Linee
guida a tutela dei passeggeri e della comunità extra aeroportuale.
COORDINAMENTO
NO FLY ITALIA
Al
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Paola
De Micheli
Segreteria.ministro@pec.mit.gov.it
Al
Ministro dell’Ambiente
Sergio
Costa
segreteria.ministro@pec.minambiente.it
Al
Ministro della Salute
Roberto
Speranza
seggen@postacert.sanita.it
Al
Ministro degli Interni
Luciana
Lamorgese
Al
Presidente ENAC
Nicola
Zaccheo
PROT.
U002-2020 del 11.06.2020
I
sottoscritti Comitati No Fly Zone Italia, in occasione dell’imminente
riapertura delle frontiere nazionali e della ripresa del traffico
aereo dopo il lungo periodo di chiusura dovuto alla pandemia da
Covid19, presentano le seguenti richieste finalizzate a garantire la
salute e la sicurezza delle persone che a diverso titolo sono
coinvolte nel trasporto aereo, dei cittadini residenti nelle città
aeroportuali e più in generale dell’intera popolazione.
Le
Linee Guida pubblicate dall’ENAC (Linee Guida per la ripresa del
traffico negli aeroporti, a partire dalla “Fase 2” - Numero:
2020/001-APT Ed. n. 3 del 29 maggio 2020) individuano criteri sulla
base dei quali attuare misure per prevenire la diffusione del COVID19
sia negli aeroporti che a bordo degli aerei.
In
estrema sintesi tali criteri si concretizzano nel distanziamento tra
le persone e nell’isolamento in luoghi specifici di persone o aerei
infetti.
Le
Linee Guida dichiarano che, in una prima fase, la compatibilità e la
sostenibilità delle misure di distanziamento sono assicurate, a
terra e a bordo degli aeromobili, dalla ridotta dimensione dei flussi
di traffico rispetto alle condizioni di esercizio del trasporto aereo
precedenti all’emergenza sanitaria (SIC!).
È
doveroso che sia chiarito a chi spetta la verifica puntuale del
rispetto delle misure di distanziamento, sia per le aerolinee
italiane che estere.
In
previsione della crescita dei flussi di traffico, le Linee Guida
delegano ai gestori dei singoli scali l'attuazione di misure efficaci
ad impedire la diffusione del virus, sulla base dei criteri chiave
forniti da ENAC, consentendogli però la massima libertà e
flessibilità di azione. Tali misure devono essere calibrate in
funzione della diversa configurazione spaziale e organizzazione dei
singoli scali, valutando gli spazi e i tempi necessari ad assicurare
tale finalità.
Considerata
l’estrema labilità delle indicazioni fornite dall’ENAC, i
Comitati chiedono, per il settore dei terminal:
- che sia un preciso obbligo di ogni Gestore rendere pubblica, attraverso il proprio sito web e con l’utilizzo di planimetrie di facile lettura, l’organizzazione dettagliata e puntuale che verrà messa in atto nel proprio scalo per prevenire la diffusione del COVID19 che evidenzi tra le altre cose, per ciascuna attività “collo di bottiglia” (security check, controllo passaporti, passaggio ai gate,… a cui si aggiunge la misurazione della temperatura …) gli spazi necessari e a disposizione del singolo passeggero affinché garantiscano la distanza dagli altri soggetti presenti nella medesima area, il numero massimo di persone che le aree di aggregazione possono contenere (la capacità effettiva misurata in numero di persone per metro quadro), e gli intervalli di tempo minimi atti a garantire i dovuti distanziamenti tra una attività e l’altra (ad esempio tra un imbarco e quello successivo)
- che il trattamento dell’aria del terminal e in eventuali altri luoghi di aggregazione garantisca una elevata qualità e un consistente aumento del ricambio, nel riciclo reale, d’aria nuova, provvedendo a rendere noti i parametri della qualità dell’aria ed il relativo monitoraggio in tempo reale, così come più volte dichiarato anche in fase pre Covid dai gestori aeroportuali e dalla stessa ENAC
- che sia prevista l’igienizzazione costante delle vaschette portaoggetti e degli spazi nei quali sostano i passeggeri
- che sia resa nota la costituzione del gruppo di lavoro citato nelle Linee Guida che deve assicurare il necessario coordinamento delle direzioni aeroportuali coinvolte e degli stakeholders, tra i quali devono essere considerati i No Fly Italia per ciascuno scalo.
Per
quanto riguarda le misure da adottare a bordo degli aerei le Linee
Guida ENAC, al fine di favorire la concorrenzialità dei vettori,
invece di contrastare la grave emergenza sanitaria in atto e quelle
future che potranno verificarsi, individuano misure ancor meno
stringenti.
