Stavolta il CdA ENAC – riferiscono i media - avrebbe approvato il progetto-Masterplan presentato dalla Regione Toscana: una lunghezza pista di 2.200 metri, ovvero 200 metri inferiore a quella inizialmente proposta e bocciata.
La nuova pista, una opera del costo di 400 milioni, contro i
150 milioni/euro del masterplan precedente, sarebbe “ruotata” di 4°, anche
rispetto all’autostrada A11.
Alle valutazioni generiche e di buon senso espresse dal
Presidente della Regione, dal Sindaco Metropolitano e alla convinzione che un incontro tra lo
stesso Giani e i Sindaci dei Comuni interessati e il Sindaco di Sesto conferma possa
risolvere gli interrogativi storici e residui al progetto di una nuova pista a
Peretola, le considerazioni basilari rimangono inevase.
L’ampliamento dell’aeroporto, della nuova infrastruttura è
stata analizzata e verificata secondo gli standards ICAO-EASA-ENAC?
Quali sono le garanzie su un ampliamento, una pista che dovrebbe
sorvolare Case Passerini, l’oasi di Focognano, le aree umide di Capalle, in
relazione alla circolare APT 1B - Wildlife strike – Avifauna, che prescrive una
distanza di oltre 13 km dal sedime aeroportuali di Oasi, Parchi e zone
naturalistiche, di discariche ed itticolture fonte di attrazione di volatili?
I vincoli posti dagli articoli 707 e 715 del Codice di Navigazione
sono stati preliminarmente valutati? Le cosiddette “servitù aeronautiche” sono
state rapportate alla:
- - sicurezza della navigazione aerea (Piano
Limitazione Ostacoli – Carta Ostacoli – Mappe di Vincolo);
- - alla tutela del rischio incidenti per la
popolazione e il territorio circostante (Piano di Rischio – Rischio Terzi/risk assessment
– Curve di isorischio);
- - alle ricadute ambientali (impatto acustico ed
atmosferico, ecc.).
Lo scenario di un Parere Positivo di VIA/VAS, con decine e
decine di prescrizioni e, in aggiunta, di deroghe nella configurazione del
sedime/piste/terminal/rullaggi/deposito carburante in relazione al Regolamento
UE139/2014 non appare una soluzione a garanzia della popolazione residente e
degli occupati di un aereo impegnato nelle fasi di decollo, atterraggio e involo.
L’emanazione di un Certificato di Aeroporto in accordo con
le disposizioni EASA, anche per le procedure di Piano di Emergenza
Aeroportuale-PEA e Piano di Emergenza Esterno-PEE e/o Piano di Protezione
Civile, rappresenta una realtà fondamentale. Irrinunciabile.
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