sabato 30 maggio 2020

ENAC e COVID-19, la direttiva sulla distanza a bordo: ma chi controlla?

Mascherine e separazioni on-board! Una circolare a firma Dr. Alessio Quaranta, con data 27 Maggio, è stata indirizzata a tutti gli operatori di Trasporto Pubblico e per p.c.: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministero della Salut, avente per Oggetto: Obbligo del rispetto del distanziamento interpersonale a bordo degli aeromobili.
Il DPCM 17 maggio 2020 Allegato 15 riporta la seguente disposizione:
Sui mezzi di trasporto è opportuno al fine di perseguire una migliore e funzionale capienza dei mezzi di trasporto pubblico e ottimizzare gli spazi, fermo restando l’obbligo di indossare una mascherina di protezione, procedere anche alla utilizzazione in verticale delle sedute.
Tale modalità, ove realizzabile, consentirà, escludendo un posizionamento c.d. faccia a faccia di ridurre la distanza interpersonale di un metro con un maggiore indice di riempimento dei mezzi”. Si ritiene pertanto che configurazioni di cabina che prevedano il posizionamento dei sedili nel verso della direzione di volo dell’aeromobile e il cui schienale sia mantenuto in posizione verticale soddisfino la prescrizione di cui sopra.
Allo scopo di soddisfare l’obbligo del distanziamento sociale si ritiene inoltre che la misura della distanza debba essere misurata tra i punti mediani di due sedili adiacenti; ciò implicherebbe, a titolo di esempio, sugli aeromobili che prevedono per ogni fila un doppio sedile da tre posti la potenziale occupazione dei posti lato corridoio e lato finestrino da parte dei passeggeri.

Tali modalità risultano peraltro aderenti alle linee guida recentemente emesse dalla Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) con lo scopo di armonizzare le procedure applicabili negli Stati membri.” 

venerdì 29 maggio 2020

COVID-19 e filtri HEPA, volare nel blu dipinto di blu! Ma con quale rischio on-board?


Perchè non classificare un indice rischio “minimo/moderato/elevato”? Ma batteri/virus/bacilli non gravitano, comunque, in quella sorta di “buco nero” che è la cabina di un aeromobile in volo? Quali sono le reali misure per fronteggiare passeggeri e/o membri dell'equipaggio positivi, soggetti asintomatici, in attesa dei riscontri del tampone, quelli che hanno fatto il test sierologico ed eventuali con contagiati?
Autorità del trasporto aereo, aerolinee ed i resoconti dei media, non sembrerebbero avere dubbi.
Se è stato ipotizzato l'utilizzo delle mascherine, al distanziamento (1,5 metri, 1 metro, nessuno?), per la qualità dell'aria non ci sarebbe, comunque, nessun problema di sorta.
La qualità dell’aria nelle cabine passeggeri sarebbe aria sterile al 99,97%. Nessun rischio di contagio per passeggeri ed equipaggi di volo. E, probabilmente, potrebbero sostenerlo anche per il personale di terra – aeroportuale, hangar ed equivalenti - qualora venissero a contatto per operazioni di pulizie, di scarico/carico, di refuelling e di manutenzione, nessun rischio.
E' una favola, una leggenda a beneficio delle “paure” di passeggeri e staff o è davvero una realtà indiscutibile? Respirare la stessa aria di bordo di un “positivo” al Coronavirus e/o di qualsisi altra malattia, toccare superfici e poltrone, utilizzare le lavatory-WC-toilette, non innesca malanni di sorta.
Alla misure di sanificazione ed iniegizzazione delle superfici, dei sedili, delle pareti e tanto altro, assicurate dal personale addetto e/o dagli stessi passeggeri è possibile che l’aria respirata in volo, sottoposta alla circolazione e sistematico filtraggio non “contamini” gli occupanti di un volo?
La quasi totalità delle flotte in attività – quali sono invece i velivoli che non ottemperano o sono/sarebbero esclusi? - sono dotati da sistemi di speciali filtri. Il “salvacondotto” - segnalato da IATA; EASA, ENAC, ACE, ICAO - sono filtri antiparticolato True High Efficiency (True HEPA) o Filtri antiparticolato High Efficiency (HEPA). Sistemi di filtraggio e ricircolo dell’aria dalla cabina, miscelata con aria fresca,
In grado per un Boeing 747, con elevato indice di carico/riempimento di passeggeri, di gestire il carico dei passeggeri con un ricircolo/ricambio dell’aria completo circa 15/30 volte all’ora. Ovvero una volta ogni due o quattro minuti. L'efficienza dei filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air filter) è ritenuta elevata.
Il sistema dei filtri HEPA sarebbe in grado di catturare oltre il 99 percento dei microbi presenti nell’aria, filtrare le particelle sospese nell’aria. Il rapporto tra aria fresca e riciclata in una cabina passeggeri sarebbe del 50/50 %, parte dell’aria viene scaricata fuori mentre il resto viene pompato attraverso i filtri dell’aria HEPA. In grado di rimuovere oltre il 99% di tutti i contaminanti, tra cui agenti batteriologici.
Alcuni riscontri, tuttavia, rivelano che il rischio di respirare batteri o virus nell’aria in volo, in una cabina passeggeri, sarebbe inferiore ad altri spazi a terra. Con una sorta di slogan si sostiene che “HEPA vuol dire sicurezza e benessere”, anche se, occorrerebbe qualificare la diversa capacità filtrante delle Classi di Filtro H13 e H14, gli ultimi hanno una capacità filtrante del 99.995%.
Come funzionano i filtri HEPA? Purificatori che intrappolano agenti inquinanti, il particolato in rapporto alle dimensioni delle varie particelle. Per impatto, inerzia, diffusione, intercettazione. Quelle grandi sono bloccate dal filtro per impatto/intercettazione. Quelle particelle di medie dimensioni sono intercettate, intrappolate tra le maglie del filtro, quelle più piccole, sono rallentate per diffusione e bloccate per inerzia.
Ma quanto spesso devono essere cambiati questi filtri? Esistono delle normative a cui riferirsi? Una volta ogni 6/12mesi, piuttosto che in relazione ad un preciso monitoraggio periodico? Magari secondo regolamenti ISO 14644–3, obbligatori per la produzione sterile. Con leak test da effettuare ogni 6 mesi nelle zone A/B e ogni 12 mesi nelle zone C/D. Ispezioni FDA Aseptic Guide . Ma chi controlla?
L'esempio riportato di un Boeing 747, con il ricircolo dell'aria ogni 2/4 minuti, implica, inevitabilmente una fase stazionaria del flusso dell'aria. Una circolazione che dalle paratie laterali della fusoliera, l'utilizzo delle bocchette dell'aria in corrispondenza di ogni sedile passeggeri, il getto e diffusione dalla parte anteriore, verso quella posteriore, dalle cappelliere al pavimento comporta intervalli di trasferimento, ancorchè ridotti a 2/4 minuti, di trasmissione tra i passeggeri.
Non solo in cabina passeggeri, nel cockpit e nei galley, nei bagagliai, fino alle toilette/lavatory/WC.
Perchè quindi - EASA, IATA, FAA, ecc. - non classificano, per ogni tipologia di aeromobili, in relazione all'utilizzo di filtri HEPA o altri filtri meno efficienti (probabilmente non tutti gli aeromobili possono installarli) un livello di rischio “moderato/elevato) correlato al possibile (indice casistico/statistico) contagio?
Ma chi, in definitiva, potrà sostenere, che nella cabina passeggeri, in quella sorta di “buco nero”, nello spazio del flusso gravitazionale del ricircolo, anche nell'arco di 4 soli minuti, non si determini una qualche contaminazione?

giovedì 28 maggio 2020

Aeroporti calabresi e PNA, una ulteriore interrogazione


Obiettivi, rinnovate gestioni di scalo ed investimenti specifici! Stavolta, nell'epoca del COVID-19, la chiusura della quasi totalità degli aeroporti e la prossima ripresa dei voli nel contesto di una revisione del Piano Nazionale Aeroporti-PNA il ruolo e la gestione dei tre scali regionali, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, in un'area che registra secolari inadeguatezza nei collegamenti via terra (stradali, autostradali e ferroviari) è l'oggetto dell'interrogazione dell'onorevole Sergio Torromino (FI).

