Con “Il futuro del trasporto aereo si chiama idrogeno” la SEA ha organizzato, lunedì 13 marzo, un convegno su tali problematiche. Una sfida di lungo periodo ma che non avrebbe alternative.
Le emissioni gassose delle flotte, nelle fasi di volo e
nell’arco di 6,5 km dalla pista, in atterraggio e decollo, rilevano criticità
estreme e il Saf, il carburante sostenibile per l'aviazione ha bisogno di un
ulteriore salto tecnologico: voli a propulsione elettrica. Tra di questi anche "Idrogeno
verde e aviazione. La sfida di oggi per un domani di voli a emissioni zero”.
In attesa di un qualche SAF, gli aeroporti fronteggiano le
emissioni gassose e quelle climalteranti del trasporto aereo con politiche di “ZeroCo2
emission”, anche se i Masterplan aeroportuali non riportano le emissioni nazionali totali e
specifiche di ogni singolo scalo, tantomeno quelle attuali e future di CO2.
Il RAPPORTO AMBIENTALE SULL’AVIAZIONE EUROPEA 2022-EASA,
sulla materia nelle “Sintesi e raccomandazioni” rileva:
L’EASA è impegnata a facilitare l'adozione di combustibili
per l'aviazione sostenibile (SAF) nel settore dell'aviazione. In assenza di
soluzioni tecnologiche prontamente disponibili che sostituiscano completamente
i velivoli convenzionali, l'uso di SAF consente una notevole riduzione
dell'impatto ambientale dell'aviazione nel breve e medio termine utilizzando la
flotta globale esistente.
È aspettativa dell'EASA che SAF – Sustainable Aviation Fuels (carburante avio
sostenibile) - svolga un ruolo nel realizzare la visione di rendere l'Europa il
primo continente climaticamente neutro entro il 2050.
Carburante per l’aviazione
“Sostenibile
-
L’attuale
offerta di SAF rimane bassa, inferiore allo 0,05% del consumo totale di
carburante per l’aviazione nell’Unione Europea;
-
La Commissione europea ha proposto un mandato di
miscelazione dei SAF per il carburante fornito agli aeroporti dell’UE, con
quote minime di SAF che aumenteranno gradualmente dal 2% nel 2025 al 63% nel
2050, e un sottomandato per il SAF Power-to-Liquid;
-
Per raggiungere questo mandato, sarebbero
necessari circa 2,3 milioni di tonnellate di SAF entro il 2030, 14,8 milioni di
tonnellate entro il 2040 e 28,6 milioni di tonnellate entro il 2050;
-
I SAF drop-in svolgeranno un ruolo fondamentale
nella decarbonizzazione del settore dell’aviazione, in quanto possono essere
utilizzati all’interno della flotta globale esistente e dell’infrastruttura di
fornitura del carburante;
-
Attualmente i SAF certificati sono soggetti a un
rapporto di miscelazione massimo del 50% con i carburanti per l’aviazione di
origine fossile, a seconda della tratta di percorrenza considerata, ma
l’industria e i comitati per gli standard dei carburanti stanno valutando il
futuro utilizzo del 100% dei SAF entro il 2030;
-
I SAF sono certificati da schemi di
certificazione della sostenibilità in base a criteri definiti a livello di
Unione Europea nella direttiva sulle energie rinnovabili e a livello globale
nel programma CORSIA;
-
Sebbene i SAF siano attualmente più costosi dei
carburanti per l’aviazione a base fossile, si prevede una riduzione dei costi,
in particolare grazie alle future economie di scala di produzione. I prezzi dei
SAF possono variare a seconda del percorso produttivo, dei costi di produzione
associati e delle fluttuazioni del mercato energetico”.
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