Sebbene l'aviazione sia orgogliosa del suo record di sicurezza (secondo l'organismo delle Nazioni Unite ICAO, il rischio di incidente a un aereo commerciale di linea nel 2019 era di 2,79 per milione di partenze), tuttavia un incidente potrebbe essere fatale per le persone a terra e per quelle a bordo salire a bordo dell'aereo. Poiché la maggior parte degli incidenti si verifica all'interno o in prossimità di un aeroporto e al fine di ridurre al minimo i rischi per il pubblico, ENAC con il RCEA- Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti ha designato le aree intorno alle piste di volo come "Zone A,B, C e D”.
Le restrizioni di pianificazione sono imposte nel PdR fine di limitare l'aumento della popolazione in queste aree limitando le nuove abitazioni, altri sviluppi e infrastrutture, comprese le strade.
Le
Zone del PdR fanno riferimento al Codice della Navigazione (Decreto
Legislativo 9 maggio 2005, n. 96 "Revisione della parte
aeronautica del Codice della navigazione, a norma dell'articolo 2
della legge 9 novembre 2004, n. 265") ed in particolare dagli
articoli 715 e 707.
Le competenze e le specifiche relazioni tra
questi due elementi normativi è ben chiarito ed argomentato nel
documento Policy di Attuazione dell’art. 715 del Codice della
Navigazione - Definizione della metodologia e della Policy di
attuazione del Risk Assessment” elaborato a cura di ENAC (DIREZIONE
CENTRALE REGOLAZIONE AEROPORTI.
Nel Codice della Navigazione
l’articolo 715 è inserito al Capo III – Vincoli alla proprietà
privata; in tale sezione del Codice anche l’art. 707 prevede
l’istituzione di un nuovo strumento finalizzato alla tutela del
territorio limitrofo agli aeroporti dal rischio generato
dall’attività di volo.
Qualora il numero dei movimenti
aerei/anno risulti superiore alla soglia di 50.000
individuata
all’interno della policy di attuazione dell’art. 715 del Codice
della Navigazione
Aerea relativo alla valutazione del rischio
delle attività aeronautiche, in accordo con le linee guide contenute
all’interno del Doc. 9184 “Airport Planning “ sono analizzati i
tre sotto-modelli così come illustrati nel doc. 9184 part 2 di ICAO,
ovvero:
a. Modello probabilistico degli incidenti;
b. Modello
probabilistico della dispersione degli incidenti nell’intorno
aeroportuale;
c. Modello delle conseguenze dovute agli incidenti.
Il risultato, prefigurato, in mappe del rischio attuali e futuri sono rappresentate dalle cosiddette “curve dii isorischio”.
Gli aeroporti elencati nel Piano Nazionale Aeroporti-PNA, autorizzati e certificati con Pareri positivi di Masterplan, dovrebbero tra l'altro aver, anche, verificati l'eventuale livello del carico antropico e dell'indice di affollamento della edificazioni pre-esistenti al PdR.
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