Come era stato annunciato per un mese Malpensa, con la chiusura della pista 35 R per lavori di rifacimento e risistemazione delle caratteristiche operative della stessa, opera fino al 13 Ottobre sulla pista di sinistra, ovvero quella che scarica i decolli sul Piemonte.
Il Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpensa con il sottostante comunicato stampa del 10 Settembre, rileva e inquadra possibili inadempienze previsionali e/o mancata informativa sull'aggravio di impatto “ambientale” e sulle stime del “rischio terzi-risk assessment” causate dall'utilizzo della “single runway”.
MALPENSA E QUELLA SINGOLA PISTA: L'AGGRAVIO AMBIENTALE E DI RISCHIO È STATO CERTIFICATO?
Con decorrenza odierna e fino al 13 ottobre 2021, il
gestore aeroportuale SEA – Società Esercizi
Aeroportuali S.p.A.
ha provveduto di concerto con ENAC ed ENAV, alla chiusura della pista
lombarda 35R/17L. Il tutto come già evidenziato nel nostro
precedente comunicato stampa del 11 agosto 2021.
Tale circostanza
è stata riconfermata in un articolo apparso il 6 settembre 2021
sulla testata online Malpensa24, dal titolo “Malpensa, una pista
chiude per 35 giorni. Il monito dei sindaci: «Limitare i
disagi»” dove si afferma che la predetta chiusura della pista
“significa fino al 13 ottobre maggiore rumore per le popolazioni
a nordovest (Somma Bassa, Golasecca, Sesto e Vergiate)”.
Ci
permettiamo di ricordare alla testata giornalistica che le
“popolazioni a nordovest” non sono solo quelle dei comuni
lombardi citati ma sono anche quelle di tutti i comuni piemontesi che
subiscono ogni giorno il traffico in decollo da Malpensa ossia
Castelletto Ticino, Borgo Ticino e Varallo Pombia.
Se ci sarà
“maggiore rumore” per Sesto Calende o per Vergiate, che distano
ben 11 km ed 8,9 km in linea d’aria da Malpensa, figuriamoci per
Castelletto Ticino o Varallo Pombia, che distano invece 9,5 Km e 6,8
km dalla pista 35L/17R.
Il “maggiore rumore” dei lombardi è
tale al punto che, nella Commissione Aeroportuale del 6
settembre 2021, si è discusso del proseguimento dei lavori per la
zonizzazione acustica e della installazione delle centraline di
monitoraggio dell’aria e dell’inquinamento a nord delle piste: ma
non sono risultanze e dati che dovevano essere già acquisiti?
Temi questi riguardanti, tuttavia, solo la tutela della salute e
l’equilibrio psicofisico dei cittadini lombardi, trascurando
comunque le problematiche ed emergenze relative alla “safety”.
Gli
enti territoriali piemontesi, ormai solo uditori nella Commissione
Aeroportuale da 12 anni, hanno dovuto ascoltare in silenzio, a
riprova del fatto che il diritto alla salute ed alla safety vale solo
per un certo tipo di cittadino italiano.
Al di là di tutto
quanto discusso in Commissione Aeroportuale, siamo convinti che ENAC,
SEA e soprattutto anche il consorzio CUV dei comuni lombardi,
prima di approvare e/o ratificare la decisione di chiudere la pista
lombarda 35R/17L, avranno sicuramente verificato come:
•
l'impiego di una singola pista sia stato approvato dopo aver stimato
l'aggravio temporaneo del carico acustico in LVA determinato con
il metodo di calcolo AEDT;
• il posizionamento delle centraline
di controllo del rumore di tipo V, necessarie ai fini della
verifica della violazione dei limiti in sorvolo, sia stato
opportunamente eseguito;
• il rischio terzi e le curve di
isorischio (Art. 715 del CdN) da incidente aereo siano state
adeguatamente aggiornate e adeguate;
• sia stato effettuato
un temporaneo aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno
aeroportuale;
• siano stato effettuati il potenziamento e
l’opportuno posizionamento dei soccorsi, in caso di incidente aereo
esterno al sedime aeroportuale e quindi sui territori lombardo e
piemontese.
A riguardo i piemontesi, cittadini ed amministratori
locali, sottoposti ai decolli dalla pista 35L/17R, hanno pieno
diritto a conoscere non solo i dati di aggravio acustico e
ambientale, ma anche l'incidenza del rischio terzi – risk
assessment correlato all'utilizzo della singola pista.
Comitato
dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpensa
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