Quale
futuro per Alitalia con “voli-collegamenti” imposti? Stavolta
sono 21 senatori PD a sollecitare i ministri De Micheli
(Infrastrutture) e Patuanelli (Sviluppo economico), richiedono un
intervento sulla ex-compagnia di bandiera (?) per la riattivazione di
voli sullo scalo del FVG.
Alle
solite considerazioni sull'isolamento regionale dal resto del
Belpaese, ovvero Roma Fiumicino e Milano Linate, una situazione che
riguarderebbe anche gli scali di Verona, Bergamo, Brindisi e Pisa,
chiedono al Governo "se intende tempestivamente adottare
provvedimenti per garantire l'operatività dei collegamenti aerei non
più ripresi dopo l'epidemia e se, in vista del nuovo piano
industriale che interessa la compagnia, ritiene di assicurare alcune
tratte aeree fuori dalle scelte di mercato, per garantire l'effettivo
diritto alla mobilità".
Le
problematiche sono sempre le stesse. I voli devono essere garantiti
da Alitalia anche qualora gli indici di riempimento non risultino
adeguati e/o redditizi? Il bilancio trascorsi della excompagnia di
bandiera non riflettevano anche le ricadute negative di una rete
operativa con costi ed extracosti e riflessi diretti sul bilancio? La
crisi Alitalia, in un'epoca di liberalizzazione e competizione con le
low cost, e con accordi di co-marketing estesi alle tariffe
aeroportuali, non hanno insegnato ed insegnano nulla?
Quali
valutazioni hanno fatto i firmatari dell'interrogazione sulle
implicazioni derivate dal bacino di traffico del NordEst, altri
aeroporti di prossimità,e considerazioni omologhe per gli altri
scali nominati?
In
attesa dell'inevitabile ripristino di voli, collegamenti parziali e/o
integrali, conseguente alle pressioni/opzioni “politiche”, appare
uno scenario scontato, Alitalia ha emanato il seguente comunicato
stampa:
Precisazione
Alitalia sui voli da e per Trieste Roma, 16 luglio 2020 – In merito
a notizie stampa relative ai collegamenti da e per l’aeroporto di
Trieste, Alitalia comunica di aver previsto la riattivazione dei voli
con la capitale dopo il 31 agosto 2020, in quanto l’operatività
del collegamento durante il mese di agosto avrebbe generato
un’ingente perdita economica a causa dello stagionalmente basso
livello di domanda combinato anche al mancato accoglimento da parte
del gestore di Ronchi dei Legionari alla richiesta di riconoscere
alla Compagnia di bandiera italiana condizioni di costo dei servizi
aeroportuali in linea con quelle riconosciute alle compagnie
straniere. La Compagnia ha trasmesso ai vertici degli organi di
controllo evidenze circa la discriminazione economica con la quale
viene assistita, circostanza presente nella maggioranza degli
aeroporti italiani ed incompatibile con gli interventi di
efficientamento in atto. La Compagnia auspica che le interlocuzioni
attualmente in corso possano favorire il conseguimento dei
presupposti per una pronta ripresa delle attività sull’aeroporto
di Trieste.
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