Sedime? Sarebbero stati 1279 ettari, forse restano 1235 ha., ma nel 1997 erano 970. Erano anche 935 e meno. Ampliamenti progressivi. Una entità di sedime equivalente ai singoli scali di Linate e Orio al Serio.
Nelle 274 pagine del Parere n.443 del 21 Aprile 2023 della
Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS del
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i riscontri e le
conclusioni sono del tutto chiare e trasparenti, anche se i soggetti
committenti e contendenti del masterplan sembrano sintetizzare risultati
diversificati se non contrapposti. Anche ribaltati.
Chi ha prevalso? La Brughiera è salvaguardata dalla sua
occupazione derivata, dall’espansione sud del sedime aeroportuale, anche se il
processo di estinzione “sembrerebbe” comunque “assicurato” dalle centinaia di
migliaia di tonnellate/annue di CO2 scaricate - a Malpensa - dalle flotte nel
ciclo LTO Landing Take off (spazio entro 6,5km/915mt di altezza). Anche 9
tonnellate di CO2 per un ciclo LTO di volo intercontinentale a due motori, tonnellate
maggiori con 4motori.
Una questione vasta, che, in relazione all’incremento dei
movimenti/anno del Masterplan 2035 accorerebbe valutare anche scenari di
ulteriori ricadute di tonnellate/anno di CO2. Per Airport Tracker,
www.airporttracker.org Malpensa genera un “total flight emissions of passenger,
measure di 2.81 million tonnes CO2” - Le
emissioni di questo aeroporto sarebbero equivalenti a quelle prodotte
annualmente da 1,405,000 autovetture”.
Le motivazioni della “storica” sentenza Quintavalle su
Malpensa, a riguardo, sono oltremodo esplicative: le sorti del Parco del Ticino
e della Brughiera appaiono incontrovertibili.
Il Parere sul Masterplan, peraltro, non intacca il
potenziamento dello scalo, con l’incremento dei voli e scenari associati ad
ulteriori, progressivi, traguardi passeggeri e merci trasportati, con le
realtive emissioni primarie, secondari e climalteranti.
Gioire per i 44 ettari risparmiati e/o preoccuparsi per il
ruolo di hub minore/secondario ed un ridotto ruolo strategico e commerciale di
Malpensa?
Nel quadro delle vicende di Malpensa, possibile che una
attenta lettura e interpretazione autentica non possa far emergere una realtà,
una evidenza primaria, scaturita da valutazioni di risk analisys: Safety e risk
assessment di una infrastruttura aeroportuale che nel corso dei decenni ha
ampliato il suo sedime. Una espansione, una progressiva occupazione del Parco
del Ticino e della Brughiera, passando dai 935 ettari del 1982, ai 970 ettari
del 1997 agli attuali 1.220/35ettari. Che sarebbero diventati 1264/1279 ettari
con l’adozione integrale del Cargo City.
Un ampliamento costante del sedime, dagli anni ’70, quando
la pista 35 Sinistra era solo di 2625 mt (una lunghezza diventata 3515, poi
3920mt), agevolata anche con l’estesa delocalizzazione degli edifici dei comuni
di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo. Una penetrazione che ha invaso e
occupato non solo l’habitat del Parco del Ticino e della Brughiera. Un
sacrificio “territoriale e delle abitazioni” che non ha trovato opposizioni
sostanziali. Una graduale estensione in ettari del sedime, equivalente al
sedime degli scali lombardi di Linate e di Bergamo Orio al Serio (circa 350
ettari).
Lo stop sanzionato dal Parere VIA/VAS ha, evidenziato una
problematica di scenario più ampio: il potenziamento dei voli e del numero dei
passeggeri trasportati dalle due piste parallele con interasse di 808 metri,
nel contesto della safety e del risk.
Uno spazio di sedime, comunque risicato per un hub intercontinentale,
nelle quali gli interventi del Masterplan relativi all’ampliamento del sistema
delle aerostazioni (Terminal 1 e Terminal 2), dell’Airport City e del Cargo
City, implicano e non possono eludere le analisi hazard, safety e risk
assessment. Valutazioni che hanno assunto un ruolo “primario” e condizionano
l’assetto operativo attuale e futuro. Il numero dei voli/ora, i movimenti per
pista nel quadro dell’uso alternato decolli e atterraggi. Con scenari
problematici qualora venisse approvato l’utilizzo liberalizzato delle due piste
parallele. Peraltro, una soluzione indispensabile a configurare una capacità/piste/ora superiore a 100 movimenti/ora, forse anche 140, il doppio di quelli odierni.
La safety, intesa come sicurezza delle operazioni di volo,
della tutela degli aeromobili, degli equipaggi di volo e dei passeggeri che
occupano l’areo, il risk/rischio come salvaguardia dei cittadini insediati,
residenti e/o in transito nell’intorno del sedime dello scalo. Fattori
imprescindibili per destinazioni intercontinentali, per
“il ruolo dell’aeroporto di Malpensa (MXP) come principale
fulcro per lo smistamento della merce proveniente dall’estero è evidente così
come il suo supporto nel favorire connessioni internazionali e soprattutto
intercontinentali” come prefigurato dal PNA-Piano Nazionale Aeroporti (ENAC-proposta
di Piano Ottobre 2022).
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