I
media hanno rilanciato la notizia, mancano le conferme EASA ed ENAC!
Il provvedimento non è la diretta conseguenza dell'Airbus 320
precipitato nella fase di atterraggio, tra le palazzine di Karachi,
ma per l'indagine promossa dalla stessa aerolinea sull'ipotesi di
“piloti” con licenze di volo false e/o inadeguate.
L'incidente
aveva coinvolto il volo PK803, A320-2140, immatricolato AP-BLD della
PIA, Pakistan International Airlines, decollato da Lahore il 22
Maggio con destinazione Karachi (Pakistan).
L'Airbus
320 era precipitato sui caseggiati identificati Model Colony,
palazzine multipiano, a cira 500 metri, lateralmente all'inizio pista
25 Sinistra. A bordo era imbarcato un equipaggio di otto persone e 99
passeggeri. Dopo il crash erano sopravvissuti solo due passeggeri.
L'indagine,
ancora in corso, hanno evidenziato numerose “anomalie” nel
comportamento dei piloti.
Giornali
e media Pakistani, in seguito anche la CAA USA, avevano rivelato la
possibilità che 262 piloti in servizio di linea nell'aerolinea
Pakistana operino con “brevetti falsi”.
La
notizia rimpallata tra i media europei sostiene che il 1 Luglio, la
EASA - Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea ha sospeso
alla Pakistan Airline (Pia) l'autorizzazione a volare da e per gli
Stati membri dell'Ue per sei mesi. La notizia sarebbe stata
anticipata dalla stessa Pakistan International Airline (Pia).
La
conferma dei 262 “brevetti falsi” sarebbe, invece, stata fatta
dallo stesso ministro dell'aviazione pakistano Ghulam Sarwar Khan. La
formazione professionale dei “piloti” non sarebbe stata
completata. Per altri dettagli, sull'identificazione dei “piloti”
e sul blocco dei voli verso l'Europa sono attese le comunicazioni
ufficiali di EASA ed ENAC.
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