La materia è spinosa, il Parere Positivo della Commissione VIA al taglio dei 44 ettari del Cargo aveva subito attivato i supporters governativi Regionali e Statali. Era indispensabile promuovere un DPCM specifico, l’Infrastruttura Aeroportuale di Malpensa doveva essere designata come “Strategica per il sistema Paese”, riproponendo il Masterplan 2035. Dopo oltre sei mesi, tuttavia, a fronte del Decreto Aria, le novità sono ancora poche.
Il Comunicato stampa del 21 novembre, dal titolo “MALPENSA, DECRETO ARIA, MASTERPLAN 2035, CARGO CITY: BASTA ELIMINARE LA VAS?” sottoscritto dal Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpensa e dal Comitato Territoriale Malpensa - Lonate Pozzolo - info@comitatoterritorialemalpensa.it, ha rilevato il ruolo della Commissione Aeroportuale di Malpensa, evidenziando l’operazione di tentata esclusione della VAS dall’eventuale ri-proposizione del Masterplan2035 (vedi https://www.facebook.com/comitatoaereivarallopombia e.comitatoaereivarallopombia.it).
In Europa la questione “Malpensa2035-Cargo City-44 Ettari
della Brughiera” è stato posto all’attenzione della Commissione UE, con l'Interrogazione a risposta scritta presentata il 13 novembre..
Articolo 138 del regolamento
Maria Angela Danzì (NI), Sabrina Pignedoli (NI), Tiziana
Beghin (NI)
Oggetto: Compatibilità del piano di espansione
dell'aeroporto di Malpensa con la normativa europea
La Commissione spieghi se le normative adottate per la
realizzazione e il progetto per il potenziamento dello scalo di Malpensa
rispettano le norme europee.
Il DM 282 dell'8.6.2023 su conforme determinazione della Commissione
Tecnica VIA-VAS ha espresso parere contrario all'ampliamento dell'attuale
sedime aeroportuale di Malpensa su 44 ettari di brughiera, sollecitando la
chiusura da parte della Regione del procedimento di inserimento di tale area
tra i siti di importanza comunitaria/zone di protezione speciale.
Successivamente con l'articolo 1 ter del decreto-legge
121/2023 il progetto è stato riconosciuto come opera strategica di preminente
interesse nazionale ed è stato richiesto un riesame del divieto espresso e una
nuova valutazione di impatto ambientale.
Trattasi di un caso di legificazione di atti amministrativi
censurato più volte dalla Corte di giustizia, secondo la quale le leggi che
intervengono su atti amministrativi sono soggette alle regole che l'ordinamento
europeo prevede per l'adozione di tali atti, anche sotto il profilo
dell'istruttoria, della partecipazione e della motivazione e nello specifico
per assicurare il conseguimento degli obiettivi della direttiva Via.
Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti: ritiene
che il DL 121/2023 rispetti, nel caso specifico, i principi generali
dell'ordinamento europeo e la normativa a tutela dell'ambiente e che possa
costituire un pericoloso precedente?
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