"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. 
Per sapere, premesso che:
il sistema aeroportuale calabrese consta di tre scali di interesse nazionale ex-decreto del presidente della Repubblica n. 201 del 2015, siti in Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. L'aeroporto Crotone-Sant'Anna, noto anche come aeroporto 'Pitagora' è il terzo della Calabria e serve principalmente la Provincia di Crotone, la fascia jonica del basso Ionio cosentino e parte della Provincia di Catanzaro;
la gestione è passata alla Società aeroportuale calabrese — Sacal SpA nell'estate del 2017, società che già gestisce gli altri scali della Regione. L'aeroporto è stato chiuso dal 13 marzo 2020 per il Covid-19 con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Nel 2019 vi sono transitati circa 170 mila passeggeri, un numero ridotto rispetto a quello degli anni precedenti, quando si è arrivati anche a 260 mila passeggeri;
diversamente dalla fascia tirrenica, la fascia ionica calabrese, ed in particolare il territorio del crotonese, sono serviti da una strada statale ad una sola carreggiata obsoleta e pericolosa e da ferrovia ad unico binario. L'isolamento della città di Crotone e del comprensorio tutto si ripercuote in maniera drammatica sull'economia del territorio, danneggiando gravemente le attività produttive. L'aeroporto 'S. Anna' di Crotone rappresenta quindi l'unica struttura di collegamento moderno con il resto del Paese;
ne consegue che la riapertura dello scalo, prevista per il 22 maggio 2020 era fortemente attesa dalla popolazione locale, sia pure in assenza di voli, in quanto la riapertura assicurava per lo scalo di Crotone la possibilità di far atterrare aerei per emergenze sanitaria;
è di queste ore invece la notizia che i Vigili del fuoco lasciano il distaccamento dell'aeroporto di Crotone a causa delle condizioni igienico-sanitarie della loro sede all'interno dello scalo. La decisione è stata presa il 25 maggio dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Crotone che ha sospeso temporaneamente l'utilizzo della sede aeroportuale e richiamato i pompieri del distaccamento nella caserma centrale;
a determinare questa situazione è stata la scadenza del contratto fra l'impresa di pulizie e Sacal SpA che non è stato rinnovato, per cui gli addetti alle pulizie hanno smesso di effettuare il servizio. Senza la presenza dei vigili del fuoco, l'aeroporto è chiuso a qualsiasi tipo di traffico aereo non essendoci le garanzie di sicurezza;
l'episodio rende manifesto il disinteresse di Sacal SpA nei riguardi dell'aeroporto crotonese, dietro il quale, a giudizio dell'interrogante, si cela tentativo di spostare il relativo traffico in particolare sullo scalo di Lamezia. Peraltro, lo stato in cui si trova la pratica per la concessione degli oneri di servizio, per la quale non è stata ancora riconvocata la conferenza dei servizi con Enac (Ente nazionale aviazione civile), ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Regione e Sacal SpA non lascia intravedere vie di uscita;
il 19 maggio 2020 il ministro interrogato ha fatto riferimento 'all'investimento che, con il nuovo piano degli aeroporti, sarà fatto sugli aeroporti calabresi...'. Ha poi affermato: 'Dare un'identità anche all'aeroporto di Crotone per me è importante per rispondere in maniera integrata a questo pezzo della Calabria. Dobbiamo dare (...) un futuro, una missione... ho avviato la fase di studio per ipotizzare la continuità territoriale anche in Calabria sul fronte aereo...' –:
quali iniziative intenda adottare per garantire la piena operatività dell'aeroporto di Crotone-Sant'Anna e se non ritenga opportuno intervenire nei confronti di Sacal SpA, affinché assicuri il pieno rispetto delle condizioni poste dalla convenzione che le affida, per 30 anni, la gestione, in considerazione dell'importanza che lo scalo crotonese riveste per tutti i cittadini e le attività economiche della fascia ionica calabrese".

mercoledì 27 maggio 2020

COVID 19, quarantena per 40 passeggeri sul Cagliari, positiva tra Londra-Roma-Palermo

Una situazione caotica e fuori controllo? Le linee guida disposte da EASA ed adottate anche da ENAC sono in grado di fronteggiare l'imbarco di passeggeri positivi, del rischio contagio, in questa estesa ripresa dei voli nel Continente Europeo? Quali e quante aerolinee stanno volando senza alcun distanziamento a bordo tra i passeggeri? A chi tocca verificare e controllare? I video e le foto dei passeggeri, legittimamente “preoccupati”, sono divulgati on-line sui vari social disponibili.
Cosa possono e/o potranno fare i passeggeri, ma anche gli equipaggi di volo contagiati se non denunciare i responsabili delle aerolinee, della aziende/società e delle autorità delegate al controllo?
Tra protocolli e linee guida Governative, ENAC, EASA, tuttavia, il traffiico aereo italiano sembrerebbe navigare a “vista”, e senza controlli. ENAC il 18 maggio aveva emanato le misure adottate dopo il Decreto-Legge 16 maggio 2020, n. 33 - "Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19" entrato in vigore il 16/05/2020. La stessa ENAC il 21 maggio aveva resoè disponibile il documento "COVID-19 Aviation Health Safety Protocol" predisposto da EASA insieme al  European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), senza evidenziare la difformità cone le disposizioni italiane.
La notizia riportata dal Fatto Quoridiano il 25 maggio 2020, ma anche su L’Unione Sarda ed Il Resto del Carlino, segnala il passeggero di 64 anni di Reggio Emilia, nella giornata di Martedì 19 maggio imbarcato su un volo con destinazione Cagliari. Due giorni dopo sarebbe stata confermata la positività di un tampone dallo stesso “passeggero” fatto prima della partenza con una ricaduta “preoccupante”: il possibile di contagio di una quarantina di passeggeri che hanno volato sullo stesso aeromobile ha obbligato alla quarantena degli imbarcati. Quanti erano a bordo? E' stato coinvolto anche l'equipaggio del volo? Sono tutti in isolamento?
Ma anche della passeggera incinta che da Londra, via Roma ha raggiunto la Sicilia, registrata positiva è stata posta in quarantena. Quanti sono i passeggeri, ed equipaggi, coinvolti in quei due voli. Quanti hanno respirato lo stesso ricircolo di aria e in prossimità della “protagonista” dell'audace impresa?
Il Fatto Quotidiano riporta anche le dichiarazioni di un passeggero imbarcato su un volo Lufthansa da Stoccolma a Francoforte a Roma Fiumicino, senza alcuna separazione e distanziamento. Quali altri casi equivalenti sono stati registrati e quanto segnalati?
Quale insegnamento trarre da questa complessiva vicenda?