Nella
consapevolezza che le compagnie di trasporto aereo operano in ambito
internazionale, e che occorre quindi una armonizzazione a livello
europeo e globale delle misure da adottare al fine di scongiurare
tragici fenomeni di diffusione dell’infezione virale (ricordiamo
che in Italia il primo contagio è stato registrato sul volo
Shangai-Monaco di Baviera-Lombardia), in analogia a quanto sta
avvenendo in altre nazioni, come ad esempio la Gran Bretagna che ha
previsto la quarantena per chiunque atterri, per tutti gli aerei il
transito nel nostro paese si chiede:
- che siano applicate misure di distanziamento adeguate a contenere la diffusione del COVID19 a bordo, prevedendo un’occupazione ridotta dei sedili al fine di garantire adeguato distanziamento
- che il trattamento dell’aria all’interno dell’aeromobile sia conforme ai più elevati standard di qualità e sicurezza, provvedendo ad assicurare il fondamentale ricambio dell’aria con aria esterna
- che sia verificata la dotazione di filtri idonei a fermare il virus COVID 19 sulle flotte di tutti i vettori che operano in Italia, vietando il transito degli aerei di vecchia generazione, privi di filtri adeguati o impossibilitati alla installazione degli stessi. Le compagnie dovranno fornire l’elenco delle proprie flotte con dati dettagliati degli aeromobili che utilizzano filtri HEPA.La stessa funzionalità ed operatività in volo dei filtri HEPA dovrà essere sottoposta a check periodici e warning on-board. Anche la loro sostituzione periodica dovrà essere regolamentata in relazione alla tipologia del volo (corto-medio-lungo raggio). L'utilizzo sistematico dei filtri HEPA tuttavia, pur fondamentali per fronteggiare il rischio “contagio” come rilevato da Enti internazionali, non è in grado di impedire l'assoluta proliferazione del COVID-19. In tale contesto. date le incertezze sulla effettiva operatività dei filtri HEPA, alcune aerolinee hanno quindi disposto l'imbarco del personale di volo con patente di “tampone-negativo” e misure altrettanto cautelative per i passeggeri. Il rischio concreto è che passeggeri e equipaggi sbarcati da un volo possano compromettere la salute e la sicurezza delle popolazioni residenti nelle città aeroportuali, generando focolai simili a quelli creatisi in Lombardia.
Il
trasporto aereo ha avuto ed ha tutt’ora un ruolo determinante nella
diffusione della pandemia COVID 19: per impedire il diffondersi del
contagio devono quindi essere previsti obblighi stringenti di
prevenzione basati sul distanziamento sociale, così come previsto in
tutti gli altri settori (trasporti pubblici urbani, scuole, uffici
pubblici, ristoranti e persino le spiagge…).
È
questo un compito che non può essere lasciato alle decisioni delle
singole compagnie aeree, ma che deve essere assunto da chi è
preposto al governo delle comunità. L’ENAC e L’EASA non possono
limitarsi a semplici raccomandazioni, ma devono essere in grado di
anteporre il bene prioritario della salute ad ogni altra
considerazione economica: la difesa della salute dei piloti, degli
equipaggi e dei passeggeri impone misure adeguate, tra le quali ad
esempio le riduzioni dei posti occupati nei velivoli. Pertanto le
indicazioni fornite da ENAC per il settore del trasporto aereo in
Italia non possano essere considerate esaustive e complete, e
andranno verificate con procedure e investigazioni pre e post-volo.
I
sottoscritti Comitati chiedono quindi che siano
applicate adeguate misure di prevenzione durante tutta l’attuale
fase attiva dell’emergenza COVID 19, che si
potrà considerare superata soltanto dopo l’individuazione del
vaccino, prevedendo opportuni controlli e sanzioni.
Stante
l’attuale fase di emergenza COVID, si ribadisce quanto già
richiesto con nostra nota PROT. U001-2020 del 25/02/2020 ovvero che
siano assoggettate a VIS, VAS e a nuova VIA tutti gli aeroporti
italiani, in particolare quelli elencati nel DPR 201 del 15/12/2015,
ed i relativi masterplan aeroportuali, perché siano presi in
considerazioni tutti gli sviluppi che hanno interessato le
infrastrutture aeroportuali italiane e siano rispettate le normative
in materia ambientale e sanitaria, stabilendo per tutti gli aeroporti
il limite operativo in termini di safety, security, sostenibilità
ambientale e salute pubblica.
Per
quanto su esposto, invitiamo formalmente, ad ogni fine di legge,
tutti i Ministeri destinatari delle presente e l’ENAC a varare, con
la massima urgenza e tempestività, misure adeguate di distanziamento
e igienizzazione negli aeroporti italiani e sugli aerei delle
aerolinee che operano in Italia , disponendo altresì che le predette
misure siano tradotte in norme generali standard da applicare anche
in un prossimo futuro, così da impedire che possa ripetersi il
diffondersi di qualsiasi altro fattore di tipo infettivo in grado di
causare danni irreparabili alla popolazione quali quelli che sono
stati causati dalla pandemia da COVID 19
Napoli
- Comitato No Fly
Zone
-
Assoutenti Città Metropolitana di Napoli
Referente:
Stefania Cappiello
Parma
- Comitato
NoCargoParma
Referente:
Andrea Torreggiani
Bergamo
- Associazione
Colognola per il suo futuro a.p.s.
Referente:
Camilla Colnago
Venezia
- CRIAAVE
-
No Raddoppio Aeroporto
Referente:
Cesare Rossi
Treviso
- Comitato per la
Riduzione dell’Impatto Ambientale
Referente:
Dante Faraoni
Firenze
- Presidio No
Aeroporto
Referente:
Andrea Casagni
Milano
Malpensa - Comitato
Cittadini Varallo Pombia
Referente:
Ferruccio Gallanti
Milano
Linate-CAAL
Referente:
Arturo Gioffredi
Bologna
– COCOMPAER
Referente:
Paolo Serra
Roma
Ciampino: CRIAAC
Referente:
Roberto Barcaroli
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