mercoledì 11 maggio 2022

Convegno “Malpensa e gli impatti sul territorio”: urgente definire un tetto massimo ai voli/anno

Con la partecipazione al Convegno "Malpensa e gli impatti sul territorio", di sabato 7 Maggio a Somma Lombardo, l’intervento del Com.te G. Mansutti (AHG) per il Comitato Cittadini Varallo Pombia ha delineato, in relazione al Masterplan 2035, l’urgenza di definire uno scenario di limite massimo di voli/anno.

La sequenza delle slides del documento/powerpoint illustrativo, ha, in sostanza, proposto le “analisi e deduzioni presentate nelle «contro-osservazioni» al Masterplan 2035 e dai «Comunicati stampa» dello stesso Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia.

E’ stata, preliminarmente, posta la coesistenza dell’infrastruttura aeroportuale con la “natura, il territorio e la comunità” esistente. Il contesto analitico ha inquadrato, oltre l’impatto acustico ed atmosferico, le due tematiche maggiormente avvertite dai cittadini, le considerazioni associate alla “safety” derivate dalla Limitazione Piano Ostacoli e Piano di Rischio (Art. 707 CdN) e al Rischio Terzi (curve isorischio Art. 715 CdN) fino all’adozione integrata del Piano di Emergenza Aeroportuale e Piano di Emergenza Esterno-Piano di Protezione Civile.

Le criticità associate all’infrastruttura aeroportuale di Malpensa, con due piste parallele distanziate di solo 808 metri, l’ubicazione del Terminal 2 tra le due piste, la complessa configurazione del lay out interno al sedime di circa 1300 ettari (nel 1999 era di soli 970 ettari), implica un’analisi correlata ad un Masterplan 2035 che prefigura un elevato numero di movimenti/anno con proiezioni oltre 400mila/anno.

Sistemi aeroportuali “hub” con prospettive di maggior scalo del nord-Italia e, in futuro, probabilmente del maggiore del Paese abbisognano di spazi di sedime di almeno 2500/3000 ettari.

Le criticità correlate sono state evidenziate, circostanziate ed amplificate con l’adozione sistematica del Piano di Limitazione Ostacoli e l’elaborazione delle Mappe di Vincolo, delle zone A, B, C e D del Piano di Rischio ed infine della applicazione dei criteri risk assessment – rischio terzi con le relative Curve di Isorischio.

L’avvento del Regolamento UE-139/2014 ha inoltre imposto procedure e metodologie, con stringenti verifiche, nella tutela della Navigazione Aerea e salvaguardia del territorio e dei cittadini residenti.

Parlare di “carico antropico”, di “indice di affollamento” di fabbricati pubblici, privati e sociali (ospedali, scuole, centri commerciali, stanno riqualificando la coesistenza tra una infrastruttura aeroportuale ed un territorio e rimanda ad una puntuale e dettagliata qualificazione del Piano di Emergenza Esterno con le aziende ad alto rischio rilevante.

La coesistenza tra aeroporto e comunità va ridefinita, pertanto, in relazione alla:

-      - Sicurezza della Navigazione aerea, ovvero il Codice di Navigazione, le Servitù aeronautiche, il Piano limitazione ostacoli, le Mappe di vincolo,  al Wildlife strike – Avifauna, al  BRI2 Risk al LRSARA;

-      -Tutela dei cittadini residenti, con il Piano di rischio: Zone A, B, C e D, al Rischio Terzi – Curve di isorischio, al Piano Emergenza Aeroportuale, al Piano di Emergenza Esterno- Piano Protezione Civile, alla Grid area fino alle Aziende RIR-Rischio Incidente rilevante.

Le ricadute ambientali invece rimandano 

-      - All'impatto acustico, ovvero alla Commissione aeroportuale; alle Procedure SIDs ICAO A, NAPD1 - 2; Modello AEDT; alle Zonizzazione LVA, Zone A, B e C; alla Rete monitoraggio; alla tipologia delle Centraline A, M e V; alla Classificazione acustica Comunale;

-        All'impatto atmosferico, ovvero AEDT: calcolo emissioni LTO; Operatività flotte aeree sedime;  Procedure suolo, decollo e atterraggio; Emissioni carico antropico del territorio; Emissioni viabilità interna ed esterna al sedime.

E’ stato analizzato anche l’operato della COMMISSIONE AEROPORTUALE, al metodo di lavoro adottato, che fotografa le operazioni di volo esistente piuttosto che, dopo aver opportunatamente verificato, imporre le migliori procedute e tecniche di mitigazione di decollo.

