martedì 8 marzo 2022

Aeroporti, piste, aree di protezione ed ubicazione delle aerostazioni

Safety area, strip area, parking area, runway safety sono termini che rimandano alle zone di sicurezza prossime alla pista sulla quale decollano e atterranno le flotte aeree.

L'area protetta comprende almeno la pista e le distanze ritenute rilevanti in rapporto alle condizioni di visibilità operative.

Dalle ILS Aree/Zone Critiche e Sensibili indicate dal Regolamento (UE) n. 139/2014 della Commissione UE con gli spazi inclusivi del glide-path e il localizzatore ILS, aree sensibili durante le “Procedure di bassa visibilità”. Tuttavia, un certo numero di studi hanno ha concluso che le aree/zone ILS non sempre ne hanno bisogno far parte dell'area protetta.

L'ICAO Runway Safety Handbook include la RESA Runway End safety Area e la sua descrizione dell'area protetta. Nonostante ciò, studi precedenti hanno anche dimostrato che non c'è consenso in merito all'inclusione della RESA nell'ambito dei tutelati area e se la loro penetrazione costituisce una eventuale “runway incursion”.

La decisione di includere o escludere le RESA dall'area protetta è realizzato congiuntamente tra l'ente regolare nazionale e il gestore aeroportuale per ogni aeroporto.

Le distanze andrebbero definite anche lateralmente. Sulle taxiway, pista di rullaggio laterale ed anche la separazione della pista dall'edificio dell'aerostazione/terminal.

Dai piazzali di sosta degli aeromobili, dai satelliti, dalle aree cargo e dai depositi di carburante avio. Identificare uno spazio minimo per sedime aeroportuale con "single runway" e per doppia pista parallela? Una infrastruttura aeroportuale con 50/100 mila voli/anno con 100/140 ettari rappresenta uno standard compatibile con le caratteristiche minime ICAO/EASA?

Dallo loro localizzazione, separata e distante dalla movimentazione al suolo e nelle traiettorie di decollo ed atterraggio dei velivoli.
Distanze definite vanno valutate anche per la determinazione delle cosiddette “incursioni di pista”, “near collision”.
Enti e agenzie internazionali non sono ancora in grado di concordare e definire le specifiche distanze e/o separazioni tra velivoli in movimento.

Ad esempio, un aereo in partenza seguito da un aereo in atterraggio – quando sono “troppo vicini” e quando segnalare l'avvenuta incursione in pista?

Per ad esempio, se l'aeromobile in partenza inizia la corsa di decollo quando l'aereo in atterraggio è a 4 nm, 3 nm, 2 nm, 1 nm…. Ebbene, quando registrare una un'incursione? 

Una eventuale sottoseparazione e/o violazione delle distanze di sicurezza?
La raccomandazione non è ancora definita e circostanziata, da applicare ovunque, sulla totalità degli aeroporti.

I criteri adottati sono, purtroppo diversificati.

Come concordare congiuntamente le distanze applicabili su ogni pista ed ogni aeroporto?
Adottare una soluzione, uno standard operativo universale? Come valutare e comparare, invece, criteri del tutto pertinenti alla caratteritische di ogni specifico scalo aereo?

Come, infine, interpretare le prescrizioni “safety” disposte dal PANS-ATM Capitolo 7 (7.9, 7.10 e 7.11)?



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