Il Consiglio Comunale di Parma, con il voto favorevole all'allungamento della pista del 9 ottobre ha posto una pietra miliare nella storia passata e premessa per un futuro aggrovigliato. Come dipanare e risolvere un masterplan che non è stato, probabilmente, granché analizzato nelle prospettive operative, commerciali ed economiche di una infrastruttura aeroportuale del XXI secolo.
Un traguardo di 200mila passeggeri/anno, un Cargo City con
un sedime aeroportuale di 93 ettari, con una configurazione pista senza un
raccordo parallelo di rullaggio, con numero di parcheggi aeromobili risicato ,
quale operatività assicura, con quale break-even point sopravvive?
Il Consiglio Comunale di Parma, probabilmente, ha votato il masterplan 2018-2025, inapplicabile, e sostanzialmente ormai scaduto.
I promotori del masterplan hanno in cantiere uno nuovo? Innanzi tutto con una localizzazione del Cargo City nel sedime e con un rinnovato spazio terminal. La dimensione dei sedimi aeroportuali del Belpaese, infatti, comparabili alle prospettive commerciali di Parma è di almeno 200 ettari.
L’aeroporto di Parma esige – almeno questo appare l’intento di
lungimiranti azionisti - un Piano di
Sviluppo-PSA in grado di risolvere i vincoli aeronautici ICAO-EASA-ENAC e adeguare
quelli commerciali, in primo luogo impone una espansione del sedime. Magari raddoppiandolo
e/o triplicandolo. Ma dove?
Se gli spazi Nord-Sud per un ulteriore allungamento della
pista sono impediti dal sistema viario e ferroviario esistente, la dilatazione
del sedime ad Est e Ovest pone considerazioni e interrogativi che il Consiglio
Comunale e la Giunta dovranno analizzare. Con scenari progettuali ed operativi
che investiranno, dilatando le preoccupazioni degli stessi cittadini che si
sono opposti alla iniziale estensione della pista.
Le ricadute dell’impatto ambientale (acustico, gassoso e
riscontri epidemiologici), quelle imposte dalla safety aeronautica, dal rischio
(risk) sulle popolazioni, dalla correlata matrice di rischio, dovranno essere
rese trasparenti e sottoposte all’attenzione dei cittadini nel prossimo “masterplan”.
Un masterplan a 10 anni, una scaletta temporale 2024-2035, con circostanziate
ammontare di investimenti e finanziamenti.
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