E’ una questione infinita. E difficilmente troverà una soluzione.
Il futuro di Malpensa, il ruolo di scalo preminente (hub?)
nel nordItalia, l’integrazione nel Trans-European Transport Network/TEN-T, l’incremento
progressivo dei volumi di traffico passeggeri e di movimenti/orari per pista e complessivi, un inevitabile
scenario per fronteggiare le stime di traffico 2030/2050, pone seri
interrogativi.
Purtroppo, la pianificazione storica dello scalo di Malpensa
ha progettato due piste parallele troppo ravvicinate. La distanza di 808 metri
interasse è inferiore a 1.310 metri (4300 ft) e di 915 metri (3000ft), ma anche
inferiore a 1035 metri.
La documentazione ICAO 9643 - Manual on Simultaneous
Operations on Parallel or Near-Parallel Instrument Runways (SOIR) - Safety
assessment of approximate segregated parallel operation on closely spaced
parallel runways ed ICAO Airport
Planning Manual Part 1 Master Planning Doc 9184 guides the process, esplicitano
il dettaglio la “Capacity and Efficiency - Role of airport master” del numero
di movimenti pista a Malpensa che l’Italy's Action Plan on CO2 emissions
reduction - Edition 2021 – ENAC, ha determinato in solo 70 movimenti/ora.
Troppo poco, un limite insormontabile, una criticità estrema
per una infrastruttura aeroportuale localizzata in Padania, al centro del
sistema-economico-industriale del Belpaese.
Una ulteriore criticità, tuttavia, deriva dalla separazione
delle piste: inferiore a 1035 metri.
Come ha sostenuto, nello specifico, anche Marco Plarre
Jacobs nel ICAO Airport Planning Seminar for the SAM Region nel 2018, ad
esempio, nell’Inclusion of Code F criteria
illustra come con “Parallel runway separation new minima” sono
indispensabili 1035 metri per “operazioni indipendenti”, una distanza che non
permette uno spazio per la localizzazione di un terminal intermedio “doesn’t
leave sufficient space for midfield terminal”.
Un eventuale rischio, che potrebbe insorgere, con uno
specifico potenziale, valutato per le conseguenze negative derivanti da un
pericolo e probabilità che si realizzi lo stesso potenziale del pericolo di
causare danni (Doc. ICAO 9859): Ma che potrebbe essere analizzato con procedure
pertinenti (Regolamento (UE) 2017/373).
Perché allora non valutare specifici “risk analysis” quali
il “safety assessment” da un lato, e il “risk assessment” dall’altro. Sicurezza
delle operazioni di volo vs salvaguardia dai rischi per la popolazione.
La doppia opzione “risk analysis” è scontata, soprattutto se
distinta tra l’ubicazione del Terminal 2 ex Terminal Nord entro il sedime e la
stazione ferroviaria attigua, nel collegamento Gallarate – T2.
Sono valutazioni che la Commissione di VIA-VAS ha analizzato
nel Masterplan 2035, prima di esprimere l’eventuale conclusivo Parere positivo all’opera?
Nel frattempo, dal prossimo 23 marzo, le due piste di
Malpensa, a turno chiuderanno alternativamente, iniziando dalla 35R, per
consentire le opere di costruzione della nuova ferrovia Gallarate Terminal 2-Malpensa,
in due fasi: la prima di sette giorni, a partire dal 23 marzo 2023, la quarta
fase, anche essa della durata di sette giorni, sarà attuata dal 1 ottobre2023
al 7 ottobre 2023. Opere a terra che, probabilmente, implicano una sospensione
delle procedure antirumore di decollo.
Ma con un interrogativo scontato: il “nuovo collegamento
ferroviario Terminal 2 – Gallarate RFI Sempione”, risulta compatibile, dopo una
doppia verifica safety/risk assessment con il Masterplan 2035 e/o pertinente solo
con una limitazione ai movimento/ora nell’utilizzo delle piste 35L e R?
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