giovedì 16 marzo 2023

Aeroporto Marina di Campo nell’Elba: pista da allungare? Dal Regolamento UE/2014 all'IACO-EASA-ENAC!

Al solito, il possibile dibattito sull’opera di allungamento di una pista di volo diventa un confronto, scontro tra due posizioni opposte.  Se l’ampliamento dell'aeroporto, approvato da Regione Toscana, dal Consiglio comunale di Campo nell'Elba e dall’ENAC, Legambiente si è schierata contro.

Il  progettato allungamento della pista di decollo e atterraggio di 306 metri dell'aeroporto di Marina di Campo-isola d'Elba dovrebbe consentire le operazioni di velivoli ATR-72 ed equivalenti.

Per Legambiente sarebbe "un'opera insostenibile dal punto di vista economico, ambientale, idrogeologico ed urbanistico", ma il progetto, dopo aver trovato adeguati finanziatori, sarà sottoposto, inevitabilmente, al Parere della Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) e deve misurarsi anche gli standards ICAO-EASA-ENAC.

Ma è una storia che sembra riproporsi, ad ogni masterplan di ampliamento aeroportuale. In modo particolare in zone e/o con orografia “critica”.

Il Masterplan proposto, deve, infatti, essere inquadrato nell’adozione delle cosiddette “servitù aeronautiche” – storicamente adottate (legge n.58/63) – e quelle conseguenti al Piano di rischio, alla predisposizione delle Mappe di vincolo. Il censimento dei fabbricati, degli ostacoli naturali, quelli in  deroga, quelli da demolire, quelli da considerare “special condition” in relazione al Regolamento UE 139/2014 ed alle coerenze ed adempienze per ottenere il Certificato di Aeroporto, devono risultare, preliminarmente, circostanziate e verificate.

In sostanza, nel lontano 1963, data di certificazione della prima configurazione di pista di 750 metri, era stata autorizzata avendo adottato le servitù aeronautiche, ovvero la legge n.58 del 1963, confermando lo stesso vincolo ICAO Limitazione Piano Ostacoli nel 1975, con l’allungamento del 1175 metri, ma anche con l’asfaltatura della medesima pista? 

Le concessioni edilizie rilasciate dopo il 1963 fino al 2005 e post, con l’aggiornamento del Codice di Navigazione,  sono state coerenti? Quali, eventuali, caseggiati inadempienti, potrebbero risultare da demolire e/o ritenuti in deroga?

Un secondo riscontro delle caratteristiche tecniche dell’infrastruttura in relazione agli standards ICAO-EASA-ENAC, con l’adozione del Piano di Rischio e delle Mappe di Vincolo rappresenta una rappresentazione primaria per qualsivoglia pianificazione del futuro dello scalo isolano. I requisiti tecnici di safety del volo e di risk/rischio per il territorio e per i cittadini.

Diventa perciò indispensabile valutare nel dettaglio:

             contesto normativo e urbanistico: censimento con eventuali demolizioni e/o deroghe;

             tutela paesaggistica, habitat, territorio;

             ambiti e tutele geologiche e idrogeologiche;

             aspetti idraulici;

             ambiti ambientali, emissioni gassose, climalteranti e acustiche.

La proposta di allungamento della pista di 306 metri, inoltre, deve essere sottoposto alle stesse analisi, stavolta preliminari alle opere, di compatibilità con il Regolamento UE 139/2014 ed equivalenti, oltre agli standards ICAO-EASA-ENAC.

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