giovedì 2 novembre 2023

Aeroporto Parma: verso un futuro di 250/300 ettari di sedime, ma nessuno lo sa e/o lo ammette? (1 parte)

Un primo interrogativo emerge, incontrovertibile. 

Il Consiglio Comunale di Parma riunito lo scorso 9 ottobre, potrebbe aver approvato il Masterplan 2018-2025 del G. Verdi, essendo a conoscenza che il sedime dello scalo, nel breve periodo, si sarebbe espanso a 250-300 ettari? 

Il parere positivo al masterplan da iniziali 93 ettari ha, comunque, prevalso.

Una infrastruttura ampliata, triplicata, con prospettive operative e imprenditoriali ottimizzate, tuttavia,  nel quadro del nuovo Piano Nazionale Aeroporti-PNA potrebbe essere identificata tra quelli a rilevanza nazionale e internazionale. Inserita nella Rete dell’Emilia-Romagna (Bologna - Parma - Rimini - Forlì). Configurando nel G. Verdi di Parma una base logistica Cargo, integrata nel sistema merci-trasporto Italia.

Uno scenario con ampliamento adeguato di sedime, indispensabile a localizzare nuovi Terminal, equo spazio Cargo City e configurazione/lay-out nelle caratteristiche fisiche di pista, rullaggio, parcheggi, strip area conformi agli standard. Una operazione preliminare per conseguire un Certificato di Aeroporto EASA, senza “deviazioni” di sorta. Senza prescrizioni tecniche-aeronautiche quali ELoS, CS, Special Conditions e DAAD.

Un secondo interrogativo da porre, quindi, è il seguente:

-        -  nella SOGEAP società di gestione dello scalo, qualora alcune quote minoritarie siano state detenute e/o lo siano ancora, da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Parma, questi soggetti non erano/sono a conoscenza di un eventuale Studio Piano Strategico di Sviluppo e, condiviso, l’analisi di Masterplan e eventuali studi, progetti di Piano di Sviluppo Aeroportuale-PSA?

La realtà, tuttavia, registra come con la Delibera Num. 1819 del 23/10/2023 è stato dato l’assenso all’intesa Stato-Regione sul progetto definitivo in oggetto, per quanto di propria competenza in merito agli aspetti localizzativi, alle varianti urbanistiche collegate, all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera: ovvero il Masterplan da iniziali 93 ettari.

L’assenso condizionato, espresso dal Comune di Parma con Delibera di Consiglio Comunale n. 64/2023, e dalla Provincia di Parma con Atto del Consiglio n. 35/2023.

L’opera, “il progetto denominato “Piano di Sviluppo Aeroportuale 2018-2025 (Master Plan) dell’Aeroporto “Giuseppe Verdi” di Parma” a condizione che nelle successive fasi siano ottemperate le prescrizioni e condizioni poste dalla delibera comunale e dall’Atto provinciale richiamati, a cui si rimanda integralmente. In particolare si rimarca e si fa propria l’esigenza sottolineata dal Comune di Parma, di eliminare i potenziali impatti negativi derivanti dai voli cargo, subordinando la presente intesa alla prescrizione che l’eventuale funzione di trasporto merci, sempre nei limiti definiti dal medesimo piano, debba essere svolta con gli aeromobili per il trasporto passeggeri e comunque attraverso aerei che presentino caratteristiche tecnologiche non inferiori a quelle degli aeromobili utilizzati per il trasporto passeggeri.”

L’assenso all’opera, tuttavia, riporta la stessa Delibera di Giunta, risulta “a condizione che nelle successive fasi siano ottemperate le prescrizioni e condizioni poste dalla delibera comunale e dall’Atto provinciale richiamati, a cui si rimanda integralmente”. 

Ma quali sarebbero, come, preliminarmente, identificare tali “prescrizioni e condizioni”?

L’originale masterplan aveva l’obiettivo di “aumentare i livelli di qualità di servizio e la capacità dell’aeroporto, fra i quali il prolungamento della pista di volo (da 2.124 m. a 2.900 m.) e la realizzazione di un nuovo polo cargo”. Il Piano di Sviluppo Aeroportuale-PSA o masterplan, inizialmente presentato come PSA 2018-2023, è stato riproposto come PSA 2018-2025 e la pista è stata ridotta a 2640 metri.

(fine prima parte)

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