martedì 26 maggio 2020

Fiume Tevere, Roma, velivolo in emergenza in un ammaraggio


Un disperso, l'allievo pilota! Erano circa le 15.00 del 25 Maggio 2020 quando il Diamond DA20 C1 Eclipse, immatricolato I-DADL, con due persone a bordo, un istruttore ed un allievo, poco dopo il decollo, ha tentato un ammaraggio .
La zona del fiume Tevere, dove dopo aver toccato l'acqua, il biposto si è inabissato è quella tra via Vitorchiano e l'aeroporto dell'Urbe. Una qualche avaria (piantata motore?) al propulsore del velivolo della scuola di volo dell'Urbe, sarebbe la causa della perdita di quota ed il tentativo, in emergenza, di gestire la situazione. L'istruttore pilota, liberatosi dalle bretelle, si è salvato, mentre l'allievo, al momento, risulta ancora disperso. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto l'inchiesta di sicurezza.

lunedì 25 maggio 2020

COVID-19, EASA 1,5 mt, ENAC almeno 1,0 mt: quale è la distanza adeguata?


La cabina di un aeromobile, quel “buco nero spaziale”, un veicolo di virus! Come operano le flotte che atterrano e decollano dagli aeroporti, almeno in quelli al momento aperti, in Italia? Siano esse aerolinee italiane, europee e di altri Continenti. Per attività di emergenza, recupero/rimpatrio di passeggeri da Paesi esteri, per voli di collegamento nord-sud della Penisola.
Ebbene sono applicate le Linee guida disposte da ENAC il 17 Maggio o quelle del Protocollo EASA/ECDC del 21 Maggio?
La separazione dei passeggeri imbarcati è di 1,5 metri e/o di 1,0 metri minimo?
E chi controlla, chi verifica la piena adozione di tali “restrizioni” cautelative?
Se il paziente zero in Lombardia, fosse realmente arrivato dalla Cina, via Germania, se il mezzo aereo risultasse quello preferito dal virus per dilagare in ogni continente e ogni remota località del Pianeta Terra, il trasporto aereo diventerebbe il fronte primario della guerra per combatterlo.
Per contenere la sua diffusione.
Ma chi si assume e/o ha la diretta responsabilità del distanziamento a bordo, della realtà operativa della separazione tra i passeggeri imbarcati e dell'esito della circolazione, della pressurizzazione e del flusso/ricircolo dell'aria in cabina passeggeri/piloti? Un portatore asintomatico e/o con pochi sintomi può trasformarsi in un superdiffusore. Propagarlo tra le famiglie e amici e colleghi di lavoro. L'allentamento e/o l'inesistenza di adeguate misure per il contenimento, potrebbe sfuggire di mano innescando, ancora una volta effetti epidemici estremi.
Se fronteggiare questo “virus respiratorio” rappresenta una grande sfida per funzionari della sanità e per gli operatori sanitari, per le autorità preposte a delineare linee guida e direttive varie per ridurre/eliminare il contagio a bordo delle cabine passeggeri/piloti è una operazione assai intricata. Tutelare la salute e rilanciare il traffico aereo, nello stesso tempo è una impresa possibile?
Nelle sette pagine del 17 Maggio 2020 il Direttore Generale ENAC, documento elaborato e concordato con Assaereo, Assaeroporti, Assohandlers, Assoelicotteri, Assoclearance, IBAR, Federcatering, Confetra, Centri Studi Demetra, IATA e IBAA , con Oggetto: Linee guida fase 2. La ripartenza del settore aereo, Il Decreto Legge 16 maggio 2020, n. 33 ed il DPCM del 17 aprile 2020, sono, sino al prossimo 14 giugno, la normativa base di riferimento in cui sono contenute le misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 su tutto il territorio nazionale.
Lo stralcio delle Linee guida ENAC relative alle misure o-board riporta:
Quindi, l’allegato 14 riporta il “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID 19 nel settore del trasporto e della logistica” che, per quanto concerne il trasporto aereo, precisa che “gli addetti che dovessero entrare a più stretto contatto, anche fisico, con il passeggero, nei casi in cui fosse impossibile mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro, dovranno indossare mascherine, guanti monouso e, su indicazione del Medico Competente ulteriori dispositivi di protezione come occhiali protettivi, condividendo tali misure con il Comitato per l’applicazione del Protocollo (…)”.
In tal modo, è del tutto evidente che il passeggero, a bordo dell’aereo, potrà viaggiare in modo sicuro indossando la mascherina, tenuto anche conto che il distanziamento sociale può considerarsi una delle misure alternative idonee a prevenire il contagio”.
Gli attuali sistemi di pressurizzazione e condizionamento di bordo garantiscono un ricambio di aria almeno ogni tre minuti. Gli impianti inoltre sono dotati di filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air) idonei a trattenere il 99,99% del particolato presente nell’aria, compresi batteri e virus.
Va anche sottolineato che la ipotesi di presenza di un passeggero asintomatico è contrastata dal distanziamento sociale e l’obbligo di mascherina in ambito aeroportuale e dal fatto che a bordo sarà obbligatorio l’uso della mascherina, precauzione idonea ad evitare il contagio, tenuto conto che sia l’OMS che l’Istituto Superiore di Sanità, pur ammettendo la possibile trasmissione del virus da persone infette ma ancora asintomatiche, ne sottolineano la rarità ed è indubbio il certo contenimento della propagazione della “gocciolina infettante” con l’uso, da parte di tutti i passeggeri, della mascherina.”
Quanti passeggeri potrebbero essere imbarcati, ad esempio, su un velivolo Boeing 737-300, configurazione “full economy! In entrambi i casi, con la distanza di 1,5 metri e 1,0 metri rispettivamente? Sono limiti massimi rispettati? Chi controlla?
Interrogativi, considerazioni e analisi già poste sulle news del web, https://aerohabitat.blogspot.com/ https://aerohabitat.eu e https://aerohabitat.org .

