Nelle 164 pagine del documento “Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS Sottocommissione VAS”, con il Parere n. 56 del 29/12/2023, sono state enunciati numerosi rilievi, mancanze ed osservazioni sul progetto per la realizzazione della nuova pista dell'aeroporto internazionale "Amerigo Vespucci" di Firenze-Peretola.
Ma quali sono stati gli interrogativi, le criticità riguardanti, nel dettaglio, la safety, il risk e la protezione della popolazione dal rischio casistico-statistico degli incidenti aerei?
A pagine 32 si legge:
“La principale criticità connessa alle altre
macro-alternative emergono diverse criticità evidenziata dal Proponente
consiste nel fatto che “La ristrutturazione con demolizione e ricostruzione
implica necessariamente la chiusura totale dello scalo per consentire le
operazioni di demolizione e smaltimento dei corpi di fabbrica B, VV.FF. e D.A.
Lo stop delle attività comporta l’azzeramento dei flussi ed un tempo di rientro
finanziario dilatato nel tempo. Inoltre, in termini di costo di investimento, la
demolizione di più fabbricati ed il relativo smaltimento del materiale di
risulta comporta costi molto alti, come indicato nell’analisi di dettaglio. A
questi costi sono da sommare ulteriori voci di spesa per eventuali bonifiche da
sostanze poste nel tempo (amianto e fibre vetrose), ma che al momento non sono
quantificabili in quanto l’immobile deve essere oggetto di una specifica campagna
ambientale volta a rilevare la presenza di materiali inquinanti.”. Inoltre, demolizione
ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione comportano infine un necessario
adeguamento dell’Apron: mentre nei primi due interventi l’Apron sarebbe
comunque limitato dalla conformazione dello stato attuale dei terminal, in caso
di nuova edificazione ci sarebbero le condizioni per riorganizzare il layout
secondo una configurazione coerente con le future previsioni di Piano di Sviluppo
Aeroportuale, più efficace e performante (anche in termini di safety).”
Ecco come tali segnalazioni riguardano vari aspetti: la
compromissione di aree naturali, il pericolo alluvioni, le compensazioni
economiche, l'inquinamento acustico, ma solo a margine sono circostanziati
considerazioni relative al “Piano di Sviluppo Aeroportuale, più efficace e
performante (anche in termini di safety).”
“Anche in termini di safety” rimanda, forse, a una sorta di marginalità
di quello che dovrebbe, invece, risultare “primario” per una infrastruttura
aeroportuale.
Tra i 33 obiettivi di piano, l’ottavo punto riferisce a “incrementare
i livelli di safety aeronautica”.
“La sicurezza dell’infrastruttura, anche in termini di
rischio per le aree esterne, è un tema di grande rilevanza che però non trova
specifica declinazione nei macro-indirizzi strategici e negli indirizzi, mentre
è richiamata nell’obiettivo n. 8 “incrementare i livelli di safety
aeronautica”; è quindi opportuno inserire detto obiettivo tra gli obiettivi di
sostenibilità ambientale poiché la componente “popolazione” rientra tra quelle
di cui alla lett. f) dell’allegato 1 alla Direttiva 2001/42/CE. Si ritiene
inoltre necessario declinare meglio l’obiettivo, definito solo in linea generale,
in modo da collegarlo maggiormente alle performance attese, in materia di
sicurezza, dall’attuazione della revisione progettuale. Anche l’obiettivo di
sostenibilità ambientale n. 16 “attuare soluzioni e forme per un migliore
adattamento ai cambiamenti climatici” deve es sere declinato più chiaramente, in
modo da poter definire target e indicatori finalizzati al monitoraggio previsto
dall’art. 18 del D.Lgs. 152/2006.”
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