Sono tematiche e valutazioni, indubbiamente sottoposte al
piano multiannuale di un ipotetico Piano di viluppo Aeroportuale che
l’autorevole KMPG ha analizzato nel Piano Strategico 2016-2020, e probabilmente
ha in fase di aggiornamento.
Ma dove insediare nel sedime aeroportuale dell’attuale
masterplan 2018-2025, una Cargo City per fronteggiare volumi di traffico in
grado di smaltire la catchment area merci di 130km di raggio da Parma?
Il masterplan in discussione, deliberato dal Consiglio
Comunale di Parma, con l’assenso della Delibera Num. 1819 del 23/10/2023 dell’intesa
Stato-Regione sul progetto definitivo in oggetto, per quanto di propria
competenza in merito agli aspetti localizzativi, come è noto, ha previsto “la
realizzazione del polo cargo (zona B). E’ utile precisare che una parte delle
aree da acquisire, dove sorgeranno le infrastrutture a servizio dell’attività
cargo, attualmente occupate dall’Aeronautica Militare, sono in corso di
cessione tra Demani e successivamente saranno affidate al gestore.”
Un progetto, sembrerebbe, senza soluzione alternativa, ma unica qualora
l’ampiezza del sedime risultasse limitata.
Con un sedime dilatato a 350 ettari, con la localizzazione
di un nuovo terminal ad Ovest della pista, che sgombra lo spazio ad Est, quello
occupato dall’attuale Terminal, le prospettive imprenditoriali “Cargo” si
dilatano in un rinnovato scenario.
La localizzazione di una Cargo City “baricentrica” in grado
di movimentare fino ad un milione di tonnellate/anno, una infrastruttura
dedicata, a varie tipologie di merci, determina un polo merci integrato, a
quello di Bergamo-Orio al Serio, di compensazione ai vincoli imposti allo scalo
di Malpensa.
Il comunicato di NOcargoparma “Il SI al cargo della giunta
Guerra-PD lo pagheranno a caro prezzo la città e i suoi abitanti” pubblicato il
23 ottobre 2023 (disponibile on-line su - nocargoparma.it), rivela un contesto
progettuale diverso da quale enunciato in Consiglio Comunale a Parma, lo scorso
9 ottobre:
“Sempre la nota integrativa specifica “gli amministratori
hanno deciso di realizzare nel breve termine la Fase A del progetto,
rappresentata dai punti (i) e (ii) sopra descritti” … “avendo il Ministero dei
Trasporti espresso il parere di non contrasto per la trasformazione
dell’Aeroporto di Parma in aeroporto a vocazione cargo”.
Il masterplan di Sogeap nella sua versione integrale è
supportato anche da un progetto commissionato allo Studio Di Gregorio Associati
visibile nel loro sito che prevede ulteriore consumo di suolo per 325.000 metri
quadri. Posto che il Comune di Parma è socio di Sogeap, quindi è tenuto a
conoscere le strategie imprenditoriali delle sue partecipate, e posto che
l’attuale sindaco di Parma e il presidente del consiglio comunale (ai tempi
assessore all’urbanistica) facevano parte della maggioranza al governo della
città nel 2017, chiediamo perché il sindaco non abbia informato la città che il
masterplan 2018-2023 rappresentava solo la prima fase dello sviluppo
aeroportuale ben più ampio previsto da Sogeap?”
La notizia dell’ingresso della multinazionale canadese
Centerline Airport Partners, che ha firmato un’offerta vincolante per
acquistare il 51 per cento delle quote di Sogeap spa (l’operazione dovrà
concretizzarsi entro il 31 gennaio 2024), avvalora l’ipotesi di una,
inevitabile, espansione del sedime aeroportuale (Nocargo parma ha divulgato la
mappa geografica di tale masterplan con una foto geografica che localizza lo
spazio del nuovo Terminal ad ovest della pista e la “cargo city” in un’area di
almeno 15-20 ettari ad Est).
L’aeroporto di Parma, una infrastruttura – “fiduciose che
l’aeroporto, riconosciuto come punto di interesse nazionale, soddisferà la sua
vocazione e servirà da catalizzatore per la crescita economica e lo sviluppo”
sostiene il comunicato congiunto Sogeap e Centerline Airport Partners.
Un aeroporto con appena 100 ettari sedime, senza raccordo di rullaggio parallelo, senza un numero conveniente di parcheggi aeromobili, come proposto dal Masterplan 2018-2025, non risulterebbe altamente qualificato e competitivo con altri scali europei. Non adeguato ad operare in un mercato sempre più articolato ed esigente, con destinazioni prevalenti corto, medio raggio. Ma anzitutto, poco ambito per eventuali investitori e/o partnership che perseguono opportunità imprenditoriali con il rilancio dello scalo emiliano.
In conclusione, questa breve sintesi, pone le seguenti
evidenze: :
- - Vincoli derivati dal Parere Positivo Commissione
VIA masterplan Cargo City di Malpensa2035;
- - Rilevanza della catchment area cargo parmense
(130km);
- - Limiti, vincoli, prescrizioni “deviazioni” aeronautiche
correlati al sedime masterplan deliberato in sede di Consiglio Comunale di
Parma del 9 ottobre 2023;
- - Delibera Num. 1819 del 23/10/2023 dell’intesa
Stato-Regione sul progetto”, ritenuto definitivo;
- - La localizzazione del nuovo Terminal ovest, proposto
dallo studio Di Gregorio Associati (2017 Client -SO.GE.AP).
Appare, quindi, inevitabile una possibile impugnazione
dell’iter in corso d’opera del Masterplan 2018-2025, Una procedura attivata da
parte di qualche soggetto antagonista (Comitati, Associazioni, Azionisti di
minoranza, gestori altro scalo, altro), e procedere alla ridiscussione dello
stesso Piano di Sviluppo Aeroportuale, ponendo vincoli e/o prefigurando
prospettive di un masterplan rispondente a realistici e/o ipotetici rilevanti
obiettivi cargo.
Concepire in definitiva un masterplan che inquadra il reale futuro tecnico-aeronautico, verificare, con una analisi preliminare VAS, quindi le ottemperanze agli standards degli Annessi/Regolamenti ICAO-EASA-ENAC, valutando coerentemente scenario imprenditoriali, commerciali cargo ed economici dell’infrastruttura aeroportuale e della sua gestione operativa.(fine parte 4).
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