martedì 3 maggio 2022

Anche la Regione Umbria finanzia il suo aeroporto: quello di Perugia

Il Piano Nazionale degli Aeroporti-PNA aveva identificato lo scalo perugino tra il 18 aeroporti di servizio. Perciò non rientra neppure tra i 24 scali nazionali principali, tuttavia, dopo oltre due anni di analisi e discussioni la Regione Umbria ha approvato il disegno di legge "Disposizioni per l'erogazione di contributi a sostegno dei flussi turistici in arrivo e dell'infrastruttura aeroporto internazionale San Francesco di Assisi", e previsto  un sostegno di 12 milioni di Euro per il triennio 2022-2024 a favore dello scalo di Perugia.

La nota ufficiale della regione riporta:

"L'aeroporto riveste un ruolo fondamentale per l'intera economia regionale e per lo sviluppo e l'implementazione di un'offerta turistica strategica in grado di coinvolgere l'intero territorio. Oltre a svolgere l'importante servizio pubblico di trasporto aereo, è strategico per lo sviluppo di tutto il territorio perché rappresenta l'infrastruttura che può garantire il più rapido e tempestivo traffico di beni, merci e persone", è scritto nel disegno di legge.

L’impegno prevede la ristrutturazione economica e finanziaria della società, «crescita sostenibile» del numero dei movimenti e dei passeggeri e affermazione di una «centralità dell’aeroporto per l’intera comunità regionale come generatore di Pil». Gli obiettivi precedenti, del «Piano di risanamento e ristrutturazione» 2021-2023 elaborato dai vertici di Sase, la società che gestisce il San Francesco. Ain prima fase il piano industriale, a seguito del COVID19, aveva registrato perdite dello scalo, fra 2020 e primo trimestre 2021, a sfiorare i due milioni di euro.

Il contributo di questi giorni, pur distinto dalle finalità del Piano Nazionale Aeroporti, pretende di allargare  la potenzialità di uno scalo che, nella visione della giunta e del gestore aeroportuale Sase, si pensa possa raggiungere i 500.000 passeggeri all'anno. Un flusso di viaggiatori che permetterebbe di "superare l'isolamento infrastrutturale dell'Umbria", promuovendo "l'incoming turistico ed economico", per "rendere l'Umbria maggiormente attrattiva anche per studio, lavoro, investimenti ed imprenditorialità”. Sostiene in definitiva il documento “regionale”.

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