mercoledì 22 novembre 2023

Aeroporto Parma, masterplan “Cargo”: obiettivo, descritto e dettagliato (4 parte)

Sono tematiche e valutazioni, indubbiamente sottoposte al piano multiannuale di un ipotetico Piano di viluppo Aeroportuale che l’autorevole KMPG ha analizzato nel Piano Strategico 2016-2020, e probabilmente ha in fase di aggiornamento.

Ma dove insediare nel sedime aeroportuale dell’attuale masterplan 2018-2025, una Cargo City per fronteggiare volumi di traffico in grado di smaltire la catchment area merci di 130km di raggio da Parma?

Il masterplan in discussione, deliberato dal Consiglio Comunale di Parma, con l’assenso della Delibera Num. 1819 del 23/10/2023 dell’intesa Stato-Regione sul progetto definitivo in oggetto, per quanto di propria competenza in merito agli aspetti localizzativi, come è noto, ha previsto “la realizzazione del polo cargo (zona B). E’ utile precisare che una parte delle aree da acquisire, dove sorgeranno le infrastrutture a servizio dell’attività cargo, attualmente occupate dall’Aeronautica Militare, sono in corso di cessione tra Demani e successivamente saranno affidate al gestore.”

Un progetto, sembrerebbe, senza soluzione alternativa, ma unica qualora l’ampiezza del sedime risultasse limitata.

Con un sedime dilatato a 350 ettari, con la localizzazione di un nuovo terminal ad Ovest della pista, che sgombra lo spazio ad Est, quello occupato dall’attuale Terminal, le prospettive imprenditoriali “Cargo” si dilatano in un rinnovato scenario.

La localizzazione di una Cargo City “baricentrica” in grado di movimentare fino ad un milione di tonnellate/anno, una infrastruttura dedicata, a varie tipologie di merci, determina un polo merci integrato, a quello di Bergamo-Orio al Serio, di compensazione ai vincoli imposti allo scalo di Malpensa.

Il comunicato di NOcargoparma “Il SI al cargo della giunta Guerra-PD lo pagheranno a caro prezzo la città e i suoi abitanti” pubblicato il 23 ottobre 2023 (disponibile on-line su - nocargoparma.it), rivela un contesto progettuale diverso da quale enunciato in Consiglio Comunale a Parma, lo scorso 9 ottobre:

“Sempre la nota integrativa specifica “gli amministratori hanno deciso di realizzare nel breve termine la Fase A del progetto, rappresentata dai punti (i) e (ii) sopra descritti” … “avendo il Ministero dei Trasporti espresso il parere di non contrasto per la trasformazione dell’Aeroporto di Parma in aeroporto a vocazione cargo”.

Il masterplan di Sogeap nella sua versione integrale è supportato anche da un progetto commissionato allo Studio Di Gregorio Associati visibile nel loro sito che prevede ulteriore consumo di suolo per 325.000 metri quadri. Posto che il Comune di Parma è socio di Sogeap, quindi è tenuto a conoscere le strategie imprenditoriali delle sue partecipate, e posto che l’attuale sindaco di Parma e il presidente del consiglio comunale (ai tempi assessore all’urbanistica) facevano parte della maggioranza al governo della città nel 2017, chiediamo perché il sindaco non abbia informato la città che il masterplan 2018-2023 rappresentava solo la prima fase dello sviluppo aeroportuale ben più ampio previsto da Sogeap?”

La notizia dell’ingresso della multinazionale canadese Centerline Airport Partners, che ha firmato un’offerta vincolante per acquistare il 51 per cento delle quote di Sogeap spa (l’operazione dovrà concretizzarsi entro il 31 gennaio 2024), avvalora l’ipotesi di una, inevitabile, espansione del sedime aeroportuale (Nocargo parma ha divulgato la mappa geografica di tale masterplan con una foto geografica che localizza lo spazio del nuovo Terminal ad ovest della pista e la “cargo city” in un’area di almeno 15-20 ettari ad Est).

L’aeroporto di Parma, una infrastruttura – “fiduciose che l’aeroporto, riconosciuto come punto di interesse nazionale, soddisferà la sua vocazione e servirà da catalizzatore per la crescita economica e lo sviluppo” sostiene il comunicato congiunto Sogeap e Centerline Airport Partners.

Un aeroporto con appena 100 ettari sedime, senza raccordo di rullaggio parallelo, senza un numero conveniente di parcheggi aeromobili, come proposto dal Masterplan 2018-2025, non risulterebbe altamente qualificato e competitivo con altri scali europei. Non adeguato ad operare in un mercato sempre più articolato ed esigente, con destinazioni prevalenti corto, medio raggio. Ma anzitutto, poco ambito per eventuali investitori e/o partnership che perseguono opportunità imprenditoriali con il rilancio dello scalo emiliano.

In conclusione, questa breve sintesi, pone le seguenti evidenze:              :

-        - Vincoli derivati dal Parere Positivo Commissione VIA masterplan Cargo City di Malpensa2035;

-       - Rilevanza della catchment area cargo parmense (130km);

-        - Limiti, vincoli, prescrizioni “deviazioni” aeronautiche correlati al sedime masterplan deliberato in sede di Consiglio Comunale di Parma del 9 ottobre 2023;

-       -  Delibera Num. 1819 del 23/10/2023 dell’intesa Stato-Regione sul progetto”, ritenuto definitivo;

-       - La localizzazione del nuovo Terminal ovest, proposto dallo studio Di Gregorio Associati (2017 Client  -SO.GE.AP).

Appare, quindi, inevitabile una possibile impugnazione dell’iter in corso d’opera del Masterplan 2018-2025, Una procedura attivata da parte di qualche soggetto antagonista (Comitati, Associazioni, Azionisti di minoranza, gestori altro scalo, altro), e procedere alla ridiscussione dello stesso Piano di Sviluppo Aeroportuale, ponendo vincoli e/o prefigurando prospettive di un masterplan rispondente a realistici e/o ipotetici rilevanti obiettivi cargo.

Concepire in definitiva un masterplan che inquadra il reale futuro tecnico-aeronautico, verificare, con una analisi preliminare VAS, quindi le ottemperanze agli standards degli Annessi/Regolamenti ICAO-EASA-ENAC, valutando coerentemente scenario imprenditoriali, commerciali cargo ed economici dell’infrastruttura aeroportuale e della sua gestione operativa.(fine parte 4).

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