sabato 23 maggio 2020

EASA e COVID-19, da direttiva a raccomandazioni a protocollo


Breve elenco e iniziali considerazioni su alcune procedure contraddittorie e, forse, inefficaci. Delle 28 pagine, del “COVID-19 Aviation Health Safety Protocol - Guidance for the management of airline passengers in relation to the COVID-19 pandemic - Issue no: 1.1 Issue date: 21/05/2020, divulgato da EASA (European Aviation Safety Agency) e dall’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control), in questa breve nota, inquadreremo esclusivamente le indicazioni “on-board” per i passeggeri.
Le problematiche inerenti il “Management of passengers on-board the aircraft” rimandano essenzialmente al distanziamento di 1,5 metri, l'utilizzo delle mascherine, il flusso del condizionamento/presurizzazione, il ricircolo dell'aria in cabina passeggeri/cockpit piloti e l'utilizzo delle bocchette di ventilazione soprastante ogni sedile dei passeggeri. Interrogativi specifici riguardano invece l'utilizzo del WC, lavatory,
Trascurando le riflessioni che rimandano al rischio associato alla ignota presenza di eventuali passeggeri e/o membri di equipaggio “asintomatici” ed alla propagazione del COVID-19 in Italia, avvenuto, molto probabilmente (sicuramente?) by cabina passeggeri per il paziente zero in Italia “!https://aerohabitat.blogspot.com/2020/05/covid-19-da-shanghai-codogno-via.html” ).
Per semplificare questa analisi le considerazioni riguardano una cabina passeggeri “full economy”.
L'ambiente del volo, la lunga fusoliera che ospita i passeggeri nel flusso/ricircolo dell'aria, anche se EASA ed i responsabili delle aerolinee e massime autorità aeronautiche (IATA) sostengono come gli aeromobili, soprattutto (?) quelli di ultima generazione (?), “hanno filtri così efficienti e moderni – denominati High efficiency particulate air (Hepa) – assimilabili a quelli installati nelle strutture ospedaliere, perciò in grado di “depurare” e bloccare fino al 99,97% dei microbi/batteri /anche virus?),ma che non possono, inevitabilmente evitare il “ricircolo” di quelli fluttuanti e trasmessi tra le file dei passeggeri, personale di volo e di quelli originati nelle toilettes, WC, lavatories di bordo. 
Alle ordinarie prescrizioni adottate dal protocollo EASA, equivalenti a quelle previste per il personale di terra e di cittadini in genere, quali:
Hand hygiene, particularly before eating or drinking and after use of the toilet
Appropriate use of face masks
Respiratory etiquette
Limiting contact with cabin surfaces
Minimised on-board service
No duty free or other non-essential product sales on board.
Reduced food and drink service
Preference for pre-packaged and sealed food and drink products, such as canned drinks
Wherever possible, payment procedures involving touch or contact, such as cash payments, should be avoided to mitigate transmission between crew members and passengers,
preoccupa l'avvertimento relativo all'utilizzo degli “ugelli” e/o “bocchette” di refrigerazione disponibili per ogni singolo passeggero:
Reducing the use of individual air supply nozzles to the maximum extent possible, unless otherwise recommended by the aircraft manufacturer”.
Ma quali sono e/o saranno i sedili disponibili e/o compatibili con il distanziamento di 1,5 metri tra un passeggero e l'altro. Ovvero non solo tra i passeggeri affiancati ma anche tra quelli posizionali nelle file anteriori e/o posteriori..
E' una questione che si rivela decisiva.
Quanti passeggeri massimi potranno essere imbarcati, non solo per ogni singola tipologia di aeromobile ma per configurazione dei loro sedili e loro specifica localizzazione, a lato dei corridoi e/o paratia della fusoliera?
Questione che, alla Quantas ad esempio, ha fatto anticipare, una dichiarazione decisiva. L'AD Alan Joyce sostiene l'improponibilità di tale scelte. Sulla flotta non ci saranno ne mascherine, tantomeno distanziamento. Quest'ultima opzione imporrebbe un imbarco massimo di solo 22 passeggeri.
Il calcolo è, sostanzialmente, esatto. Nell'ipotesi di una configurazione standard di Boeing 737/300, con tre sedili della larghezza di 55 cm per ogni fila, separati da un corridoio centrale, potrebbe essere occupata una sola poltrona. E per file alternate. Il distanziamento di 1,5 metri è un parametro, inevitabilmente, più cautelativo di 1 metro di separazione, ancorché decisivo per fronteggiare il COVID-19.
Il flusso del circolo dell'aria in volo, inoltre, da anni è sottoposto agli interrogativi posti dalla  cosiddetta sindrome aerotossica. Tematica proposta alcuni anni addietro da Chris Winder e Jean-Christophe Balouet . Descrive possibili effetti negativi sulla salute a breve e lungo termine causati dalla respirazione dell'aria presente nella cabina pressurizzata di un aereo di linea, In Italia il giornalista/scrittore Antonio Bordoni con il testo “Aerotoxic Syndrome, l'inconfessabile segreto dell'industria aerea commerciale" ne ha proposto una breve analisi di 136 pagine.

venerdì 22 maggio 2020

Airbus 320 precipita nella fase di atterraggio, impatto tra le palazzine


Del tutto ignote le cause dell'avaria (?) che avrebbe reso inagibili i motori. L'incidente ha coinvolto il volo PK803, A320-2140, immatricolato AP-BLD della PIA, Pakistan International Airlines, decollato il 22 Maggio da Lahore con destinazione Karachi (Pakistan). Partito alle ore 13:05 locali era atteso a Karachi intorno alle 14:45 locali. Autorizzato all'atterraggio sulla pista 25 Sinistra, alle ore 14,.35 l'equipaggio aveva comunicato l'inizio di una riattaccata per problematiche alla mancata estensione del carrello. Avendo richiesto il rientro sulla stessa pista 25 Sinistra, procedura ILS, era stato istruito ad una prua 110° e la salita a 3000 piedi, nella successiva manovra per l'atterraggio, dopo aver segnalato il May Day per lo spegnimento dei due propulsori CFMI-CFM56-5B4/P(lost engines) era stato autorizzato all'atterraggio, a scelta, su una delle due piste.
L'Airbus 320 è precipitato sui caseggiati identificati Model Colony, palazzine multipiano, a cira 500 metri, lateralmente all'inizio pista 25 Sinistra. A bordo era imbarcato un equipaggio di otto persone e 99 passeggeri, l'aeromobile A 320-214 operava da anni e 9 mesi. Le condizioni meteo erano, sostanzialmente, buone, vento di 14 kts in asse pista. L'aeromobile si è spaccato in almeno tre tronconi, incendiandosi, in parte. Il pronto intervento sei soccorsi avrebbe salvato alcune delle persone a bordo. Non si hanno notizie di vittime tra gli abitanti del complesso di palazzine impattato nello schianto.

giovedì 21 maggio 2020

COVID-19, da Shanghai a Codogno, via Germania: in aereo!


E dove sarà atterrato il volo in Italia, a Linate e/o Bergamo Orio a Serio? E' tempo di interrogativi, di analisi e di spiegazioni. Una fase interlocutoria. Anche se, al momento, il completamento dell'indagine non è prossima. Ma se il coronavirus sarebbe arrivato in Italia, diverse settimane prima della scoperta del “paziente1” di Codogno, registrato il 21 febbraio, probabilmente sarebbe potuto atterrare a Milano (Linate e/o Orio al Serio) intorno al 25-26 gennaio 2020. E' una ricostruzione - prospettata da Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive all'ospedale Sacco di Milano – apparsa sui media, risultato di uno studio del Centro trasfusionale del Policlinico di Milano.
Un quadro che rimanda ad altre considerazioni, che dovranno essere oltremodo precise e circostanziate, riguardanti il soggetto portare del “virus” ed il mezzo di trasporto con il quale è stato veicolato.
Propendiamo subito, senza alcun dubbio, che il mezzo aereo possa essere risultato l'unico compatibile e quindi utilizzato. Magari con volo diretto intercontinentale da Shanghai a Francoforte/Monaco di Baviera e quindi in Lombardia. Da dove con um mezzo privato e/o pubblico il portatore sintomatico e/o asintomatico ha partecipato a un qualche evento privato/pubblico con relative ricadute e trasmissione del virus “traslocato” in tempi rapidi e circostanziati dalla profonda e lontana Cina.
E' una ricostruzione fantastica e del tutto inverosimile? Ma appare utile tentare una ricostruzione verosimile.
L'infezione è stata minimale in Germania dove è transitata, con una minima diffusione, scatenando i suoi effetti alla destinazione finale, nel Lombardo Veneto.
L'ennesimo interrogativo, a questo punto, riguarda il portatore che ha veicolato quel virus sorto in Cina tra la fine di ottobre e l’inizio novembre del 2019. Ha volato da Shanghai, quindi verso uno scalo aereo Lombardo, in cabina passeggeri di almeno due voli di linea.
Se ha volato in quella sorta di “buco nero” che è rappresentato dalla cabina passeggeri/piloti, in un ambiente di pressurizzazione/condizionamento dell'aria, con un parziale ricircolo della stessa, senza distanziamento tra sedili e/o passeggeri, quanti altri passeggeri sono stati/sarebbero contagiati? E' stato tracciato il percorso dell'ipotetico “untore”. Dove era seduto? Quali sono stati i passeggeri che si erano accomodati nei sedili accanto, nelle file posteriori e anteriori dei due voli. Quello che ha portato il passeggero “contagiato” da Shanghai in Germania e quello successivo quindi verso uno scalo aereo Lombardo, in cabina passeggeri di entrambi i due voli di linea.
E' un profilo investigativo che, magari, potrebbe ricostruire anche l'origine delle zone rosse, lombarde, venete ed emiliane. E' forse in corso o qualcuno deve ancora attivare una qualche specifica indagine a riguardo? A chi spetta analizzare e ricostruire una tale ipotesi?
Appare, comunque, indispensabile che la ripresa del traffico aereo, nella “Fase 2” e quella prossima “Fase 3”, debba scaturire da specifiche analisi casistiche/statistiche relative al “rischio” contagi dal coronavirus.
E' una operazione preliminare alle definizione delle cosiddette “Linee guida per fronteggiare il rischio COVID-19 a bordo delle flotte aeree mondiali.


