martedì 20 giugno 2023

Aeroporto Parma, tanti dubbi sul Masterplan, ma partono lettere di esproprio

La pista sarà allungata, di quanto? Sarà ampliato anche il sedime per insediare un terminal adeguato con altrettanti parcheggi di aeromobili? Il Masterplan iniziale, probabilmente sarà rivisto ma con quali caratteristiche di pista, di RESA (Runway End Safety Area) e di Strip Area?

Quale ruolo inoltre avrà lo scalo parmense nel sistema regionale dei voli passeggeri e dei volo cargo? Quali spazi e volumi saranno dedicati al "sistema cargo"?

Il Documento di programmazione economica e finanziaria 2023-2025 della Regione delinea opere di  prolungamento della pista nel 2023, la realizzazione nel 2025 ed ha stanziato 12 milioni di euro. Altrove il solo terminal è costato oltre 100 milioni di euro.

Il rilancio dello scalo, quindi, necessita di finanziamenti assai più corposi. Chi interviene e con quali finalità?

Il Comitato Nocargoparma, tra i tanti interrogativi senza risposta, ha divulgato il seguente comunicato stampa

“Ormai anche i sampietrini della piazza hanno capito che per i passeggeri la pista dell’aeroporto Verdi va bene così e sicuramente lo sanno i parmigiani che vanno a Cagliari, Palermo, Trapani, Olbia ecc , come hanno capito che l’allungamento della pista è finalizzato a far arrivare aerei più grandi e pesanti da utilizzare per le merci. 

Nonostante la volontà di confondere le acque associando l’allungamento della pista allo sviluppo passeggeri, la Regione Emilia Romagna anche nel documento di programmazione economica 2023 dichiara che il per il Verdi il ruolo previsto è nel settore Cargo (per i passeggeri è previsto Rimini).

Questa dissociazione tra il dichiarato nei documenti ufficiali e il comunicato ai cittadini vede alcuni passaggi importanti.

L’allungamento della pista è diventato un argomento principe della campagna elettorale durante la quale è accaduto un fatto davvero singolare e mai successo prima: TUTTI i candidati alla carica di sindaco hanno dichiarato di non volere i cargo a Parma e di non voler allungare la pista (ci sono le registrazioni) tanto da far infuriare il giornale dei proprietari dell’aeroporto che” bacchettò” pesantemente i candidati, nessuno dei quali ha però ritrattato.

Nella serata conclusiva della campagna elettorale dell’attuale Sindaco dal palco in Piazza Garibaldi il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini dichiarò che sul Cargo avrebbe deciso Parma e non la Regione, lo ha riportato anche la stampa, e lo abbiamo sentito tutti con le nostre orecchie perché eravamo lì a contestare una Giunta Regionale che ha inserito nelle opere da far finanziare tramite un Fondo statale avente come obbiettivo strategico quello di migliorare la rete stradale e ferroviaria e provvedere alla messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale per una mobilità sicura e sostenibile, anche l’allungamento della pista del Verdi (che c’entra?, mah!)…senza quel finanziamento di dodici milioni della Regione il problema non ci sarebbe.

 Nei mesi successivi in numerosi incontri con i cittadini, il sindaco Guerra ha ribadito con fermezza che la volontà dell’amministrazione comunale, in coerenza con il programma elettorale, era quella di non allungare la pista.

Date tutte premesse, come è possibile che un Socio Nocargo abbai ricevuto una lettera da parte di Enac che lo informa che la sua proprietà, per ragioni di “pubblica utilità”, verrà espropriata per allungare la pista dell’aeroporto?

Quali possono mai essere le ragioni di “pubblica utilità” di un intervento che mette a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini di Parma, aumentando l’inquinamento dell’aria che respireremo tutti, esponendo al rischio rumore gran parte della città visto che tutti gli aerei la sorvoleranno (basti vedere cosa sta succedendo a Bologna), esponendo a rischio incidente aereo case e scuole dal momento che negli ultimi 30 anni la città è stata fatta crescere come se l’aeroporto non esistesse?"

Nocargoparma

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