Ma
sono verifiche correlate al Piano di Rischio, al Rischio Terzi e al
carico antropico! Sono progetti, masterplan che devono riferirsi
anche all'indice di affollamento, al Piano di Emergenza Esterno-PEE
ed alle “volumetrie” insediate all'interno ed all'esterno del
maggior sedime aereoportuale del Belpaese. In parallelo alle
limitazioni relative agli ostacoli ed ai potenziali pericoli, al fine
di garantire la sicurezza della navigazione aerea, conformemente alla
normativa ICAO.
Con
un interrogativo per quanto riguarda il Leonardo da Vinci..
Quando
sono stati certificati rispettivamente, il Piano di Rischio, il
Rischio Terzi-curve di isorischio e il Piano di Governo del
Territorio-PGT dello scalo romano?
I
“vincoli”, in passato erano identificati come “servitù
aeronautiche”, al fine di costituire uno strumento operativo
essenziale per il governo del territorio e per la tutela delle
comunità dei cittadini residenti.
In
sostanza le aree interessate da superfici di delimitazione degli
ostacoli orizzontali ed alle aree interessate da superfici di
delimitazione degli ostacoli a quota variabile.
Altre
“servitù aeronautiche” rimandano all'applicazione della legge 58
del 1963, in seguito modificate con le variazioni del Codice della
Navigazione con gli articoli 707 e 715 (vedi sotto).
Ma
per saperne di più è indispensabile sapere la data di
certificazione del Piano di Rischio aeroportuale di Fiumicino, con la
definizione delle zone A, B, C e D individuate dall'art.707 del
Codice di Navigazione-CdN. Le due distinte “Relazioni”. Quella
attinente la prima formulazione del Regolamento per la Costruzione e
l'Esercizio di Aeroporti – RCEA – ENAC, ovvero quello relativo
al Codice della Navigazione (di cui al D.lgs. 96/2005 modificato ed
integrato dal D.Lgs. 151/2006) che aveva introdotto al Capo III nuove
previsioni normative in materia di vincoli alla proprietà privata da
apporre sui terreni limitrofi agli aeroporti.
Ma
è altrettanto fondamentale conoscere la data dell'aggiornamento
dello stesso Piano di Rischio, conseguente all'emendamento 20-11-2011
al RCEA che ha introdotto le fasce laterali alla pista di volo al
fine di aumentare la tutela dei territori limitrofo agli aeroporti.
Una
ulteriore “servitù aeronautica” è associata alla definizione
delle cosiddette “curve di isorischio dello scalo “romano” ed
alle relative “mappe” riguardanti il livello di traffico aereo
“attuale” e quello “futuro”.
La
redazione della MAPPE DI VINCOLO LIMITAZIONI RELATIVE AGLI OSTACOLI E
AI PERICOLI PER LA NAVIGAZIONE AEREA (Art. 707 commi 1, 2, 3, 4 del
Codice della Navigazione), con la RELAZIONE ILLUSTRATIVA , sono
strumenti di base e fondamentali per l'adozione del Piano di Governo
del Territorio – PGT.
Sono
stati, in sintesi, elencati, in definitiva, gli “strumenti
cognitivi” primari per l'elaborazione di qualsivoglia masterplan
aeroportuale, per progetti a 20/30 anni.
La
presentazione dei masterplan, per la costruzione di una o di nuove
piste, per il raddoppio del sedime, come era stato all'origine
formulato per il primo è più importante hub aeroportuale del
Belpaese non può prescindere da tali valutazioni.
Sono
state fatte e sono risultate esaurienti
Il
Piano di Rischio, il Rischio Terzi, il Piano di Governo del
Territorio conseguente alla limitazione ostacoli ed alle edificazioni
in deroga all'Art. 707 quando, in che data sono state certificate da
ENAC?
Capo
III Vincoli della proprietà privata
707.
Determinazione delle zone soggette a limitazioni. Al fine di
garantire la sicurezza della navigazione aerea, l'ENAC individua le
zone da sottoporre a vincolo nelle aree limitrofe agli aeroporti e
stabilisce le limitazioni relative agli ostacoli per la navigazione
aerea ed ai potenziali pericoli per la stessa, conformemente alla
normativa tecnica internazionale. Gli enti locali, nell'esercizio
delle proprie competenze in ordine alla programmazione ed al governo
del territorio, adeguano i propri strumenti di pianificazione alle
prescrizioni dell'ENAC. Il personale incaricato dall'ENAC di eseguire
i rilievi e di collocare i segnali può accedere nella proprietà
privata, richiedendo, nel caso di opposizione dei privati,
l'assistenza della forza pubblica. Le zone di cui al primo comma e le
relative limitazioni sono indicate dall'ENAC su apposite mappe
pubblicate mediante deposito nell'ufficio del comune interessato.
Dell'avvenuto deposito è data notizia, entro dieci giorni, mediante
avviso inserito nel Bollettino ufficiale della regione interessata.
Il comune interessato provvede inoltre a darne pubblicità ai singoli
soggetti interessati, nei modi ritenuti idonei. Nelle direzioni di
atterraggio e decollo possono essere autorizzate opere o attività
compatibili con gli appositi piani di rischio, che i Comuni
territorialmente competenti adottano, anche sulla base delle
eventuali direttive regionali, nel rispetto del regolamento dell’ENAC
sulla costruzione e gestione degli aeroporti, di attuazione
dell’Annesso XIV ICAO. Per gli aeroporti militari le funzioni di
cui al presente articolo sono esercitate dal Ministero della difesa e
disciplinate con decreto del Ministro della difesa.
715.
Valutazione di rischio delle attività aeronautiche. Al fine di
ridurre il rischio derivante dalle attività aeronautiche alle
comunità presenti sul territorio limitrofo agli aeroporti, l'ENAC
individua gli aeroporti per i quali effettuare la valutazione
dell'impatto di rischio. Nell'esercizio delle proprie funzioni di
pianificazione e gestione del territorio, i comuni interessati
tengono conto della valutazione di cui al primo comma.
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