mercoledì 20 maggio 2020

Alitalia e COVID-19, ancora riempimento massimo al 55%?


Nessun riscontro per il “ricircolo dell'aria”, uso WC e separazione tra le file dei sedili! Era il 29 Aprile quando dopo il volo Alitalia Catania-Roma Fiumicino con 96 passeggeri imbarcati il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci aveva richiesto un immediato riscontro sulla sicurezza e sul rischio COVID-19. L'emergenza sanitaria Coronavirus ed il distanziamento tra i passeggeri imbarcati era stata assicurata?
La replica della ex-compagnia di bandiera, come riportato dai media, era stata oltremodo chiara e rassicurante:“Tutti i voli Alitalia sono operati nel rispetto delle normative in vigore che prevedono il metro di distanziamento a bordo solo per i voli dall’estero verso l’Italia. Per i voli nazionali, dove tale distanza sarà obbligatoria dal 4 maggio, Alitalia ha da tempo predisposto una autolimitazione con un riempimento massimo del 55% dei posti disponibili”. Erano state adottate misure cautelative?
L'interrogativo da porre, tuttavia, dopo l'adozione della “Fase 2” del COVID-19 è quali sia l'attuale situazione. Anche in relazione all'annuncio di Alitalia che dal prossimo 2 Giugno sarà ripristinano non solo il collegamento non-stop fra Roma e New York, i voli con la Spagna (Roma-Madrid e Roma-Barcellona) e i voli diretti fra Milano e il Sud Italia. Il nuovo operativo dell'aerolinea, prosegue la nota, sarà incrementato il 36 per cento di voli in più rispetto al mese di maggio, operando 30 rotte da 25 aeroporti, dei quali 15 in Italia e 10 all'estero. La previsione per il terzo trimestre (luglio-settembre) è di una progressione dell'attività attorno al 40% di quanto era stato pianificato prima dell'inizio della pandemia da Covid-19. L'offerta si adeguerà alla domanda di voli.
Quale è e sarà la situazione a bordo dei voli Alitalia, ma anche delle restanti aerolinee che hanno annunciato la ripresa, ancorchè selettiva, dei collegamenti? In assenza di linee guida specifiche dalla IATA, ICAO, EASA, ENAC, IFALPA, ANPAC ed altri enti/aziende/istituti l'interrogativo permane.
L'emergenza COVID-19, infatti, rimanda ad una emergenza sanitaria che deve riguardare il distanziamento tra i passeggeri seduti, ma anche alla separazione tra le file contigue dei sedili installati, della configurazione on-board dei corridoi, dei bagagliai, della zona cargo e bagagliai, oltre all'utilizzo del WC-toilettes ed al risanamento ed igienizzazione delle parti interne della cabina passeggeri.
Una considerazione aggiuntiva, quanto fondamentale per fronteggiare il rischio Coronavirus, deve risolvere gli esiti ed i rischi collegati al ricircolo dell'aria per il condizionamento e pressurizzazione della cabina passeggeri e del cockpit di pilotaggio. Quali misure, precauzione sono state adottate in Alitalia e nelle aerolinee operanti in Italia dal 18 Maggio e saranno in vigore dal prossimo 2 Giugno?


martedì 19 maggio 2020

COVID-19 e la cabina passeggeri/piloti, un buco nero di bacilli/batteri/virus?


