martedì 27 giugno 2023

Aeroporti e rumore aereo: per alcuni è intollerabile, altri lo ignorano! (1)

In una stessa palazzina sorvolata dalle flotte aeree nelle fasi di decollo e atterraggio, nelle immediate vicinanze di una pista, magari con 30 movimenti/ora, non tutti percepiscono tale impatto acustico come una sensazione di disagio, di intollerabile e insopportabile alterazione al vissuto quotidiano.

Certo, eventuali correlazioni psicologiche, quali la sensibilità uditiva particolarmente accentuata, ovvero l’iperacusia che genera sensazioni di fastidio e disagio anche con esposizione a rumori inferiori alle soglie previste sono evidenze fattuali. Con insorgenze uditive, con risvolti negativi sulla vita sociale

Certo, di riflesso, il fenomeno della misofonia, una forma di ridotta tolleranza al suono, possono, comunque, in alternativa, coinvolgere all’inverosimile i cittadini. Ma di converso, costituire e riflettere una i cittadini una sorta di minimizzazione delle stesse emissioni sonore.

In sintesi i cittadini possono manifestare sensazioni speculari: da una rilevanza e/o esplosione delle stesse emissioni a fenomeni irrisori se non una “negazione” della rilevanza delle emissioni sonore.

L’esposizione al rumore aereo, ad esempio, può rivelarsi anche molto fastidiosa, secondo la terminologia inglese “annoyment”, un parametro diversificato rispetto alla percezione dei decibel prodotti da un velivolo in sorvolo.

In determinati casi, le sensazioni di fastidio – annoyance, sono, comunque, spiacevoli e non riguardano soltanto i rumori molto intensi. Ma lo stesso sorvolo. Terapeuti e psicologi hanno da tempo analizzato tali problematiche.

Tali sensazioni di disagio, sono rapportate ed esposte a rumori che possono non correlarsi alle intensità massima dei decibel. La varietà dei casi è ampia e dovrebbe essere analizzata. Senza una diretta relazione con gli indici acustici LVA e Lden, Lnight e Lday. I meccanismi “uditivi” implicano un rapporto diretto con l’esposizione del rumore aereo, con la durata, il livello e le frequenze.

Se è stato, comunque, dimostrato come l’esposizione prolungata a rumori particolarmente forti possa ridurre le capacità uditive. Se esposti a rumori di intensità elevata, un aereo che passa troppo basso per una qualche errore procedurale, avaria motore e altro, è possibile perfino perdere l’udito in maniera istantanea.

Qualora si manifestino “suoni acuti”, ad esempio compresi tra 2.000 e 5.000 Hz, che potrebbero innescare  l’amigdala, con specifiche alterazioni e reazioni emotive. Quali potrebbero risultare i traumi acustici della popolazione residente nell’intorno delle piste di volo e/o sottostanti alle traiettorie?

La velocità di propagazione è di 340 m/sec - 1200 km/ora, l’udito degli umani è sensibile ad un ampio range di frequenze: da circa 20 a 20,000 Hz. Qualora la frequenza sia inferiore ai 20 Hz si parla di infrasuoni e un esempio è rappresentato dalle onde sismiche. Se la frequenza è superiore a 20000 Hz si parla invece di ultrasuoni. Su quali frequenze si propagano le emissioni sonore dei propulsori e le “vibrazioni” delle fusoliere/ali/wingtips alari? (1)

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