martedì 14 luglio 2020

Aeroporto Grottaglie-Taranto, tra PNA, COVID-9 e una interrogazione


Scali del Belpaese tra ENAC, EASA e SACSSP. Gli aeroporti localizzati nella Penisola sono tanti, ben oltre quelli identificati il Piano Nazionale Aeroporti e relativi bacini di traffico. Sono infrastrutture che dovranno essere analizzate e valutate per le conformità al Regolamento UE 139/2014, al Regolamento per la Costruzione e l'Esercizio di Aeroporti – RCEA – ENAC, ed al “Programma Nazionale per la Safety dell’Aviazione Civile, State Safety Programme – Italy, Edizione 4, 9 gennaio 2020. In attesa del riscontro complessivo e conclusivo, in grado perciò di inquadrare un rinnovato PNA si susseguono le Interrogazioni parlamentari per scali primari e periferici.
Quella presentata dall'onorevole Rosalba De Giorgi (Misto) riguarda l'aeroporto pugliese di Grottaglie-Taranto.
"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, al ministro per gli Affari regionali e le autonomie. 
Per sapere, premesso che:
il decreto del presidente della Repubblica del 17 settembre 2015, n. 201, in applicazione dei criteri fissati dall'articolo 698 del Codice della navigazione, ha individuato l'aeroporto 'Marcello Arlotta' di Taranto-Grottaglie come rientrante fra gli scali civili di 'interesse nazionale' inserendolo, con quelli aeroportuali di Bari e Brindisi, nel bacino di traffico Mediterraneo-Adriatico;
l'atto normativo emanato dal capo dello Stato nel 2015 sembrava porre le basi per il definitivo rilancio dello scalo aeroportuale tarantino iniziando a mettere fine all'inspiegabile isolamento in materia di trasporti (aerei e ferroviari) che da decenni penalizza il versante ionico pugliese. Ma così non è stato; una flebile speranza di veder attivati i voli di linea per passeggeri dall'aeroporto 'Marcello Arlotta' ha cominciato ad essere alimentata il 16 maggio del 2019, quando sulla pista dello scalo tarantino sono atterrati da Praga e da Bratislava due distinti voli charter, con a bordo complessivamente 300 persone. In quella circostanza, la Regione Puglia ha sottolineato, da un lato, il suo grande impegno finalizzato al rilancio dell'aeroporto ionico affinché fosse reso fruibile al pubblico e, dall'altro, ha ipotizzato che il sogno dell'attivazione dei voli di linea per passeggeri, diventando realtà, avrebbe portato ad un indiscusso incremento del turismo in Puglia;
a pochi giorni dall'atterraggio dei voli charter, si è tenuta la Conferenza internazionale 'Grottaglie Spaceport for Europe' per presentare il progetto che ruota attorno ai cosiddetti 'voli suborbitali', voli sicuramente suggestivi, ma riservati ad un costosissimo turismo prossimo venturo che punta diritto a scoprire bellezze terrestri o marine dallo spazio. In quella circostanza è stato sostenuto che, per dare vita a questi voli speciali, ci sarebbe voluto almeno un altro anno, cioè l'attuale, il 2020. Sempre in quell'occasione, il presidente del Distretto tecnologico dell'aerospazio (Dta) ha affermato che 'l'aeroporto di Grottaglie è uno degli asset strategici più significativi ed attrattivi della Puglia e deve diventare una straordinaria leva per lo sviluppo del settore aerospaziale nazionale';
nel frattempo il 2020 ha superato il suo primo semestre e di quei voli suborbitali ancora non se ne parla. Nel giugno 2020 Aeroporti di Puglia e Delta AeroTaxi hanno siglato un accordo per l'istituzione di una base operativa dell'aviazione generale nell'aeroporto di Taranto-Grottaglie per riequilibrare l'utilizzo delle quattro infrastrutture aeroportuali pugliesi e per adeguare le aree in questione ad un nuovo scenario industriale e le infrastrutture di volo necessarie anche al traffico commerciale;
il 'Marcello Arlotta' attualmente è teatro di interventi infrastrutturali per circa 21 milioni di Euro. Si tratta di risorse finalizzate a potenziare la capacità aeroportuale di uno scalo che, allo Stato, può tranquillamente garantire voli per il traffico-passeggeri;
vista la grande considerazione che si nutre verso lo scalo di Taranto-Grottaglie, tenuto in debito conto che esso è pur sempre un aeroporto di 'interesse nazionale' e preso atto dei progetti che la stessa Regione Puglia ed il gestore aeroportuale unico degli scali pugliesi hanno illustrato per un futuro che, però, sembra ancora troppo lontano, non si può non evidenziare la disparità di trattamento rispetto agli aeroporti di Bari e Brindisi:
se ci siano motivi che ad oggi impediscono di attivare presso lo scalo 'Marcello Arlotta' di Taranto-Grottaglie i voli per il traffico-passeggeri pur essendo riconosciuta allo stesso la continuità territoriale".


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