venerdì 27 ottobre 2023

Malpensa: “opera strategica di preminente interesse nazionale”, una nota del Comitato Varallo

Ancora una volta è il Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia, che rappresenta gli abitanti sorvolati della Regione Piemonte a porre evidenze considerazioni e interrogativi fondamentali per le operazioni di volo sull’infrastruttura aeroportuale lombarda.  L’utilizzo “liberalizzato” della sola pista 35 Sinistra, quella comunemente ritenute piemontese per le dirette ricadute “ambientali”, ovvero acustiche e gassose nelle fasi di decollo dalla medesima pista sinistra.

Le, troppo spesso ignorate e/o mantenute al margine, questioni attinenti l’impatto “Safety e Risk” (con gli indici rilevati della Matrice del Rischio) delle operazioni di volo nell’ambito del sedime aeroportuale e nell’immediato esterno, con le procedure attinenti al Piano di Emergenza Aeroportuale-PEA ed il Piano di Emergenza Esterno-PEE sono state circostanziate nell’ennesimo comunicato stampa.

Le questioni correlate all’insediamento del Cargo City, in e/o out del sedime, ed all’atteso “Decreto Aria” governativo, decretato dopo oltre sei mesi dall’annuncio, focalizzano e anticipano, probabilmente, in questo comunicato, considerazioni  future.

 

Segue il comunicato stampa del 24 ottobre del Comitato Cittadini Varallo Pombia.

AEROPORTO MALPENSA: MONOPISTA LIBERALIZZATA, SENZA VERIFICHE NELLE CURVE DI ISORISCHIO, NELLA SAFETY E RISK ?

Il comunicato ai cittadini ed il Notam ai piloti hanno informato sulla temporanea chiusura della pista lombarda 35R: il cantiere per la ferrovia Gallarate-Malpensa e la relativa posa dei binari hanno reso necessario chiudere una delle due piste dell’aeroporto. Alle innegabili e, tuttavia, non stimate ricadute acustiche ed atmosferiche sul territorio e sui cittadini piemontesi occorre riferire su possibili carenze nell’ambito dei livelli di safety e di rischio per le popolazioni interessate.

Dopo le integrazioni documentali volontarie predisposte in seguito alle osservazioni, disposte nel Masterplan, riguardanti analisi di safety assessment sul posizionamento dell’area cargo, sul riscontro della valutazione di rischio con la relativa “Matrice del Rischio” verificate dalla società tedesca Airsight per conto della SEA, le attese di un salto di qualità e di trasparenza, erano inevitabili.

Il posizionamento del Terminal 2, tra due piste parallele ad una distanza inferiore a 1035 metri, la localizzazione della stazione ferroviaria Gallarate Terminal T2, ma anche il deposito di carburante avio della Disma, avrebbero, a nostro parere, dovuto essere sottoposte alla stessa verifica.

Probabilmente l’analisi Safety Assessment per il Terminal 2, il Risk Assessment per la citata stazione ferroviaria, il Safety e Risk posizionamento dei serbatoi Disma sono state adeguatamente verificate, anche se una precisa informativa non è stata trasmessa ai Sindaci del territorio ed ai cittadini. Come è possibile?

Problematiche e criticità che il Piano di Emergenza Aeroportuale ed il Piano di Emergenza Esterno, probabilmente, nella casistica/statistica di un crash aereo, hanno integrato e predisposto per questa settimana di chiusura della pista lombarda 35R.

Questa nota, pur nella formulazione eminentemente troppo tecnica per essere compresa dai cittadini, impone una piena trasparenza nelle verifiche delle curve di isorischio (Art. 715 CdN) e nelle analisi di Safety e Risk Assessment che la società Airsight, potrebbe aver verificato e confermato, con l’assoluta rispondenza al Regolamento UE 139/2014 e relativi riferimenti ICAO-EASA-ENAC.

Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpensa

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