martedì 28 dicembre 2021

Aeroporto Trieste e COVID-19: mancano voli e passeggeri, un rilancio con 18 milioni/euro!

Lo scenario prospettato, ovvero, investire 18 milioni di euro per attivare nuove tratte – voli e destinazioni – propone l'ennesimo tentativo di uno scalo periferico, con un ridotto bacino di traffico e intrappolato tra aeroporti di prossimità ed a maggior attrattiva.

La concorrenza e l'offerta con tariffe e frequenze alternative dei voli dagli aeroporti di Treviso e Venezia ad Ovest (ma anche Verona e Bologna) e Lubiana ad Est, per il Trieste Airport non rappresenta, quindi, una “policy” risolutiva.

Anzi non potrebbe, in fondo, costituire la premessa per l'ennesima “debacle”, nel sostegno supporto al rilancio dello scalo da parte della Regione FVG?

Come annota il sito web dello scalo “la società di gestione Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. è titolare della gestione dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari  dal 1997. In data 12 luglio 2019 2i Aeroporti S.p.A. ha acquisito il 55% del capitale sociale dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia S.p.A.  che continua a detenere la quota del  45%.”

Gli aeroporti di Venezia-Tessera, Treviso-Canova e Verona Villafranca sono, invece, controllate dalla società SAVE, lo scalo sloveno di Lubiana-Brink è in mano alla società Fraport tedesca.

Quest'ultima ha la gestione di ben 31 scali (tra Europa, Asia, Sud e NordAmerica).

La centralità geologistica del Trieste Airport, tuttavia, rappresenta una estrema debolezza.

I cittadini della Regione FVG, inevitabilmente, si imbarcano numerosi sugli scali concorrenziali, disponibile ad una distanza di circa 60/90 minuti di auto.

L'investimento dei 18 milioni di euro in tre anni, finanziamento in ambito Regione FVG, con l'intento di attivare nuove tratte aeree, probabilmente per destinazioni già operate dagli scali concorrenziali citati. SAVE e Fraport movimentano traffico, destinazioni e numero di passeggeri incomparabile.

Il finanziamento per la “policy” in TRS-FVG, la spesa destinata, probabilmente, come avviene in numerosi scali del Belpaese, servirà a promuovere accordi di co-marketing e promozione pubblicitaria, magari anche senza uno specifico bando di gara pubblica.

Anche se affiora un interrogativo aggiuntivo? Il costo dell'operazione è a carico del solo socio di minoranza, ovvero della Regione FVG?

La realtà societaria ed operativa del Trieste-Airport, il 55% di 2i Aeroporti S.p.A ed il 45% della Regione FVG, causa anche l'esiguità del potenziale traffico regionale, prima o poi non potrà confrontarsi con SAVE ed Fraport, definento le premesse per una coesistenza operativa strategica. Sono in gioco sia le prospettive imprenditoriali e l'offerta dei collegamenti per i cittadini regionali, quanto il futuro del Trieste-Airport.

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