Se ICAO evidenzia come la Noise Abatement Departure Procedure 1 (NAPD1) generalmente assicura un minor impatto acustico sottostante il sentiero di decollo, in prossimità della pista, genera minor emissioni NOx sotto i 3000 piedi, il gradiente di salita è maggiore, ma comporta un maggior scarico di Carbon Dioxite – CO2; se la NAPD 2 riduce l’impatto acustico lungo la traiettoria e la quantità di carburante bruciato in CO2; la Commissione aeroportuale deve analizzare le singole SIDs in funzione dell’orografia e densità abitativa.

In sintesi gli “interrogativi” posti ai Sindaci dei Comuni Lombardi e Piemontesi sono risultati i seguenti:

-     - La zonizzazione acustica LVA aeroportuale, condivisa con la Commissione Aeroportuale acustica, sia essa INM o AEDT, risulta del tutto trasparente ed è cognitivamente comprensibile in relazione alle procedure di mitigazione SID adottate?

-      - Quale è, ad esempio, la tipologia “Noise Abatement Procedure” utilizzata dalle aerolinee in decollo e la quota di riduzione della spinta di decollo?

-       - L’utilizzo del modello INM – algoritmo statico - e indice LVA, non prescritto da ECAC sono da ritenersi compatibili con l’impatto acustico percepito dai cittadini?

-       - Sono state identificate e censite le costruzioni/fabbricati, eventualmente, in deroga al Piano Limitazione Ostacoli, siano essi precedenti alla Legge n. 58/1963, successivi, comunque registrati nelle Mappe di vincolo?

-       - Sono state identificate e censite le costruzioni fabbricati edificati prime dell’aggiornamento del Codice di Navigazione che ha istituito le zone A, B, C e D del Piano di Rischio (Art. 707 CdN)?

-        - In relazione alla Circolare Apt 1B, sono state identificate eventuali presenze, entro13 km dal sedime aeroportuali di Oasi, Parchi e zone naturalistiche, di discariche ed itticolture fonte di attrazione di volatili?

-      -  Sono state attivate procedure di Protezione Civili, Piano di Emergenza Esterne al sedime aeroportuale, coordinate con Prefetto, come disposto da Regolamento EASA?

-      -  Le curve di isorischio relative al Rischio Terzi-Risk assessment come prescritto dall’Art. 715 del CdN risultano trasparenti in relazione a database di input impiegate, alla tipologia di modello SARAS ed algoritmo?

-       - Le stesse curve di isorischio sono derivate esclusivamente dalla casistica/statistica degli incidenti aerei e/o risultano aggregate al rischio individuale/collettivo integrate alla localizzazione critica di Aziende RIR, Terminal, Depositi avio e altro?

In sostanza, rilevando come, a fronte del traguardo della limitazione movimenti/ora totali e singola pista, limitazione tetto voli/anno, il caso dell’Aeroporto TREVISO-CANOVA, che in un contesto di Oasi naturalistica del Sile; presenza di Itticolture, di un Deposito carburante/avio, di uno specifico, un Layout di sedime, ha determinato un tetto di 16.300 voli/anno, diventato con il nuovo Masterplan a 22.500 voli/anno, appare urgente discutere sull’obiettivo primario per Malpensa: “la definizione di un numero massimo di movimenti/orario e tetto massimo di movimenti/anno”.

La coesistenza “aeronautica”, prima che ambientale e sociale, dell’infrastruttura aeroportuale deve essere ri-analizzata e verificata in relazione alle “servitù aeronautiche”:

- In relazione alle “Mappe di vincolo” ed al “Piano di Rischio” predisposizione di un censimento delle edificazioni/fabbricati autorizzati nella fase precedente alla Legge n.58 del 1963, nel periodo tra il 1963 e 2005, quindi nella fascia D del Piano di Rischio tra il 2005-2011 e, eventualmente successive delibere edilizie;

- Analisi e verifica del carico antropico e livelli di affollamento di Istituti scolastici, Ospedali, Supermercati, Centri Commerciali, Palestre ecc.;

- Adozione delle mappe di vincolo dei singoli Comuni, con eventuale approvazione o in corso di itinere da parte di ENAC;

- Rischio terzi e definizione delle curve di isorischio, in rapporto ai movimenti aerei per singola pista, e anche in relazione alla localizzazione del Terminal 1 e 2, del deposito carburante/avio e delle aziende RIR: curve isorischio attuali e future;

- Valutazione di PEA e PEE-Piano di Protezione Civile esterna al sedime di scalo;

La valutazione delle emissioni acustiche e atmosferiche devono, inoltre essere ri-analizzate:

- Con data base input condiviso;

- Con orografia- 3D;

- con modello AEDT-ICAO, valutando le procedure ICAO NADP 1 e 2;

- comparando la riduzione della spinta di decollo a 800/1000/1500 piedi;

- verificando le differenziate ricadute NOx e CO2.

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