Il gap, l’handicap e la contraddizione tra i tributi che i passeggeri pagano quando si imbarcano su un volo, le loro somme, la loro riscossione, la loro “indisponibilità” per opere di “mitigazione” dell’impatto acustico a tutela dei cittadini e dei caseggiati, hanno posto alcuni interrogativi.
Perché i Sindaci del territorio lombardo, ma anche i Comitati
che tutelano i cittadini della stessa Regione, dopo oltre 25 anni di Malpensa 2000, non hanno ancora
reso trasparenti tali riscontri?
Il Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia, che rappresenta
cittadini piemontesi sorvolati dal traffico di Malpensa propone un comunicato
che, tuttavia, riguarda in prevalenza, e direttamente i cittadini lombardi, ha
sintetizzato tale realtà in un comunicato.
“AEROPORTO MALPENSA, 25 ANNI SENZA MITIGAZIONE ACUSTICA E INDENNIZZI: RITARDI INSPIEGABILI, CHI PAGA?
L’imposta Regionale sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili
(IRESA) era stata istituita con l’art. 90, comma 4, della legge 21 novembre
2000 n. 342, allo scopo di utilizzarne il gettito derivante per il
completamento dei sistemi di monitoraggio acustico, disinquinamento acustico e,
eventualmente, l'indennizzo delle popolazioni residenti nell’intorno
aeroportuale.
Con l’Art.2, comma 11 legge n.350 del 2003 era stata
istituita l’Addizionale Comunale sui diritti d’imbarco, un tributo pagato in
partenza dagli scali nazionali, inizialmente destinata ai Comuni aeroportuali.
Due risorse per finanziare opere e mitigazioni per i
cittadini oppressi dall’impatto acustico delle flotte aeree che operano su
Malpensa, rese indisponibili da una politica “ambientale” che sta penalizzando
la comunità che vive sotto le rotte di decollo e di atterraggio.
I sindaci di Malpensa, riuniti nel CUV, nello scorso mese di
settembre avrebbero deciso di ricorrere al Consiglio di Stato per ottenere i 69
milioni di euro di arretrati della tassa d’imbarco relativi al periodo 2005- 2015.
Avrebbero anche deciso di chiedere a Regione Lombardia l’applicazione
dell’IRESA sospesa dalla medesima Regione Lombardia.
Perché, in sostanza, la Commissione “acustica” aeroportuale
ha atteso ben 25 anni per elaborare la prima zonizzazione del secondo scalo
italiano, quando era imperativo predisporre le Zone LVA A, B e C, con cittadini
ed i caseggiati interessati per attivare le misure di prevenzione, attivazione,
protezione e mitigazione del territorio?
Il finanziamento delle opere di mitigazione sarebbe tuttavia
risultato vano per un motivo specifico:
- ancora, dopo 25 anni di attività di volo, manca la zonizzazione
acustica LVA, a tutt’oggi ignota nel numero dei cittadini investiti da
determinati indici acustici LVA;
- nessuno avrebbe potuto identificare le zone e le
abitazioni dei cittadini interessati.
Il Comitato Cittadini di Varallo Pombia rinnova la richiesta
da tempo formulata ai Sindaci del CUV di rendere disponibile la zonizzazione
acustica LVA, il numero dei cittadini coinvolti ed i verbali degli ultimi due
anni della Commissione Aeroportuale di Malpensa.
11 Ottobre 2023- Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia
per l’Aeroporto di Malpensa”
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