Una monopista, single runway a doppio senso/direzione di atterraggio, di 2400-3000 metri circa - in questa fase storica del trasporto aereo, almeno in Italia – opera con una capacità pista variabile da 20 a 30 movimenti/ora. Ovvero un decollo ed un atterraggio potrebbero avvicendarsi in sequenza ogni due minuti. Qualora il masterplan futuro prospettasse un obiettivo di 60 movimenti/ora, inevitabilmente, la sequenza dei decolli e degli atterraggi inquadra uno scenario di un volo ogni minuto.
E’ una prospettiva verosimile? Qualche masterplan ha già
posto un tale obiettivo di capacità pista?
Certo, le direzioni di decollo e di atterraggio, in funzione
dei venti prevalenti e dei flussi degli avvicinamenti attivati potrebbero
ridurre la capacità pista, anche se gli slots programmati potrebbero essere
inferiori alla capacità pista nominale.
In generale sono molti fattori che influenzano la capacità
di un aeroporto. Dipende dalla configurazione dell'aeroporto, dall'ambiente in
cui operano gli aeromobili, dal tipo e dalle prestazioni dele flotte
autorizzate, dalla tipologia degli ausili alla navigazione (ILS-RNAV), dalle
tecniche procedure del flusso aereo(A-CDM), ecc.. Un elenco dei fattori più
importanti include
- La configurazione, layout,
rullaggi taxiways, del sistema di piste;
- La exit-entry/ways,
high speed, ortogonali, loro numero;
- Piazzali e
terminal, passerelle;
- Tempi di transito
degli aeromobili sui piazzali, tempo di occupazione della pista in arrivo e in partenza
- Le dimensioni delle
flotte/velivoli operative/i;
- Condizioni
meteorologiche prevalenti;
- Procedure ciclo LTO
per mitigazione acustica e riduzione CO2;
- Percentuale
attività flotte aviazione generale e privata;
- Flusso orario e
fasce orarie arrivi/partenze;
- Scenari wake vortex/turbolence:
frequenze heavy/light;
- Spazio aereo di
prossimità: in arrivo e partenza.
Ma quali simulation/models, quali algoritmi possono
calcolare le capacità piste di aeroporti affossati nelle città, tra quartieri
ad elevata densità di popolazione, circondati da centri commerciali, da
ospedali e palestre e istituti scolatici, da edificazioni RIR, e magari, infine
anche attraversati da ferrovie locali ed ad alta velocità ed autostrade? Senza
trascurare la presenza di torrenti, fiumi e correnti sotterranee.
Ma, nel quadro delle evidenze scaturite dall’incremento dei
movimenti/ora, all’ipotetico raddoppio dei voli per single-runway, oltre alle
ricadute dell’impatto acustico – a fronte della riduzione pro-capite delle
nuove flotte - e all’impatto delle
emissioni gassose primarie, secondarie e climalteranti, quali analisi devono
essere predisposte?
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