martedì 31 ottobre 2023

Malpensa, la Rete dei Comitati scrive al Pr. Mattarella, a difesa del Parere di VIA, ma trascura il merito!

Ma perché la situazione è, sostanzialmente, degenerata, al punto che un provvedimento legislativo, il Parere Positivo della Commissione VIA al Masterplan di Malpensa 2035, ovvero il Decreto di Compatibilità Ambientale emanato dal Ministro dell’Ambiente, potrebbe essere “scardinato” dal Decreto Legge121/2023 – sulla qualità dell’aria e sulla limitazione della movimentazione veicolare, caso di Malpensa?

L’antefatto, purtroppo, rimanda alla geo-localizzazione originale dell’infrastruttura aeroportuale, da una pista-campo di volo di 100 anni fa, alla sua progressiva estensione, negli ultimi 25 anni, il sedime da circa 930 ettari è diventato di oltre 1.200 ettari. A scapito del territorio, dell’habitat e della comunità dei cittadini residenti in prossimità e sottostanti alle traiettorie di decollo e atterraggio.

Gli obiettivi dell’infrastruttura aeroportuale e relativi masterplan, inevitabilmente, sono stati di incremento dei voli, delle destinazioni raggiunte, con movimenti aerei di circa 70mila/anno del 1998, al picco di oltre 260.000, con traguardi di oltre 300mila/anno.

L’aeroporto, i commerci, l’economia, il turismo del nordItalia necessitano volumi di traffico “esponenziali”

L’interrogativo da porre è il seguente: Malpensa, unica infrastruttura hub della Padania, vincolata da una progettazione iniziale, passata da una singola pista, ad una e mezza, a due parallele di 3960 metri di lunghezza, risolve le esigenze operative odierne “Masterplan 2035”?

Una realtà operativa, probabilmente, inadeguata al Masterplan 2035, tantomeno a quelle di lungo periodo.

Le integrazioni progettuali di espansione e ridefinizione del lay-out, configurazione delle caratteristiche delle piste, manifestano una precarietà operativa, la capacità piste vincolata ad un massimo di 70 movimenti/ora.

Un handicap che cumula la posizione delle aerostazioni, della Cargo City, e una specialità destinata a maturare, correlata ai vincoli derivati da un sedime delimitato.

Il sedime è circoscritto, vincolato, servirebbero almeno altri 1.000 ettari per insediare perlomeno un’altra pista, anche se gli spazi di ulteriori espansioni sono impraticabili. Se non a scapito del Parco del Ticino e della Brughiera.

Le attuali ricadute ambientali, acustiche e atmosferiche, gli indici della Matrice del Rischio Safety e Risk assesment, dovrebbero essere sottoposte ad una specifica Commissione VIA/VAS, adeguatamente analizzate e commisurate, in piena trasparenza e comprensione ai cittadini, ai comitati e alle amministrazioni territoriali.

L’obiettivo da valutare è un’opzione alternativa e/o una soluzione in parallelo, con l’identificazione di una unica infrastruttura aeroportuale e/o accoppiata. Una pianificazione integrata con il territorio per assicurare l’incremento del traffico aereo. Elemento fondamentale per lo sviluppo economico.

La capacità delle infrastrutture aeroportuali abbisogna di adeguamenti e potenziamenti, ma solo dove risulti compatibile con le condizioni ambientali, di Safety e di Risk. Alle criticità evidenziate ed esistenti, il prossimo Piano Nazionale Aeroporti-PNA dovrà fornire uno scenario, una visione con strategie lungimiranti.

L’incremento della capacità aeroportuale negli scali esistenti, la crisi dei limiti, l’indispensabile supporto alla crescita economica deve salvaguardare le aree limitrofe. Una politica di espansione degli stessi sedimi, non è ancora e sempre praticabile. La definizione, l’imposizione di un eventuale tetto massimo al voli/movimenti ora/anno potrebbe, in determinati contesti operativi, risultare una soluzione ottimale: a tutela della safety (sicurezza del volo) e del risk (salvaguardia delle popolazioni interessate).

La Rete Comitati Malpensa ha, pur senza far emergere le criticità sopra delineate, scritto meritevolmente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendogli di intervenire sull’emendamento

Testo della lettera integrale inviata a Mattarella:

“Oggetto: Decreto-legge 121/2023 – sulla qualità dell’aria e sulla limitazione della movimentazione veicolare, caso di Malpensa

Egregio Presidente

Le scriviamo quali persone impegnate nelle istituzioni locali, associazioni, comitati, cittadini che da anni si occupano dei problemi legati alla presenza sul nostro territorio dell’aeroporto di Malpensa.

Ci permettiamo di disturbarla in relazione alla conversione in legge del Decreto Legge 121/2023 relativo alla qualità dell’aria ed alla limitazione della circolazione veicolare, il cui iter parlamentare si è concluso nella seduta del 24 ottobre e che ora è alla Sua firma per la promulgazione.

La nostra attenzione è focalizzata in particolare sull’art. 1 ter inserito come emendamento al testo originario del decreto legge.

Dalla lettura degli atti parlamentari ed in particolare dal parere espresso da Comitato per La Legislazione della Camera e dalle questioni pregiudiziali presentate da alcuni deputati, emergono numerosi profili di incostituzionalità, che potrebbero giustificare l’esercizio delle prerogative previste dall’art. 74 della Costituzione, con il rinvio del provvedimento alle Camere.

Mai è accaduto nella storia repubblicana, che con un provvedimento legislativo si proponga di revocare un provvedimento amministrativo complesso come il Decreto di Compatibilità Ambientale emesso dal Ministro dell’Ambiente, provvedimento normato da disposizioni derivanti dal diritto comunitario che l’Italia è tenuta a rispettare.

Proporre per legge la revoca del decreto del ministro dell’ambiente assunto in data 08.06.2023 con il quale è stato approvato il Masterplan 2035 appare assolutamente ingiustificato ed arbitrario ed dunque in violazione della sentenza 116/2020 della Corte Costituzionale.

La procedura si è conclusa, infatti, positivamente per il proponente, con l’unica prescrizione che l’area cargo dell’aeroporto si debba espandere nelle aree già disponibili all’interno del sedime, e non al di fuori distruggendo 44 ettari di un’area naturalistica per la quale è in corso il procedimento di inserimento tra i Siti di Importanza Comunitaria: tant’è che il proponente non ha proposto alcuna impugnazione avanti agli organi giurisdizionali nel termine assegnato.

E, come ha sottolineato il Comitato per la Legislazione della Camera, il riconoscimento dell’area Cargo di Malpensa come un’opera strategica di preminente interesse nazionale sia in contrasto con l’art. 39 del nuovo Codice degli Appalti, che prevede una specifica disciplina perché questo riconoscimento possa avvenire.

Da ultimo non possiamo non rilevare come la norma “ad Malpensam“ sia stata inserita all’interno di un decreto-legge con finalità del tutto differenti: quello della tutela della qualità dell’aria.

L’espansione dell’area cargo e l’aumento del traffico merci, porterà, infatti con sé con tutta evidenza maggior inquinamento, comportando il passaggio di più velivoli e, una volta che le merci saranno state sbarcate, il passaggio di più camion per trasportarle a destinazione”.

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