Dai contagi on-board alla diffusione extra continentale, in attesa di linee guida specifiche! “Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”. Ecco l'assunto da cui partire, escludendo ogni possibile deroga. Qualsivoglia alternativa diventa impraticabile. Almeno lo è la “salute” dei passeggeri e del personale di volo e il rischio complessivo del contagio conseguente.
Da dove è partito, dove sia sorto e sviluppato il coronavirus, prima o poi qualcuno lo verificherà, anche se una questione è del tutto evidente. La sua “rapida” propagazione è avvenuta tramite i voli di linea /commerciale e/o business/privata. In Europa è forse atterrato attraverso un passeggero proveniente dalla Cina per un qualche convegno/congresso nel vecchio Continente e, attraverso la Germania e l'Italia si è inoltre espanso, sarà anch'esso verificato. A questo punto “evolutivo” in contagio, dopo il quasi blocco dei traffico aereo, potrebbero “riprendere il volo” utilizzando quella sorta di “buco nero” che è la cabina passeggeri/piloti/bagagliai/cargo delle flotte aeree, pronte a decollare verso una destinazione che è, a fronte delle dichiarazioni entusiastiche, ancora incerta.
Se in astrofisica il buco nero è una sorta di spazio con un “ campo gravitazionale “ al quale è difficile,s e non impossibile, sfuggire, come gestire l'afflusso e l'ammasso la concentrazione di bacilli, batteri e virus non adeguatamente identificati? Un velivolo di 100/200/300 passeggeri con relativo equipaggio come potrebbe cautelarsi dalla presenza, ad esempio, del solo COVID-19? La densità dei sedili, la prossimità dei passeggeri imbarcati, ancorchè con mascherine e del tutto asintomatici, per 60, 90, 120 minuti e/o 6//8/9 ore di volo, utilizzando le ristrette toilettes, consumando bevande e pasti, come potrebbero restare “immuni” nel flusso della circolazione dell'aria e della pressurizzazione (con un cambio e ricircolazione che non potrebbe essere adeguato, anche se integrale e frequente)?
Le linee guida attivate per il trasporto pubblico terrestre e marino, treni e navi, potrebbe risultare opportuno ed adeguato o dovrebbero essere attivate una tipologia di restrizioni “specifiche” quanto assai più drastiche?
Certo un aeromobile con un numero di passeggeri ridotto del 50/70% diventa immediatamente “non economico” e, probabilmente, anche una misura non risolutiva per fronteggiare il rischio contagio on-board.
Le maggiori autorità nazionali e sovranazionali – IATA, ACI, EASA, ICAO, IFALPA, ecc. - non si sono ancora espresse in maniera definitiva. Il numero dei piloti, assistenti di volo e passeggeri che hanno viaggiato negli ultimi tre/quattro mesi, salvo qualche notizie giornalistica, e rimasti contagiati, non sono stati ancora resi pubblici. La ripresa dei voli, peraltro è stata annunciata senza precise linee guida, anche se nei recenti “DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17 maggio 2020” nel  documento “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 - Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e produttive (Roma, 16 maggio 2020” a cura della “Conferenza delle Regioni e Provincie Autonome 20/81/CR01/COV19”, la materia ha trovato una contradditoria prima risposta. Nelle 21 pagine del testo “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2” viene ricordato come negli ambienti chiusi occorra “Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”.
Quali ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica dovranno essere intraprese?
Come viene scritto in una Ordinanza Regionale: “ Atteso che le predette linee guida contengono specifiche misure inerenti anche il settore aereo, quello marittimo portuale e i treni a lunga percorrenza”, ovvero:
- le Misure di carattere generale per il contenimento del contagio da covid-19, valide per tutte le modalità di trasporto, con le seguenti disposizioni:
o la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori ed essere effettuata con le modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità;
o nelle stazioni ferroviarie, nelle autostazioni, negli aeroporti, nei porti e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza è necessario installare dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri;
o all’ingresso e nella permanenza nei luoghi di accesso al sistema del trasporto pubblico (stazioni
ferroviarie, autostazioni, fermate bus ecc.) e all’interno dei mezzi, è obbligatorio indossare una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca; è necessario incentivare la vendita di biglietti con sistemi telematici;
o nelle stazioni o nei luoghi di acquisto dei biglietti è opportuno installare punti vendita e distributori di dispositivi di sicurezza;
o vanno previste misure per la gestione dei passeggeri e degli operatori nel caso in cui sia accertata una temperatura corporea superiore a 37,5° C;
o vanno adottati sistemi di informazione e di divulgazione, nei luoghi di transito dell’utenza, relativi al corretto uso dei dispositivi di protezione individuale, nonché sui comportamenti che la stessa utenza è obbligata a tenere all’interno delle stazioni e autostazioni, degli aeroporti, dei porti e dei luoghi di attesa, nella fase di salita e discesa dal mezzo di trasporto e durante il trasporto medesimo.
o vanno adottati interventi gestionali, ove necessari, di regolamentazione degli accessi alle principali stazioni e autostazioni, agli aeroporti, e ai porti al fine di evitare affollamenti e ogni possibile occasione di contatto, garantendo il rispetto della distanza interpersonale minima di un metro.
o vanno adottate misure organizzative, con predisposizione di specifici piani operativi, finalizzate a limitare ogni possibile occasione di contatto nella fase di salita e di discesa dal mezzo di trasporto, negli spostamenti all’interno delle principali stazioni e autostazioni, degli aeroporti e dei porti, nelle aree destinate alla sosta dei passeggeri e durante l’attesa del mezzo di trasporto, garantendo il rispetto della distanza interpersonale minima di un metro, escludendo da tale limitazione i minori accompagnati e i non vedenti se accompagnati da persona che vive nella stessa unità abitativa. Per i non vedenti non accompagnati da persona che vive nella stessa unità abitativa, dovrà essere predisposta un’adeguata organizzazione del servizio per garantire la fruibilità dello stesso servizio, garantendo la sicurezza sanitaria.
o sui mezzi di trasporto è opportuno al fine di perseguire una migliore e funzionale capienza dei mezzi di trasporto pubblico e ottimizzare gli spazi, fermo restando l’obbligo di indossare una mascherina di protezione, procedere anche alla utilizzazione in verticale delle sedute. Tale modalità, ove realizzabile, consentirà, escludendo un posizionamento c.d. faccia a faccia di ridurre la distanza interpersonale di un metro con un maggiore indice di riempimento dei mezzi.
o al fine di aumentare l’indice di riempimento dei mezzi di trasporto, dovrà essere valutata, dopo adeguata sperimentazione, la possibilità dell’installazione, di separazioni removibili tipo plexiglass o altro materiale idoneo tra i sedili che non comportino modifiche strutturali sulle disposizioni inerenti la sicurezza;
o realizzare, ove strutturalmente possibile, anche con specifici interventi tecnici, la massima areazione naturale dei mezzi di trasporto.”


lunedì 18 maggio 2020

COVID-19 e piloti contagiati, il caso Croatia Airline


Due i piloti, sul volo Frankfurt-Zagreb del 2 Maggio! La notizia sarebbe apparsa sulla Slobodna Dalmacija e rilancaiata sul web di www.total-croatia-news.com con il titolo “COVID-19 in Croatia: two Croatia Airlines pilots infected on FrankfurtZafreb flight”.
Solo i due piloti sarebbero stati contagiati, nessuno degli assistenti di volo (con test negativi), anche se ben 14 passeggeri risulterebbero positivi.
Le notizie abbisognano di verifiche e riporti ufficiali, anche perchè sono del tutto imprecisi i dati sul numero dei passeggeri imbarcati. Erano 74 o 115?
L'aerolinea “Croatia Airlines” avrebbe emanato il seguente comunicato stampa:
"Croatia Airlines has consistently complied with and implemented all decisions and recommendations of the European, German and Croatian public health and aviation authorities, and by flying on flight OU411 Frankfurt - Zagreb from April 1 to May 10, 2020, it enabled the return to Croatia of more than 3,500 Croatian citizens, who were caught in the global pandemic around the world.
For all those passengers, as potential carriers of the infection, and according to the decisions of the public health authorities, self-isolation of 14 days was prescribed upon arrival in Croatia. Given that these flights were performed in the context of the global coronavirus pandemic, risk assessments were continuously conducted, which were coordinated by the Croatia Airlines Crisis and Emergency Management Office. The estimated loss of the company related to the flights Zagreb - Frankfurt - Zagreb in the mentioned period amounted to 244,000 euro.”
La notizia deve essere confermata e si inquadra nelle disposizioni e linee guida che le autorità sovranazionali come IATA, ICAO, EASA, FAA, IFALPA,ICAO e ACI dovranno coordinare per fronteggiare il rischio contagio per passeggeri e personale di volo.
La ripresa dei voli nelle politiche della “FASE2 e 3” del COVID-19 dovranno, inevitabilmente, verificare l'adozione del distanziamento tra i sedili, l'utilizzo delle toilettes a bordo, la circolazione e pressurizzazione dell'aria in cabina passeggeri e nel cockpit dei piloti, la sanificazione degli spazi occupati in cabina, nelle zone cargo, bagagliai, e le definizione del numero massimo di posti a bordo, in relazione alla tipologia degli aeromobili.
L'iniziale ripresa dei voli nazionali, europei e intercontinentali, tuttavia, sembrerebbe, seppure con modalità minimale, essere stati autorizzati, pur con misure di screening e utilizzo delle mascherine, senza aver contemplato nessuna specifica “restrizione” nel numero dei passeggeri imbarcati.

