lunedì 19 giugno 2023

Malpensa, Masterplan 2035, Cargo City ridotto: con volumi di traffico confermati (1 parte)!

Sedime? Sarebbero stati 1279 ettari, forse restano 1235 ha., ma nel 1997 erano 970. Erano anche 935 e meno. Ampliamenti progressivi. Una entità di sedime equivalente ai singoli scali di Linate e Orio al Serio.

Nelle 274 pagine del Parere n.443 del 21 Aprile 2023 della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i riscontri e le conclusioni sono del tutto chiare e trasparenti, anche se i soggetti committenti e contendenti del masterplan sembrano sintetizzare risultati diversificati se non contrapposti. Anche ribaltati.

Chi ha prevalso? La Brughiera è salvaguardata dalla sua occupazione derivata, dall’espansione sud del sedime aeroportuale, anche se il processo di estinzione “sembrerebbe” comunque “assicurato” dalle centinaia di migliaia di tonnellate/annue di CO2 scaricate - a Malpensa - dalle flotte nel ciclo LTO Landing Take off (spazio entro 6,5km/915mt di altezza). Anche 9 tonnellate di CO2 per un ciclo LTO di volo intercontinentale a due motori, tonnellate maggiori con 4motori.

Una questione vasta, che, in relazione all’incremento dei movimenti/anno del Masterplan 2035 accorerebbe valutare anche scenari di ulteriori ricadute di tonnellate/anno di CO2. Per Airport Tracker, www.airporttracker.org Malpensa genera un “total flight emissions of passenger, measure di 2.81 million tonnes CO2” -  Le emissioni di questo aeroporto sarebbero equivalenti a quelle prodotte annualmente da 1,405,000 autovetture”.

Le motivazioni della “storica” sentenza Quintavalle su Malpensa, a riguardo, sono oltremodo esplicative: le sorti del Parco del Ticino e della Brughiera appaiono incontrovertibili.

Il Parere sul Masterplan, peraltro, non intacca il potenziamento dello scalo, con l’incremento dei voli e scenari associati ad ulteriori, progressivi, traguardi passeggeri e merci trasportati, con le realtive emissioni primarie, secondari e climalteranti.

Gioire per i 44 ettari risparmiati e/o preoccuparsi per il ruolo di hub minore/secondario ed un ridotto ruolo strategico e commerciale di Malpensa?

Nel quadro delle vicende di Malpensa, possibile che una attenta lettura e interpretazione autentica non possa far emergere una realtà, una evidenza primaria, scaturita da valutazioni di risk analisys: Safety e risk assessment di una infrastruttura aeroportuale che nel corso dei decenni ha ampliato il suo sedime. Una espansione, una progressiva occupazione del Parco del Ticino e della Brughiera, passando dai 935 ettari del 1982, ai 970 ettari del 1997 agli attuali 1.220/35ettari. Che sarebbero diventati 1264/1279 ettari con l’adozione integrale del Cargo City.

Un ampliamento costante del sedime, dagli anni ’70, quando la pista 35 Sinistra era solo di 2625 mt (una lunghezza diventata 3515, poi 3920mt), agevolata anche con l’estesa delocalizzazione degli edifici dei comuni di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo. Una penetrazione che ha invaso e occupato non solo l’habitat del Parco del Ticino e della Brughiera. Un sacrificio “territoriale e delle abitazioni” che non ha trovato opposizioni sostanziali. Una graduale estensione in ettari del sedime, equivalente al sedime degli scali lombardi di Linate e di Bergamo Orio al Serio (circa 350 ettari).

Lo stop sanzionato dal Parere VIA/VAS ha, evidenziato una problematica di scenario più ampio: il potenziamento dei voli e del numero dei passeggeri trasportati dalle due piste parallele con interasse di 808 metri, nel contesto della safety e del risk.  Uno spazio di sedime, comunque risicato per un hub intercontinentale, nelle quali gli interventi del Masterplan relativi all’ampliamento del sistema delle aerostazioni (Terminal 1 e Terminal 2), dell’Airport City e del Cargo City, implicano e non possono eludere le analisi hazard, safety e risk assessment. Valutazioni che hanno assunto un ruolo “primario” e condizionano l’assetto operativo attuale e futuro. Il numero dei voli/ora, i movimenti per pista nel quadro dell’uso alternato decolli e atterraggi. Con scenari problematici qualora venisse approvato l’utilizzo liberalizzato delle due piste parallele. Peraltro, una soluzione indispensabile a configurare una capacità/piste/ora superiore a 100 movimenti/ora, forse anche 140, il doppio di quelli odierni.

La safety, intesa come sicurezza delle operazioni di volo, della tutela degli aeromobili, degli equipaggi di volo e dei passeggeri che occupano l’areo, il risk/rischio come salvaguardia dei cittadini insediati, residenti e/o in transito nell’intorno del sedime dello scalo. Fattori imprescindibili per destinazioni intercontinentali, per

“il ruolo dell’aeroporto di Malpensa (MXP) come principale fulcro per lo smistamento della merce proveniente dall’estero è evidente così come il suo supporto nel favorire connessioni internazionali e soprattutto intercontinentali” come prefigurato dal PNA-Piano Nazionale Aeroporti (ENAC-proposta di Piano Ottobre 2022).

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