Obiettivi,
rinnovate gestioni di scalo ed investimenti specifici! Stavolta,
nell'epoca del COVID-19, la chiusura della quasi totalità degli
aeroporti e la prossima ripresa dei voli nel contesto di una
revisione del Piano Nazionale Aeroporti-PNA il ruolo e la gestione
dei tre scali regionali, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, in
un'area che registra secolari inadeguatezza nei collegamenti via
terra (stradali, autostradali e ferroviari) è l'oggetto
dell'interrogazione dell'onorevole Sergio Torromino (FI).
"Al
ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Per
sapere, premesso che:
il
sistema aeroportuale calabrese consta di tre scali di interesse
nazionale ex-decreto
del presidente della Repubblica n. 201 del 2015, siti in Lamezia
Terme, Reggio Calabria e Crotone. L'aeroporto Crotone-Sant'Anna, noto
anche come aeroporto 'Pitagora' è il terzo della Calabria e serve
principalmente la Provincia di Crotone, la fascia jonica del basso
Ionio cosentino e parte della Provincia di Catanzaro;
la
gestione è passata alla Società aeroportuale calabrese — Sacal
SpA nell'estate del 2017, società che già gestisce gli altri scali
della Regione. L'aeroporto è stato chiuso dal 13 marzo 2020 per il
Covid-19 con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei
trasporti. Nel 2019 vi sono transitati circa 170 mila passeggeri, un
numero ridotto rispetto a quello degli anni precedenti, quando si è
arrivati anche a 260 mila passeggeri;
diversamente
dalla fascia tirrenica, la fascia ionica calabrese, ed in particolare
il territorio del crotonese, sono serviti da una strada statale ad
una sola carreggiata obsoleta e pericolosa e da ferrovia ad unico
binario. L'isolamento della città di Crotone e del comprensorio
tutto si ripercuote in maniera drammatica sull'economia del
territorio, danneggiando gravemente le attività produttive.
L'aeroporto 'S. Anna' di Crotone rappresenta quindi l'unica struttura
di collegamento moderno con il resto del Paese;
ne
consegue che la riapertura dello scalo, prevista per il 22 maggio
2020 era fortemente attesa dalla popolazione locale, sia pure in
assenza di voli, in quanto la riapertura assicurava per lo scalo di
Crotone la possibilità di far atterrare aerei per emergenze
sanitaria;
è
di queste ore invece la notizia che i Vigili del fuoco lasciano il
distaccamento dell'aeroporto di Crotone a causa delle condizioni
igienico-sanitarie della loro sede all'interno dello scalo. La
decisione è stata presa il 25 maggio dal Comando provinciale dei
vigili del fuoco di Crotone che ha sospeso temporaneamente l'utilizzo
della sede aeroportuale e richiamato i pompieri del distaccamento
nella caserma centrale;
a
determinare questa situazione è stata la scadenza del contratto fra
l'impresa di pulizie e Sacal SpA che non è stato rinnovato, per cui
gli addetti alle pulizie hanno smesso di effettuare il servizio.
Senza la presenza dei vigili del fuoco, l'aeroporto è chiuso a
qualsiasi tipo di traffico aereo non essendoci le garanzie di
sicurezza;
l'episodio
rende manifesto il disinteresse di Sacal SpA nei riguardi
dell'aeroporto crotonese, dietro il quale, a giudizio
dell'interrogante, si cela tentativo di spostare il relativo traffico
in particolare sullo scalo di Lamezia. Peraltro, lo stato in cui si
trova la pratica per la concessione degli oneri di servizio, per la
quale non è stata ancora riconvocata la conferenza dei servizi con
Enac (Ente nazionale aviazione civile), ministero delle
Infrastrutture e dei trasporti, Regione e Sacal SpA non lascia
intravedere vie di uscita;
il
19 maggio 2020 il ministro interrogato ha fatto riferimento
'all'investimento che, con il nuovo piano degli aeroporti, sarà
fatto sugli aeroporti calabresi...'. Ha poi affermato: 'Dare
un'identità anche all'aeroporto di Crotone per me è importante per
rispondere in maniera integrata a questo pezzo della Calabria.
Dobbiamo dare (...) un futuro, una missione... ho avviato la fase di
studio per ipotizzare la continuità territoriale anche in Calabria
sul fronte aereo...' –:
quali
iniziative intenda adottare per garantire la piena operatività
dell'aeroporto di Crotone-Sant'Anna e se non ritenga opportuno
intervenire nei confronti di Sacal SpA, affinché assicuri il pieno
rispetto delle condizioni poste dalla convenzione che le affida, per
30 anni, la gestione, in considerazione dell'importanza che lo scalo
crotonese riveste per tutti i cittadini e le attività economiche
della fascia ionica calabrese".
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