sabato 16 maggio 2020

COVID-19, IFALPA: Safety Aspects, ma mancano prescrizioni


Quanti passeggeri potranno essere imbarcati? Da circa 180 a 20 per un velivolo corto-medio raggio? Dopo l'informativa congiunta tra IATA ed ACI Europe, rispettivamente in rappresentanza della International Air Trasport Association e di Airports Council International, anche IFALPA (International Federation of Air Line Pilots’ Associations) in rappresentanza dei piloti delle aerolinee civili commerciali, hanno richiesto, alla FAA, alla Commissione Europea da un lato e agli Stati Europei interessati ad emanare urgenti Linee Guida specifiche per assicurare operazioni di volo in sicurezza. Per passeggeri e personale di volo.
Alcune indiscrezioni hanno, infatti, anticipato come, al fine di ottimizzare lo spaziamento a bordo dei passeggeri per fronteggiare il COVID-19, l'indice di riempimento potrebbe essere ridotto di oltre il 70/80%.
Gli organismi internazionali e sovranazionali come ICAO, EASA e FAA, massime autorità nelle tematiche di safety e security, non si sono, tuttavia, ancora espressi.
IFALPA al mondo dei piloti ha trasmesso le seguenti, quanto generiche, note:
Dear fellow pilot,
The global voice of professional pilots IFALPA Guidance for Flight Crews Keywords COVID-19 Corona Safety Protection Flight crew Containment International Federation of Air Line Pilots’ Associations www.ifalpa.org
In the midst of the COVID-19 pandemic, many among us are still operating fights, be it as a skeleton service, rescue or cargo missions.
Since so many authorities have published guidance to limit spreading of the virus – covering diferent areas in more detail – and some incorrect information is also out there, it may be diffcult for fight crews to fnd relevant information for their specifc task.
This leafet is an attempt to address this issue by collecting ofcial guidance regarding the coronavirus in a single paper. Referenced text is reproduced as-is.
The hyperlinked references (e.g. [EASA]) provide easy access to check the source and check for possible updates.
We hope this paper helps to protect you, your family, friends and colleagues. Only be reducing the spreading of the virus can we “fatten the curve”, reduce the risks of working in the critical service we provide, and ensure adequate medical attention for all in need.
Take care and above all: fy safe!
IFALPA
The global voice of professional pilots


venerdì 15 maggio 2020

USA, Boeing 737 in atterraggio e una vittima al suolo, nel sedime


Anomalo incidente all'aeroporto Austin-Bergstrom (Texas). IL 7 maggio, intorno alle 20.10 locali il B-737-7H4 (WL), immatricolato N401WN, della Southwest Airlines volo WH1392 proveniente da Dallas era nella fase di atterraggio sulla pista 17 Destra. I piloti hanno riportato alle “torre” la presenza di una persona.
In seguito la vittima identificata, era un giovane di 22 anni, gli interrogativi sulla presenza non sarebbero stati ancora risolti.
La sequenza delle trasmissioni tra i piloti ed il controllore ATC di torre è stato il seguente:
20:06:49 (SWA1392): Tower, good evening, Southwest 1392, approaching JEDYE for the ILS 17R
20:06:55 (Austin Tower): Southwest 1392 ??? runway 17R, cleared to land.
20:06:59 (SWA1392): Cleared to land 17R, Southwest 1392.
20:12:17 (Austin Tower): Southwest 1392 ??? golf, taxi ??? golf-golf ??? ((possibly golf, then golf-2))
20:12:21 (SWA1392): Tower, stand by, 1392.
20:12:26 (SWA1392): Tower, tower, Southwest 1392, we believe there might be a person on the runway.
20:12:32 (Austin Tower): -west 1390, re...Delta 819 go around, uh, fly heading 175, maintain 3000
20:12:38 (Delta 819): Heading 175 at uh 3000, Delta 819
20:12:41 (Austin Tower): Southwest 1392 uh, where exactly do you see the man?
20:12:46 (SWA1392): Well they uh, they're behind us...they're behind us right now.
20:12:58 (Austin Tower): Southwest 1392 roger, so you saw them just as you touched down?
20:13:02 (SWA1392): Affirm
20:13:05 (Austin Tower): 1392 roger, your discretion taxi via golf-golf to your ???
20:13:13 (SWA1392): Tower, Southwest 1392, we're gonna turn onto golf and hold position.
20:13:17 (Austin Tower): 1392, r-
20:13:52 (Austin Tower): Any op vehicles on frequency?
20:14:35 (Austin Tower): OP200 ground, uh, two ??? are reporting that a Southwest ??? somebody possibly on runway
20:14:46 (Austin Tower): Affirmative, uh, the Southwest has parked on golf right now, they're just holding on position uh, they said when they touched down on runway 17R, they spotted somebody on foot on the runway out there.
20:15:26 (???): Affirm, I'm on ground frequency sir.
20:16:47 (Austin Tower): (mostly unclear, but may be to close runway 17R)
20:17:27 (Austin Tower): Southwest 1392, I have a number for you to copy down, the uh supervisor would like to talk to you um, just, if you have any more questions.
20:17:35 (SWA1392): And uh we're ready
20:17:36 (Austin Tower): 1392, that number is 512-***-**** ((censored for privacy))
((tower and SWA1392 continue their discussion up to 20:18:38 after SWA1392 is informed to continue taxiing))

giovedì 14 maggio 2020

Trasporto aereo e COVID-19, altra interrogazione in UE


Emergenza multipla, dubbi sul distanziamento a bordo e tracollo alle aerolinee! Panorama difficile e confuso, Se la Commissaria UE Valean (Trasporti), in attesa delle linee guida in-board e nei terminal, tra controllo temperature, distanziamento, circolazione dell'aria a bordo, delinea prospettive senza il taglio dei “sedili” in cabina passeggeri, la ripresa dei voli non risolve l'emergenza sanitaria. Come deve essere fronteggiata e risolta)
Come viaggiare quindi?
La parlamentare europea Rosa D'Amato, ha presentato le seguente interrogazione parlamentare.
L'oggetto rimanda alla CommissioneArticolo 138 del regolamento, settore del trasporto aereo ed emergenza Covid-19.
In data 11 febbraio 2019 la Commissione Europea ha adottato il regolamento di esecuzione (UE) 2019/317, cui ha fatto seguito in data 29 maggio 2019 la decisione di esecuzione (UE) 2019/903. Sulla base di tali documenti si forniva ai fornitori europei il sistema di prestazioni e tariffazione per il cielo unico europeo per il periodo di riferimento (RP3) 2020-2024.
A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19 e delle relative misure di contenimento e contrasto, le previsioni del traffico aereo, su cui erano stati costruiti i rispettivi piani di miglioramento delle prestazioni, andranno fortemente ridimensionate.
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria, il traffico aereo europeo, sia  in rotta che di terminale, registra una  fortissima contrazione con conseguenze pesantissime per compagnie aeree, fornitori e società di gestione aeroportuali.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere al seguente quesito:
Quali iniziative intende mettere in campo la Commissione per evitare il collasso economico di un settore, quale quello del trasporto aereo, fortemente strategico e indispensabile per lo sviluppo attuale e futuro della comunità europea?”

mercoledì 13 maggio 2020

Aeroporti Italia, sono 5 gli scali in deroga al Regolamento EASA 139/2014


Ma quali sarebbero/sono le “discrepanze”? Aeroporti italiani nella lista “European Union Aviation Safety Agency” List of aerodromes falling in the scope of Regulation (EU) 2018/1139 – aggiornamento del 10 febbraio 2020
LIBC Crotone Crotone - gestore S.A.C.A.L S.p.A
LIMG Albenga (Villanova di) Savona A.V.A. - gestore Aeroporto dI Villanova d'Albenga S.p.A.
LIMW Aosta Aosta – gestore A.V.D.A. S.p.A.
LIBF Foggia Foggia – gestore Aeroporti di Puglia S.p.A.
LIRI Salerno Pontecagnano Salerno Società Aeroporto di Salerno – gestore Costa d'Amalfi S.p.A.

