E’ una svolta? La Commissione europea ha dato un primo parere positivo relativa alla richiesta del governo della Francia: vietare i collegamenti aerei sulle rotte domestiche brevi, nelle tratte in cui i viaggiatori hanno a disposizione un'alternativa offerta dal trasporto ferroviario che garantisce lo stesso spostamento in meno di due ore e mezza.
Nel 2021, in Francia era stato approvato un prestito da 7
miliardi di euro per Air France-KLM ad una condizione, l’eliminazione di alcuni
voli interni-nazionali di corto raggio.
Il 10 aprile 2021 l’Assemblea Nazionale, la Camera bassa del
Parlamento francese, aveva approvato in prima lettura una legge che impone alle
compagnie aeree di abolire i voli interni che collegano due città tra le quali
esiste già un’alternativa via treno inferiore a 2 ore e 30 minuti.
Oggetto di dibattito nell’Unione europea, che si riflette
anche in Italia, nel quadro dell’analisi del pacchetto Fit-for-55, attualmente
in discussione nel Consiglio e nel Parlamento europeo, finalizzato alla
riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. L’obiettivo è quello – ideale -
della decarbonizzazione al 2050.
L’iniziativa francese, una proposta di legge, che sarà sottoposta all’approvazione del Senato, è inquadrata nelle normative sulle tematiche sul clima: Entro il 2030 la riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 40 per cento rispetto ai livelli del 1990. Ma se in Francia le tratte/voli interessati sono cinque tratte interne. Quali la Parigi Orly e Bordeaux, Lione, Nantes, Rennes e Lione-Marsiglia, quali potrebbero essere in Italia? Tratte/voli che, tuttavia, dovrebbero essere sostituite da una percorrenza con ferrovia ad alta velocità.
Ma sono considerazioni più vaste, che investono anche l’elaborazione
dell’imminente Piano Nazionale Aeroporti-PNA italiano e l'analisi dei bacini di traffico al 2035. Con un esito scontato: stravolge l'assetto proposto. La rilevanza hub, strategica e regionale di numerosi scali dovrebbe essere radicalmente modificata
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