Da un riscontro ufficiale, tuttavia, nei pressi delle infrastrutture aeroportuali, si registra un dato del tutto contradditorio e non condivisile, l'incidenza dell'impatto atmosferico/ambientale risulterebbe del tutto non condivisibile.
Un dato confermato anche dalle documentazioni ICAO ed EASA, limitato al 4% del totale, dell'esistente nei pressi delle piste di volo. Il restante sarebbe causato da emissioni terrestri, antropiche e di viabilità esterna e cittadina.
Comunque, come ormai tutti affermano e ripetono, il cambiamento climatico e il degrado ambientale sono una minaccia esistenziale per l'Europa e il mondo.
Per
superare queste sfide, il Green Deal europeo trasformerà l'UE in
un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e
competitiva, garantendo:
-nessuna emissione netta di gas serra
entro il 2050;
-crescita economica disaccoppiata dall'uso delle
risorse;
-nessuna persona e nessun posto lasciato indietro.
Il
Green Deal europeo è anche la nostra ancora di salvezza per uscire
dalla pandemia di COVID-19. Un terzo dei 1,8 trilioni di euro di
investimenti del NextGenerationEU Recovery Plan e il budget
settennale dell'UE finanzieranno il Green Deal europeo.
La
Commissione europea ha adottato una serie di proposte per rendere le
politiche dell'UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità
idonee a ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55%
entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.
Ulteriori
informazioni sull'erogazione del Green Deal europeo.
La
Commissione Europea propone obiettivi più ambiziosi per la riduzione
delle emissioni di CO2 nel trasporto terrestre:
-Riduzione del 55%
delle emissioni delle auto entro il 2030;
-50% di riduzione
delle emissioni dei furgoni entro il 2030;
-zero/0 emissioni delle
auto nuove entro il 2035.
La Commissione promuove inoltre la
crescita del mercato dei veicoli a emissioni zero ea basse emissioni.
In particolare, cerca di garantire che i cittadini dispongano delle
infrastrutture necessarie per caricare questi veicoli, per viaggi
brevi e lunghi.
Inoltre, dal 2026, il trasporto su strada sarà
coperto dallo scambio di quote di emissione, dando un prezzo
all'inquinamento, stimolando la pulizia.
Il
Green Deal europeo ha stabilito il modello per questo cambiamento
trasformativo.
Tutti i 27 Stati membri dell'UE si sono impegnati a
trasformare l'UE nel primo continente a impatto climatico zero entro
il 2050. Per arrivarci, si sono impegnati a ridurre le emissioni di
almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.
Ciò
creerà nuove opportunità di innovazione, investimenti e posti
di lavoro, nonché un
minor consumo di carburante e reinvestire in
tecnologie pulite.
La Commissione propone anche la fissazione del
prezzo del carbonio per il settore dell'aviazione, che finora ha
beneficiato di un'eccezione.
Propone
inoltre di promuovere carburanti sostenibili per l'aviazione, con
l'obbligo per gli aerei di imbarcare carburanti misti sostenibili per
tutte le partenze dagli aeroporti dell'UE.
Per garantire un equo
contributo del settore marittimo allo sforzo di decarbonizzare la
nostra economia, la Commissione propone di estendere la tariffazione
del carbonio a questo settore.
La Commissione fisserà anche obiettivi per i principali porti per servire le navi con alimentazione a terra, riducendo l'uso di combustibili inquinanti che danneggiano anche la qualità dell'aria locale.
Ma dalle politiche programmatiche all'attivazione realistica, al controllo sistematico dei risultati riscontrati nel periodo definito, 2030/2050, mancano analisi e verifiche dell'attuale, di quello prefigurato a 5/10/15/20 anni, nell'impatto ambientale/atmosferico nelle fasi di crociera ed in prossimità degli aeroporti.
Con quali tecniche e procedure verificare l'impatto complessivo del trasporto aereo se, ufficialmente, le varie agenzie internazionali attribuiscono all'impatto atmosferico/ambientale aeroportuale solo il 4% del totale globale?
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