The list of aerodromes below is compiled based on the data provided by the Member States in accordance with the provisions of Article 4 and Article 5 of Regulation (EU) 139/2014 and Article 2(7) of Regulation (EU) 2018/1139.
The aerodromes which are referenced in the list are sources to be used for information only. Whilst every care has been taken in preparing the list below to avoid errors, the Agency makes no warranty as to the accuracy, completeness or currency of the content.
The Agency shall not be liable for any kind of damages or other claims or demands incurred as a result of incorrect, insufficient or invalid data, or arising out of or in connection with the use, copying, or display of the content, to the extent permitted by European and national laws.
The information contained in this list should not be construed as legal advice”.

Gli Articoli 4 e 5 del REGOLAMENTO (UE) 2018/1139 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 4 luglio 2018, recante norme comuni nel settore dell'aviazione civile, che istituisce un'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea sono i seguenti:

Articolo 2
Ambito di applicazione

7. Gli Stati membri possono decidere di esentare dal presente regolamento la progettazione, la manutenzione e la gestione di un aeroporto, nonché gli equipaggiamenti afferenti alla sicurezza utilizzati in tale aeroporto, se tale aeroporto gestisce un massimo di 10 000 passeggeri del trasporto aereo commerciale all'anno e non più di 850 movimenti relativi a operazioni cargo all'anno, e purché gli Stati membri interessati garantiscano che tale esenzione non mette a repentaglio la conformità ai requisiti essenziali di cui all'articolo 33.
A decorrere dalla data indicata in tale decisione di esenzione, la progettazione, la manutenzione e la gestione dell'aeroporto interessato, e gli equipaggiamenti afferenti alla sicurezza, nonché i servizi di assistenza a terra e gli AMS in tale aeroporto non sono più disciplinati dal presente regolamento e dagli atti delegati e di esecuzione adottati sulla base del medesimo.
Lo Stato membro interessato notifica senza ritardo alla Commissione e all'Agenzia la sua decisione di esenzione e le motivazioni per l'adozione della stessa.
Previa consultazione dell'Agenzia, la Commissione, se ritiene che tale esenzione da parte di uno Stato membro non rispetti le condizioni specificate al primo comma, adotta, atti di esecuzione recanti la sua decisione a tal fine. Non appena ricevuta notifica di tali atti esecuzione allo Stato membro interessato, tale Stato membro modifica o revoca senza ritardo la sua decisione di esenzione e ne informa la Commissione e l'Agenzia.
Gli Stati membri notificano altresì alla Commissione e all'Agenzia le esenzioni che hanno concesso a norma dell'articolo 4, paragrafo 3 ter, del regolamento (CE) n. 216/2008.
Su base annuale, gli Stati membri provvedono ad esaminare i dati relativi al traffico degli aeroporti che beneficiano di un'esenzione a norma del presente paragrafo o dell'articolo 4, paragrafo 3 ter, del regolamento (CE) n. 216/2008. Se tale esame dimostra che, per tre anni consecutivi, uno di questi aeroporti ha gestito oltre 10 000 passeggeri del trasporto aereo commerciale all'anno o più di 850 movimenti relativi a operazioni cargo all'anno, lo Stato membro interessato revoca l'esenzione concessa a tale aeroporto. In tal caso ne informa di conseguenza la Commissione e l'Agenzia.
L'Agenzia include nel repertorio di cui all'articolo 74 tutte le decisioni della Commissione e degli Stati membri notificatele ai sensi del presente paragrafo.

Articolo 4
Principi delle misure adottate a norma del presente regolamento
  1. Nell'adozione di misure a norma del presente regolamento, la Commissione, l'Agenzia e gli Stati membri:
    a) rispecchiano lo stato dell'arte e le migliori prassi nel settore dell'aviazione, tenendo conto delle esperienze a livello mondiale nel settore, nonché dei relativi progressi scientifici e tecnici;
    b) si basano sui migliori dati e analisi disponibili;
    c) prevedono una reazione immediata alle cause accertate di incidenti, inconvenienti gravi e violazioni intenzionali della security;
    d) tengono conto delle interdipendenze tra i vari settori della sicurezza aerea e tra la sicurezza aerea, la cibersicurezza e gli altri ambiti tecnici della regolamentazione aeronautica;
    e) nella misura del possibile, formulano i requisiti e le procedure in una forma che è basata sulle prestazioni e si focalizza sugli obiettivi da raggiungere e nel contempo consente modalità diverse di realizzazione di tali obiettivi basati sulle prestazioni;
    f) promuovono la cooperazione e l'uso efficiente delle risorse tra autorità a livello di Unione e di Stati membri;
    g) adottano, ove possibile, misure non vincolanti, comprese le azioni di promozione della sicurezza; h) tengono conto dei diritti e degli obblighi internazionali dell'Unione e degli Stati membri nell'ambito dell'aviazione civile, compresi quelli ai sensi della convenzione di Chicago.
  2. Le misure adottate a norma del presente regolamento corrispondono e sono proporzionate alla natura e al rischio di ogni attività particolare cui si riferiscono. Nella preparazione e nell'adozione di tali misure, la Commissione, l'Agenzia e gli Stati membri tengono conto, a seconda dell'attività in questione, di quanto segue:
    a) se sono trasportate a bordo persone diverse dai membri dell'equipaggio e, in particolare, se tale operazione è aperta al pubblico;
    b) la misura in cui terzi o beni a terra possano essere messi in pericolo dall'attività;
    c) la complessità, le prestazioni e le caratteristiche operative degli aeromobili interessati;
    d) lo scopo del volo, il tipo di aeromobile e il tipo di spazio aereo utilizzato;
    e) il tipo, la portata e la complessità dell'operazione o dell'attività, inclusi, se del caso, le dimensioni e il tipo di traffico gestito dall'organizzazione o dalla persona responsabile;
    f) la misura in cui le persone interessate dai rischi dell'operazione possano valutare tali rischi ed esercitare un controllo sui medesimi;
    g) i risultati delle precedenti attività di certificazione e di sorveglianza.

Gestione della Sicurezza Aerea
Articolo 5
Programma europeo di sicurezza aerea
  1. La Commissione, previa consultazione dell'Agenzia e degli Stati membri, adotta, pubblica e aggiorna, ove necessario, un documento che descrive il funzionamento del sistema europeo di sicurezza aerea, le norme, le attività e le procedure utilizzate per gestire la sicurezza dell'aviazione civile nell'Unione conformemente al presente regolamento («programma europeo di sicurezza aerea»).
  2. Il programma europeo di sicurezza aerea comprende almeno gli elementi relativi alle competenze di gestione della sicurezza nazionale descritti nelle norme e nelle pratiche raccomandate internazionali. Il programma europeo di sicurezza aerea descrive inoltre le procedure di elaborazione, adozione, aggiornamento e attuazione del piano europeo per la sicurezza aerea di cui all'articolo 6, in cui sono coinvolti da vicino gli Stati membri e le parti interessate.