Il Piano Nazionale degli Aeroporti-PNA aveva identificato lo scalo perugino tra il 18 aeroporti di servizio. Perciò non rientra neppure tra i 24 scali nazionali principali, tuttavia, dopo oltre due anni di analisi e discussioni la Regione Umbria ha approvato il disegno di legge "Disposizioni per l'erogazione di contributi a sostegno dei flussi turistici in arrivo e dell'infrastruttura aeroporto internazionale San Francesco di Assisi", e previsto un sostegno di 12 milioni di Euro per il triennio 2022-2024 a favore dello scalo di Perugia.
La nota ufficiale della regione riporta:
"L'aeroporto riveste un ruolo fondamentale per l'intera
economia regionale e per lo sviluppo e l'implementazione di un'offerta
turistica strategica in grado di coinvolgere l'intero territorio. Oltre a
svolgere l'importante servizio pubblico di trasporto aereo, è strategico per lo
sviluppo di tutto il territorio perché rappresenta l'infrastruttura che può
garantire il più rapido e tempestivo traffico di beni, merci e persone", è
scritto nel disegno di legge.
L’impegno prevede la ristrutturazione economica e
finanziaria della società, «crescita sostenibile» del numero dei movimenti e
dei passeggeri e affermazione di una «centralità dell’aeroporto per l’intera
comunità regionale come generatore di Pil». Gli obiettivi precedenti, del
«Piano di risanamento e ristrutturazione» 2021-2023 elaborato dai vertici di
Sase, la società che gestisce il San Francesco. Ain prima fase il piano
industriale, a seguito del COVID19, aveva registrato perdite dello scalo, fra
2020 e primo trimestre 2021, a sfiorare i due milioni di euro.
Il contributo di questi giorni, pur distinto dalle finalità
del Piano Nazionale Aeroporti, pretende di allargare la potenzialità di uno scalo che, nella visione
della giunta e del gestore aeroportuale Sase, si pensa possa raggiungere i
500.000 passeggeri all'anno. Un flusso di viaggiatori che permetterebbe di
"superare l'isolamento infrastrutturale dell'Umbria", promuovendo
"l'incoming turistico ed economico", per "rendere l'Umbria
maggiormente attrattiva anche per studio, lavoro, investimenti ed
imprenditorialità”. Sostiene in definitiva il documento “regionale”.
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