mercoledì 7 febbraio 2024

Peretola, Masterplan e Mase, tanti rilievi critici: solo marginale la "safety"?

Nelle 164 pagine del documento “Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS Sottocommissione VAS”, con il Parere n. 56 del 29/12/2023, sono state enunciati numerosi rilievi, mancanze ed osservazioni sul progetto per la realizzazione della nuova pista dell'aeroporto internazionale "Amerigo Vespucci" di Firenze-Peretola.

Ma quali sono stati gli interrogativi, le criticità riguardanti, nel dettaglio, la safety, il risk e la protezione della popolazione dal rischio casistico-statistico degli incidenti aerei? 

A pagine 32 si legge:

“La principale criticità connessa alle altre macro-alternative emergono diverse criticità evidenziata dal Proponente consiste nel fatto che “La ristrutturazione con demolizione e ricostruzione implica necessariamente la chiusura totale dello scalo per consentire le operazioni di demolizione e smaltimento dei corpi di fabbrica B, VV.FF. e D.A. Lo stop delle attività comporta l’azzeramento dei flussi ed un tempo di rientro finanziario dilatato nel tempo. Inoltre, in termini di costo di investimento, la demolizione di più fabbricati ed il relativo smaltimento del materiale di risulta comporta costi molto alti, come indicato nell’analisi di dettaglio. A questi costi sono da sommare ulteriori voci di spesa per eventuali bonifiche da sostanze poste nel tempo (amianto e fibre vetrose), ma che al momento non sono quantificabili in quanto l’immobile deve essere oggetto di una specifica campagna ambientale volta a rilevare la presenza di materiali inquinanti.”. Inoltre, demolizione ricostruzione, ampliamento e nuova costruzione comportano infine un necessario adeguamento dell’Apron: mentre nei primi due interventi l’Apron sarebbe comunque limitato dalla conformazione dello stato attuale dei terminal, in caso di nuova edificazione ci sarebbero le condizioni per riorganizzare il layout secondo una configurazione coerente con le future previsioni di Piano di Sviluppo Aeroportuale, più efficace e performante (anche in termini di safety).”

Ecco come tali segnalazioni riguardano vari aspetti: la compromissione di aree naturali, il pericolo alluvioni, le compensazioni economiche, l'inquinamento acustico, ma solo a margine sono circostanziati considerazioni relative al “Piano di Sviluppo Aeroportuale, più efficace e performante (anche in termini di safety).”

“Anche in termini di safety” rimanda, forse, a una sorta di marginalità di quello che dovrebbe, invece, risultare “primario” per una infrastruttura aeroportuale.

Tra i 33 obiettivi di piano, l’ottavo punto riferisce a “incrementare i livelli di safety aeronautica”.

“La sicurezza dell’infrastruttura, anche in termini di rischio per le aree esterne, è un tema di grande rilevanza che però non trova specifica declinazione nei macro-indirizzi strategici e negli indirizzi, mentre è richiamata nell’obiettivo n. 8 “incrementare i livelli di safety aeronautica”; è quindi opportuno inserire detto obiettivo tra gli obiettivi di sostenibilità ambientale poiché la componente “popolazione” rientra tra quelle di cui alla lett. f) dell’allegato 1 alla Direttiva 2001/42/CE. Si ritiene inoltre necessario declinare meglio l’obiettivo, definito solo in linea generale, in modo da collegarlo maggiormente alle performance attese, in materia di sicurezza, dall’attuazione della revisione progettuale. Anche l’obiettivo di sostenibilità ambientale n. 16 “attuare soluzioni e forme per un migliore adattamento ai cambiamenti climatici” deve es sere declinato più chiaramente, in modo da poter definire target e indicatori finalizzati al monitoraggio previsto dall’art. 18 del D.Lgs. 152/2006.”

Nessun commento:

Posta un commento