La Pianura Padana è una delle regioni più inquinate d’Europa e del Pianeta. Gli ultimi riscontri lo confermano. Dal web svizzero IQAir, si rileva come in questi giorni la concentrazione di Pm 2.5 quasi trenta volte superiore al valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms. Ma quale è l’incidenza del trasporto aereo in Lombardia, quale la stima delle emissioni CO2 nei quattro aeroporti prevalenti? Quali, ad esempio, le emissioni CO2 in atmosfera dei soli movimenti aerei (decollo e atterraggio)?
Trascurando le emissioni gassose del traffico viario esterno
agli aeroporti, di quello interno al sedime, comunque integrato al sistema
infrastrutturale degli scali aerei, la sola attività del ciclo LTO-Landing Take
Off – decollo e atterraggio delle flotte aeree, produce flussi inquinanti
rilevanti.
A Linate nel 2023 hanno operato 101.958 movimenti, a
Malpensa 201.958, a Bergamo Orio al Serio, 111.765 e 12.008 a Brescia Montichiari
(9.263 nei primi 9 mesi 2023).
Oltre 423.000 movimenti nel 2023, nella sola Lombardia.
Le flotte bimotori di corto e medio raggio e quelle
intercontinentali equipaggiate con due e quattro motori nello spazio di 6,5 km
dal centro pista ed una altezza di circa 1000 metri dal suolo consumano
quantità definite (calcolabili) di carburante avio.
Isolando l’analisi del carico inquinante in atmosfera alle
sole emissioni del CO2-climalterante è riscontrabili le tonnellate emanate di
ogni singolo movimento (decollo e atterraggio).
Le stime dei movimenti/orari, giornaliere, mensile e annuali
consentono, pertanto, di verificare l’ammontare complessivo di tali emissioni.
Sono valutazioni che ogni masterplan-Piano di Sviluppo Aeroportuale potrebbe
rappresentare.
Un singolo ciclo LTO (nelle fasi Taxi-out, Take-off, Climb-out,
Approach, Taxi-in) di un Boeing 737 di ultima generazione, a fronte di un
consumo di carburante medio, ammontano a circa 6 tonnellate di CO2 per ogni
ciclo LTO di un bimotore a getto, oltre 10 tonnellate per ogni ciclo LTO di un
quadrimotore con una destinazione intercontinentale.
In sintesi, i quattro aeroporti lombardi, a fronte di oltre 200mila cicli LTO, si può stimare che scaricano oltre 1 milione di tonnellate/anno di CO2.
Stime preoccupanti, anche se il dato è consolatorio, appena oltre la metà dello scalo di Francoforte di Germania che ha
stimato oltre 1.7 milioni di tonnellate/anno di CO2.
I propulsori delle flotte jet, comunque, in aggiunta all’anidride
carbonica (CO2), emettono ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO),
biossido di zolfo (SO2), polveri (PM), e acqua (H2O). Le emissioni di ossidi di
azoto e particelle in sospensione sono prevalenti in fase di decollo e salita,
mentre le emissioni di monossido di carbonio e idrocarburi, incidono in
prevalenza nelle operazioni al suolo, entro il sedime.
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