La nota integrale on-line di Aeroporti di Roma è la seguente:
IL PATTO PER LA DECARBONIZZAZIONE DEL TRASPORTO AEREO ALLA CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Nell’ambito del Padiglione italiano alla Conferenza delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) in corso in questi giorni a
Dubai, Aeroporti di Roma ed Eni hanno organizzato per conto del Patto per la
Decarbonizzazione del Trasporto Aereo il side event “The Pact for the
decarbonisation of air transport: the Italian ecosystem for a roadmap to
Net-Zero”. Selezionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
tra un elevato numero di candidature ricevute, la partecipazione del Patto per
la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo – il tavolo promosso da Aeroporti di
Roma con il patrocinio del MIT, del MASE e di ENAC che riunisce player
industriali, stakeholder istituzionali e associazioni per favorire il
raggiungimento dei target di sostenibilità del comparto – rappresenta una best
practice internazionale per affrontare la sfida della decarbonizzazione.
Dubai, 5 dicembre 2023 - Il contesto è l'incontro annuale
dei Paesi firmatari della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, un appuntamento di respiro internazionale al quale sono
chiamate a partecipare tutte le delegazioni dei Paesi coinvolti, esperti,
scienziati, rappresentanti delle imprese e delle organizzazioni non
governative.
Il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, che oggi conta circa trenta rappresentanti di istituzioni, aziende e associazioni sia di rilievo nazionale che internazionale, rappresenta un’opportunità unica di presentare, in un contesto di così ampia rilevanza, le soluzioni delineate finora per traguardare gli obiettivi di neutralità climatica di un settore, quello del trasporto aereo, definito hard to abate, e che passano principalmente attraverso: l’incentivo agli investimenti attraverso misure in grado di ridurre le emissioni come l’utilizzo di carburanti sostenibili; l’attività di ricerca di nuove tecnologie per la propulsione degli aeromobili e lo sviluppo dell'intermodalità. Grazie al dialogo continuo tra il settore privato e le Istituzioni è emersa anche la necessità di definire un quadro normativo stabile e con orizzonte pluriennale, che salvaguardi la competitività di un ambito cruciale per lo sviluppo economico del Paese.
Hanno preso parte al side event Costantino Fiorillo, Direttore Generale Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Vannia Gava, Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Francesco Corvaro, Inviato speciale per il Climate Change a COP28, Pierluigi di Palma, Presidente di ENAC, Andrea Benassi, Direttore Generale ITA Airways, Olivier Jankovec, Direttore Generale ACI Europe, Angela Natale, Presidente Boeing Italia, Alessandra Priante, Direttore Europa United Nations World Tourism Organization, Alessio Quaranta, Direttore Generale ENAC, Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution Eni, Marco Troncone, Amministratore Delegato Aeroporti di Roma. A moderare Veronica Pamio Vice President External Relations & Sustainability Aeroporti di Roma.
“Anche se costituiscono solo il 3% delle emissioni complessive di CO2, quelle del settore aviazione sono cresciute del 35% tra il 2000 e il 2019 per il forte incremento del trasporto aereo, e la domanda di carburante per l’aviazione si prevede che quasi raddoppierà tra il 2022 e il 2050; tutto ciò rende cruciale il ruolo di questo importante ambito del trasporto, che viene definito hard to abate (HTA).
I carburanti sostenibili per l'aviazione (SAF) sono
fondamentali per la decarbonizzazione di questo settore. La stima della domanda
complessiva di SAF in Italia è di circa 500mila tonnellate al 2030, e i piani
di produzione delle bioraffinerie Eni attraverso la tecnologia HEFA – ha
dichiarato Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution Eni - saranno in
grado di soddisfarla, ma la nostra strategia è di incrementarne la produzione
seguendo la crescente domanda a livello globale. Già dal 2022 produciamo e
commercializziamo SAF, dal 2025 ne produrremo oltre 300.000 tonnellate l’anno e
oltre 1 milione dal 2030. Abbiamo inoltre sviluppato un modello distintivo di
integrazione verticale per la produzione di olio vegetale per alimentare le
nostre bioraffinerie, che si concentra su soluzioni tecnologiche e agricole
innovative, sfruttando le sinergie con le nostre attività tradizionali nei
paesi in cui operiamo”.
Nessun commento:
Posta un commento