Al solito, il possibile dibattito sull’opera di allungamento di una pista di volo diventa un confronto, scontro tra due posizioni opposte. Se l’ampliamento dell'aeroporto, approvato da Regione Toscana, dal Consiglio comunale di Campo nell'Elba e dall’ENAC, Legambiente si è schierata contro.
Il progettato
allungamento della pista di decollo e atterraggio di 306 metri dell'aeroporto
di Marina di Campo-isola d'Elba dovrebbe consentire le operazioni di velivoli
ATR-72 ed equivalenti.
Per Legambiente sarebbe "un'opera insostenibile dal
punto di vista economico, ambientale, idrogeologico ed urbanistico", ma il
progetto, dopo aver trovato adeguati finanziatori, sarà sottoposto, inevitabilmente,
al Parere della Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) e deve misurarsi anche gli standards ICAO-EASA-ENAC.
Ma è una storia che sembra riproporsi, ad ogni masterplan di
ampliamento aeroportuale. In modo particolare in zone e/o con orografia “critica”.
Il Masterplan proposto, deve, infatti, essere inquadrato
nell’adozione delle cosiddette “servitù aeronautiche” – storicamente adottate
(legge n.58/63) – e quelle conseguenti al Piano di rischio, alla
predisposizione delle Mappe di vincolo. Il censimento dei fabbricati, degli
ostacoli naturali, quelli in deroga,
quelli da demolire, quelli da considerare “special condition” in relazione al
Regolamento UE 139/2014 ed alle coerenze ed adempienze per ottenere il
Certificato di Aeroporto, devono risultare, preliminarmente, circostanziate e
verificate.
In sostanza, nel lontano 1963, data di certificazione della prima configurazione di pista di 750 metri, era stata autorizzata avendo adottato le servitù aeronautiche, ovvero la legge n.58 del 1963, confermando lo stesso vincolo ICAO Limitazione Piano Ostacoli nel 1975, con l’allungamento del 1175 metri, ma anche con l’asfaltatura della medesima pista?
Le concessioni edilizie rilasciate
dopo il 1963 fino al 2005 e post, con l’aggiornamento del Codice di Navigazione,
sono state coerenti? Quali, eventuali, caseggiati
inadempienti, potrebbero risultare da demolire e/o ritenuti in deroga?
Un secondo riscontro delle caratteristiche tecniche dell’infrastruttura
in relazione agli standards ICAO-EASA-ENAC, con l’adozione del Piano di Rischio
e delle Mappe di Vincolo rappresenta una rappresentazione primaria per
qualsivoglia pianificazione del futuro dello scalo isolano. I requisiti tecnici
di safety del volo e di risk/rischio per il territorio e per i cittadini.
Diventa perciò indispensabile valutare nel dettaglio:
• contesto
normativo e urbanistico: censimento con eventuali demolizioni e/o deroghe;
• tutela paesaggistica,
habitat, territorio;
• ambiti e
tutele geologiche e idrogeologiche;
• aspetti
idraulici;
• ambiti
ambientali, emissioni gassose, climalteranti e acustiche.
La proposta di allungamento della pista di 306 metri,
inoltre, deve essere sottoposto alle stesse analisi, stavolta preliminari alle
opere, di compatibilità con il Regolamento UE 139/2014 ed equivalenti, oltre agli
standards ICAO-EASA-ENAC.
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