mercoledì 28 dicembre 2022

Aeroporti e trasporto aereo: quale il reciproco contributo delle emissioni gassose: 2,4% e il 30/40%? (1)

Come quantificare il contributo dell'aviazione al riscaldamento globale, ma soprattutto la sua incidenza nella zona aeroportuale? Magari in un sedime di scalo affossato in una città o in una metropoli? Troppo spesso studi sovranazionali e globali riferiscono di un apporto variabile tra il 2.4-4% di quello complessivo. Anche quando i cittadini residenti e/o sorvolati nell’intorno di un aeroporto sostengono la prevalenza del sistema aereo sul carico antropico del territorio circostante. Se lo “smog” respirato dai cittadini diventa insopportabile e i valori PM10 sforano i limiti perché i cittadini come non supporre che i datti ufficiali sull’apporto “locale” delle emissioni gassose non siano realistiche?

La progressiva e talvolta esponenziale crescita del trasporto aereo contribuisce al riscaldamento globale più di quanto generalmente si ritenga a causa del mix di inquinanti climatici che genera. Gli effetti di CO2 e non CO2 come le emissioni di ossido di azoto e la formazione di scie di condensazione per analizzare l'impronta di riscaldamento totale dell'aviazione.

Il trasporto aereo ha contribuito per circa il 4% al riscaldamento globale indotto dall'uomo fino ad oggi, nonostante sia responsabile solo del 2,4% delle emissioni annuali globali di CO2.

Le stime ufficiali prevedono che l'aviazione provocherà un riscaldamento totale di circa 0,1 °C entro il 2050, la metà fino ad oggi e l'altra metà nei prossimi tre decenni, per quale ragione il computo delle emissioni gassose nell’intorno aeroportuale non sono adeguatamente analizzati e verificati nei masterplan sottoposti alla valutazione della Commissione VIA-VAS-VIS?

Perché valutare le emissioni gassose del trasporto aereo, stimare il suo contributo in rapporto esclusivo al   riscaldamento globale del Pianeta?

Certo, l’attività aere contribuisce al riscaldamento globale. Attraverso emissioni e scie di condensazione, gli aerei alterano l'equilibrio radiativo del pianeta. L'aviazione globale è aumentata notevolmente negli ultimi decenni, da 310 milioni nel 1970 a 4,3 miliardi di viaggi passeggeri nel 2018 (International Air Transport Association 2020). L'impronta di carbonio dei principali emettitori in una società è solitamente dominata dai viaggi aerei (Gore et al 2020), indicando la disuguaglianza intrinseca in questo settore delle emissioni.

Il trasporto aereo rappresenta il 2,4% delle emissioni annuali globali di carbonio (Intergovernmental Panel on Climate Change 2015). Inoltre, le emissioni degli aerei di ossidi di azoto (NOx) ad altitudini di 8-12 km causano complesse reazioni chimiche nell'atmosfera e la formazione di cirri attraverso scie di condensazione (Lee et al 2021). Per stimare il contributo dell'aviazione al riscaldamento globale antropogenico attuale e futuro, analizziamo la forzante climatica totale, tenendo conto sia degli effetti CO2 che non CO2. Vengono presentati diversi scenari che descrivono i possibili futuri dell'aviazione fino al 2050, portando a una discussione sul potenziale di vari scenari per ridurre il contributo dell'aviazione al riscaldamento globale.

I propulsori che equipaggiano l’aviazione civile avrebbero bruciato più di 1 miliardo di litri di carburante al giorno negli anni 2016-2019. Perché nessuno calcola il dettaglio del consumo di carburante nel ciclo LTO (landing-take-off), ovvero decollo-atterraggio in ogni singolo scalo aereo?

Volare rappresenta una modalità di trasporto che incide con pesanti ripercussioni gassose, a livelli inaccettabili. L’intensità di carbonio emanata ogni ora di volo ha un rapporto fino a 100 volte di più rispetto ai viaggi in treno, autobus o auto condivise.

Quali sono le reali ricadute nella zona aeroportuale? Perchè trascurare, ignorare  tale impatto?

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