 1983 sarebbe stata creata la SO.GE.A.P S.P.A , in sostituzione del precedente Consorzio.
Dopo altri tre anni, nel 1986, la stessa pista sarebbe diventata di 1200 metri.
Nel Novembre dello stesso anno sarebbe decollato il primo collegamento con Roma.
Dopo l'ampliamento verso Nord del sedime aeroportuale la pista sarebbe allungata a 1700 metri per 30 metri di larghezza. Nel 1989 sarebbe stato installato il sentiero luminoso di avvicinamento, e atterraggio.
Nel 1992 l'impianto di avvicinamento strumentale ILS: Instrument Landing System.
Nel 2001 la pista sarebbe stata ulteriormente allungata a 1900 metri per 45mt.
Nel 2002 la pista avrebbe raggiunto la lunghezza di 2100 metri.
Ma nel XXI secolo e prima della modifica del Codice della Navigazione, perciò del varo del Piano di Rischio (Art. 707 del CdN) era stata applicata le Legge n. 58 del 1963?
E' un primo interrogativo deve essere posto.
L'adozione delle cosiddette “servitù aeronautiche”, al fine di garantire la sicurezza della navigazione aerea sono state, via via, adottate e ampliate nel rispetto delle differenti “configurazioni” della lunghezza pista?
Oppure, perlomeno, le autorizzazioni alla progressiva configurazione della pista da parte di Civilavia-ENAC avevano verificato i “margini” del Piano Ostacoli ICAO?
Le stesse “servitù aeronautiche” erano state certificate da ENAC?
Gli interrogativi correlati agli ultimi anni di attività aerea in un sedime aeroportuale di 60 ettari del 1980 con pavimentazione flessibile-erbosa, alle Carte Ostacoli, all'imposizione delle servitù aeronautiche, alla collocazione dello scalo parmigiano tra quelli del Piano Nazionale Aeroporti-PNA del 2010, non sembrerebbero, al momento, aver risposte.
Nel 2020 l'aeroporto Giuseppe Verdi di Parma ha un sedime di 93 ettari, la pista 02/20 (in realtà l’orientamento è di 016°/196°), ed una pista di 2124 x 45 metri.
Ma ancora una volta le discrepanze affiorano evidenti.
Nella Relazione Aeroporto”Giuseppe Verdi” di Parma-Relazione Piani di Rischio di 24 pagine, revisione settembre 2011 le caratteristiche fisiche della pista di volo 02/20 la strip area della stessa è contrassegnata dalla seguente frase; : “si stende per 60 metri oltre la testata pista ed ha una larghezza di 300 metri”pista. Le distanze di RESA per entrambe le testate non sembrerebbero essere state identificate.
Con le Clearway rispettivamente, RWY 02/20 60x150 e Clearway 20/02 84x150.
Nella Relazione di 51 pagine dell'Aggiornamento Piano di Rischio Aeroportuale Aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma (PR) emissione Ottobre 2018 si legge che “le principali caratteristiche fisiche di Parma, come da carta A.I.P. (Aeronautical Information Publication) dell’ENAV:
In corrispondenza delle due testate sono presenti i seguenti elementi infrastrutturali:
 strip della RWY 02: (2244m x 300 m); si stende per 60 mt oltre la testata pista 20 ed ha una larghezza di 300 mt; per RWY 02 nei primi 280 m la larghezza della strip è ridotta a 220 m;
 strip della RWY 20: (2244m x 300 m); si stende per 60 mt oltre la testata pista 02 ed ha una larghezza di
300 mt;
 clearway della RWY 02: si estende a partire dal fine pista 02 (direzione A1) per una lunghezza di 60 mt ed una larghezza di 150 mt. L’altitudine di riferimento della CWY è pari a 44,59 come riportato sulla Carta Ostacoli TIPO B ICAO dell’ENAV;
 clearway della RWY 20: si estende a partire dal fine pista 20 (direzione Parma) per una lunghezza di 84 mt ed una larghezza di 150 mt. L’altitudine di riferimento della CWY è pari a 49,05 come riportato sulla Carta Ostacoli TIPO B ICAO dell’ENAV;
 RESA RWY 02: 138m x 150m;
 RESA RWY 20: 90m x 150m.
Dall'AIP Italia ENAV in vigore, tuttavia, a fronte delle due Relazioni del Piano di Rischio redatte per conto del Comune di Parma, del 2011 e quella 2018, la larghezza della Runway Strip Area è di 280 per tutto la lunghezza della pista, trascurando gli spazi nominali descritti di decollo ed atterraggio, 2244x280 metri.
Quali dunque sarebbero le “ricadute” sulla certificazione della pista e/o dello scalo, sulle correlazioni con il Piano Ostacoli e, infine, sul Piano di Rischio, con le sole Zone A, B e C in vigore e su quello integrato con la Zona D?
In questo lunga descrizione del contesto storico relative alle caratteristiche fisiologiche della pista, la cui dettagliata configurazione dovrà risultare corrispondente alle norme del Regolamento (UE) 14/2014, diventa inevitabile una rinnovata stesura - tra un masterplan attuale, quello con un ipotetico allungamento della pista, all'integrazione del Piano di Rischio, il progetto del “The Mall” - della Relazione del Piano di Rischio da inoltrare ad ENAC.
Una “Relazione” che non potrà prescindere dall'indicazione/elencazione delle “servitù aeronautiche e dai vincoli” adottati dal Comune di Parma nel rispetto della Legge n. 58 del 1963 e da quelle successive alla sua abrogazione con il “D.L. n. 96/2005 la revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione , a norma dell'articolo 2 della legge 9 novembre del 2004, n. 265”.