martedì 7 novembre 2023

Aeroporto Parma: un futuro di 250/300 ettari, ma nessuno lo sa e/o lo ammette? (2 parte)

Nelle 101 pagine del “PIANO DI SVILUPPO AEROPORTUALE MASTERPLAN 2018 – 2023”, la RELAZIONE TECNICO – DESCRITTIVA redatta il 20.07.2018 So.Ge.A.P. S.p.A, dove è segnalata, tra gli altri, la collaborazione preliminare dello Studio “Di Gregorio Associati”, la descrizione dell’allargamento iniziale del sedime e localizzazione del Cargo City è circostanziato.

La Relazione riferisce “le aree da acquisire per l’attuazione del Piano di Sviluppo Aeroportuale in oggetto; in sintesi si delineano ampliamenti verso nord per il prolungamento pista di volo (zona A) e a est per la realizzazione del polo cargo (zona B). E’ utile precisare che una parte delle aree da acquisire, dove sorgeranno le infrastrutture a servizio dell’attività cargo, attualmente occupate dall’Aeronautica Militare, sono in corso di cessione tra Demani e successivamente saranno affidate al gestore.”

Nel paragrafo “Il Traffico Cargo” della stessa Relazione, si rileva:

“Per quanto concerne l’attività di logistica “cargo” tale segmento non era originariamente previsto nel Piano di intervento e nel piano degli investimenti, per cui è stato incluso nel piano quadriennale e nel presente PSA. Le previsioni di sviluppo possono essere desunte dal già citato Piano Strategico 2016-2020, redatto da KPMG, ad oggi in fase di aggiornamento”.

Un Piano Strategico, è un interrogativo da porre, al momento non pubblico, che, probabilmente, alcuni partecipanti al Consiglio Comunale di Parma non conoscevano?

Il masterplan, quindi, dovrebbe essere sottoposto alle eventuali prescrizioni/deviazioni dagli standards ICAO-EASA-ENAC per l’ottenimento del Certificato di Aeroporto EASA, ma si ignorano quali siano, in aggiunta alla “prescrizioni e condizioni” poste nell’insediamento del polo Cargo che riferiscono:

-        “alla necessità di eliminare i potenziali impatti negativi derivanti dai voli cargo, possa essere pienamente condivisa e meglio espressa in termini prestazionali, con la prescrizione che l’eventuale funzione di trasporto merci, sempre nei limiti definiti dal medesimo piano, debba essere svolta con gli aeromobili per il trasporto passeggeri e comunque attraverso aerei che presentino caratteristiche tecnologiche non inferiori a quelle degli aeromobili utilizzati per il trasporto passeggeri”;

il cui significato rimanda ad una realtà operativa del traffico merci/cargo e passeggeri che dovrebbe essere circostanziata e dettagliata, in tipologia di flotta e mixed passeggeri/cargo.

L’analisi dell’impatto del traffico Cargo, non può essere valutato in rapporto ai voli, come deliberato in Regione Emilia Romagna, dev’essere commisurato alla localizzazione degli spazi di sedime dedicati, dai volumi di merci stimate (300-500mila-1milione/tons/anno?) e le tipologie dei commerci stivati in pallet/container dedicati sulle fusoliere narrow e wide body.

L’impegno di tale delibera, appare quindi, perlomeno “incompleto se non incompetente”. Determinando interrogativi sulla validità operazionale.

La Delibera Regionale, comunque, sembrerebbe mantenere sullo sfondo le considerazioni sull’ampiezza finale del sedime aeroportuale. Di un eventuale futuro masterplan al 2030-2035.

Almeno due ipotesi dello studio di masterplan alternativi, sono, in immagini, disponibili sul web, quello dello Studio Di Gregorio Associati Architetti Parma Airport Masterplan e la proposta Parma International Airport – Neil Tomlinson. Sono state prefigurate soluzioni compatibili per un assetto di sedime superiore a 250 ettari.

Presupposto fondamentale per operazioni di volo passeggeri e cargo, con destinazioni nazionali, internazionali e oceaniche. La Proposta del Piano Nazionale Aeroporti dell’ottobre 2022, a riguardo riporta:

-     “Il nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti (PNA), sviluppato in una ottica di integrazione intermodale, vuol rappresentare un capitolo del più ampio Piano Generale dei Trasporti e della Logistica di competenza governativa. Esso ridisegna il perimetro d’interesse dell’aviazione civile traguardando il 2035". (fine 2 parte)

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