mercoledì 7 dicembre 2022

Aerolinee e “single pilot”? Uno scenario di cockpit precario, almeno per i prossimi 20anni

Aerolinee e agenzie/enti internazionali ci stanno provando, in cabina di pilotaggio basterebbe un solo pilota, non più due: comandante e copilota/primo ufficiale. Ma è solo questione di costi operativi?

Affidare la responsabilità del volo ad una sola persona ai comandi è compatibile con gli attuali standards internazionali di safety? Per ora la proposta appare, perlomeno, inquietante. Almeno per alcuni.

Oltre 40 paesi, tra cui Germania, Regno Unito e Nuova Zelanda, avrebbero sollecitato all’ICAO -  organismo che stabilisce gli standard dell'aviazione - di contribuire a rendere i voli a pilota singolo una realtà sicura. L'EASA-Agenzia per la sicurezza aerea dell'Unione europea, avrebbe in corso – in collaborazione con i produttori di aerei – per analizzare e definire una “regolamentazione specifica”. Studi che, secondo EASA,  potrebbero essere avviati dal 2027.

Un obiettivo, tuttavia, che ha trovato perplessità tra i pilori e, anche, tra i passeggeri.

Tony Lucas, operativo come comandante su Airbus SE A330 per Qantas Airways Ltd. e presidente dell'Australian & International Pilots Association, esprime tale preoccupazione. Un “single pilot on board” come opera in una situazione di emergenza?

A tale riguardo l’incidente al volo Air France 447 Parigi-Rio de Janeiro il 1 giugno 2009, due copiloti ai comandi ed il comandante a riposare nel lettino, il velivolo in crociera a 35.000 piedi sull'Oceano Atlantico e una emergenza in atto, ha, in 90 secondi ha inghiottito l’aereo in mare, diventa un caso esemplare.

Il comandante non aveva potuto tornare in tempo ai comandi dell’aeromobile.

Un “single pilot” a bordo, colpito da un ictus, da una follia, da una emergenza improvvisa, senza una analisi e adeguata valutazione “incrociata” come risolve la gestione?

Certo, l'automazione, la tecnologia e l'assistenza remota da terra, la progressiva adozione di “intelligenza artificiale” potrebbero, dovrebbero in qualche modo sostituire la competenza, la sicurezza e l'immediatezza di un secondo pilota. Ma come?

Nel corso dei decenni, l'aviazione civile, commerciale e militare, ha dagli anni '50, cabine di pilotaggio degli aerei commerciali ha ridotto la composizione del numero dei componenti di un equipaggio. Le cabine di pilotaggio erano più affollate, tipicamente con un capitano, primo ufficiale o copilota, un motorista/ ingegnere di volo, un navigatore e un tecnico radio. I progressi tecnologici, oltre alle pressioni industriali, hanno gradualmente reso ridondanti i compiti ed i ruoli. Alcuni ruoli e compiti sono stati eliminati, integrati nei restanti componenti del volo.

Gli attuali standards ICAO, nel corso dei decenni, autorizzano voli oceanici di lungo-lungo raggio con equipaggi di 2/3 piloti.

"Le barriere psicologiche sono probabilmente più difficili delle barriere tecnologiche", ha dichiarato il presidente della Boeing Co. Southeast Asia Alexander Feldman durante un vertice aziendale di Bloomberg a Bangkok la scorsa settimana. "La tecnologia è lì per i singoli piloti, si tratta davvero di dove i regolatori e il pubblico in generale si sentono a proprio agio".

Gli analisti ICAO-EASA-Costruttori di aerei, inizialmente, avrebbero proposto il “single pilot” solo nelle fasi di crociera del volo, con l’equipaggio completo solo nelle fasi di decollo e all'atterraggio.

Alternando il “riposo a bordo” tra i 2/3 membri di un equipaggio, e volare su rotte più lunghe senza l'aiuto - e la spesa - di un pilota in più.

Il punto chiave, quindi, è questo: i costi dell’equipaggio.  Il primato e le pressioni “tecnologiche” nell’automazione e nell’impiego “evoluto” dell’Intelligenza Artificiale-IA-AI, in definitiva scaturisce da un traguardo secolare, tagliare i costi industriali dell’Aviazione Commerciale.  Una operazione che dovrà essere verificata in relazione alla casistica/statistica degli incidenti aerei. Speriamo che tali valutazioni possano essere, preliminarmente, condivise.

Nessun commento:

Posta un commento