Per conto della Gesac, gestore dei due aeroporti campani, di Capodichino e Pontecagnano, Paola Piccioni, Project Manager di Nomisma, ha analizzato, valutato e rappresentato l’impatto socio-economico generato dall’infrastruttura aeroportuale. Le evidenze strategiche derivate, quali il turismo, le attività industriali, logistiche e commerciali del territorio. Ma con quali prospettive quando le due infrastrutture odierne – Capodichino e Pontecagnano – sono limitate e, in sostanza, non hanno residue potenzialità di sviluppo e crescita?
Il Convegno “Cresce l’aeroporto, cresce il territorio”, lo
Studio Nomisma “L’impatto economico-sociale dell’Aeroporto Internazionale di
Napoli”, tenutosi nella sede provinciale dell'Acen, l'associazione dei
costruttori edili, è stata evidenziata l’incidenza di Capodichino sull'economia
regionale. Il calcolo è che il valore aggiunto, tra traffico diretto e
indiretto, è dell'1,2 per cento sull'economia dell'intera Campania.
Ma rappresenta una realtà operativa statica, di oggi, di una infrastruttura che non ha futuro.
Le evidenze aeronautiche rimandano alle caratteristiche fisiche della pista, ai vincoli di un sedime aeroportuale,
affossato nella città metropolitana. Quali sono le prospettive di crescita del
volume di traffico? La capacità pista di circa 30 movimenti/ora è un limite
invalicabile.
Le ricadute ambientali, quelle derivate da eventuali Safety
assesment e Risk assesment, non potranno che rendere trasparenti ed evidenti
tali vincoli. Il futuro del sistema delle infrastrutture aeroportuali campani
era stato prospettato da oltre 30/40 anni, e identificava nello scalo di
Grazzanise il polo hub in grado di gravitare il traffico aereo del XXI secolo
ed oltre.
Scenari che anche la stessa Nomisma, con KMPG e One Work,
aveva illustrato nel corposo analisi-documento “Studio sullo sviluppo degli
aeroporti italiani” settembre 2010 – ENAC/Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
- “ATLANTE DEGLI AEROPORTI" del
2010.
Le criticità del sistema campano e una diretta riflessione/risposta
al convegno “Cresce l’aeroporto, cresce il territorio”- “L’impatto
economico-sociale dell’Aeroporto Internazionale di Napoli”, è stata proposta
dal sottostante comunicato stampa del Comitato NOfly_Zone di Napoli.
COMUNICATO STAMPA 14 DICEMBRE 2023
Oggi, presso l'ACEN in Piazza dei Martiri, la GESAC ha
presentato uno studio commissionato alla Nomisma sull’impatto economico-sociale
dell’Aeroporto Internazionale di Napoli evidenziando evidentemente l'ampio
impatto positivo dell'Aeroporto di Napoli sulla comunità locale.
Il Comitato No Fly Zone ed Assoutenti denunciano da anni che
l'attuale sistema aeroportuale campano è "arrangiato" per rispondere
con urgenza alla crescente domanda, mancano prospettive chiare per il futuro, o
peggio, si stanno seguendo direzioni impraticabili per una futura crescita.
L'attuale sistema aeroportuale, nonostante i risultati
raggiunti, a discapito della popolazione esposta a 90.000 sorvoli ravvicinati,
risulta inadeguato per la Campania, la terza regione d'Italia, che è attualmente
dotata di un solo aeroporto ormai saturo e immerso tra le case di una delle
città più antropizzate d'Europa, conta per il futuro sviluppo sul piccolo scalo
di Pontecagnano.
La rappresentazione conferma che nulla è cambiato in
Campania rispetto a precedenti studi condotti dalla Nomisma, dalla KPMG e dalla
ONE WORK. Lo studio commissionato dall’ENAC alle tre società "ATLANTE
DEGLI AEROPORTI" evidenziava già dal 2010 la necessità di dotare il Bacino
Campano di un nuovo aeroporto per soddisfare la crescente domanda di traffico
aereo, la Campania non può e non deve essere soddisfatta dei risultati
sciorinati oggi all’ACEN dalla Nomisma.
L'aeroporto di Grazzanise è stato identificato come il sito
ottimale per lo sviluppo del nuovo scalo, con la legge Obiettivo del 21
dicembre 2001 che prevedeva un sistema basato su 3 poli principali, tra cui
l'aeroporto internazionale di Grazzanise.
Il 16 luglio 2009, ENAC e GESAC concordarono un atto
d'intesa per la concessione di gestione aeroportuale del nuovo aeroporto di
Grazzanise. ENAC riconobbe la GESAC come titolare del diritto all'ampliamento
della concessione di gestione in seguito alla delocalizzazione funzionale del
traffico sull'aeroporto di Grazzanise.
Questo momento di riflessione presso l’ANCE ci ha sorpresi
positivamente, confermando le nostre tesi, darà modo certamente anche alle
amministrazioni locali, agli industriali, ai costruttori, all’intera comunità
della Campania di sollecitare il gestore aeroportuale a ottemperare agli
impegni presi con le istituzioni preposte a favore dello sviluppo dell'intera
regione campana, frenato dai limiti operativi imposti dall’ENAC con 84.000
movimenti annui ( limiti superati nel 2022 e nel 2023). Grazzanise, deve essere
reinserito nel Piano Nazionale Aeroporti come Hub del Sud Italia, risulterebbe
il più grande d'Italia con i suoi 2000 ettari, ci chiediamo alla luce degli
strabilianti valori aggiunti che porterebbe Grazzanise anche in termini
occupazionali, chi e perché giustifichi ancora tale miopia nel non procedere
con la realizzazione di questo importante progetto per una crescita economica e
sociale della regione e dell’intero Mezzogiorno.
Nessun commento:
Posta un commento