martedì 17 maggio 2022

Peretola: altra puntata sulla storia di una “pista calata dall’alto sul territorio”

Stavolta il CdA ENAC – riferiscono i media - avrebbe approvato il progetto-Masterplan presentato dalla Regione Toscana: una lunghezza pista di 2.200 metri, ovvero 200 metri inferiore a quella inizialmente proposta e bocciata.

La nuova pista, una opera del costo di 400 milioni, contro i 150 milioni/euro del masterplan precedente, sarebbe “ruotata” di 4°, anche rispetto all’autostrada A11.

Alle valutazioni generiche e di buon senso espresse dal Presidente della Regione, dal Sindaco Metropolitano  e alla convinzione che un incontro tra lo stesso Giani e i Sindaci dei Comuni interessati e il Sindaco di Sesto conferma possa risolvere gli interrogativi storici e residui al progetto di una nuova pista a Peretola, le considerazioni basilari rimangono inevase.

L’ampliamento dell’aeroporto, della nuova infrastruttura è stata analizzata e verificata secondo gli standards ICAO-EASA-ENAC?

Quali sono le garanzie su un ampliamento, una pista che dovrebbe sorvolare Case Passerini, l’oasi di Focognano, le aree umide di Capalle, in relazione alla circolare APT 1B - Wildlife strike – Avifauna, che prescrive una distanza di oltre 13 km dal sedime aeroportuali di Oasi, Parchi e zone naturalistiche, di discariche ed itticolture fonte di attrazione di volatili?

I vincoli posti dagli articoli 707 e 715 del Codice di Navigazione sono stati preliminarmente valutati? Le cosiddette “servitù aeronautiche” sono state rapportate alla:

-       -   sicurezza della navigazione aerea (Piano Limitazione Ostacoli – Carta Ostacoli – Mappe di Vincolo);

-       -  alla tutela del rischio incidenti per la popolazione e il territorio circostante (Piano di Rischio – Rischio Terzi/risk assessment – Curve di isorischio);

-      -  alle ricadute ambientali (impatto acustico ed atmosferico, ecc.).

Lo scenario di un Parere Positivo di VIA/VAS, con decine e decine di prescrizioni e, in aggiunta, di deroghe nella configurazione del sedime/piste/terminal/rullaggi/deposito carburante in relazione al Regolamento UE139/2014 non appare una soluzione a garanzia della popolazione residente e degli occupati di un aereo impegnato nelle fasi di decollo, atterraggio e involo.

L’emanazione di un Certificato di Aeroporto in accordo con le disposizioni EASA, anche per le procedure di Piano di Emergenza Aeroportuale-PEA e Piano di Emergenza Esterno-PEE e/o Piano di Protezione Civile, rappresenta una realtà fondamentale. Irrinunciabile.

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