venerdì 16 giugno 2023

Aeroporto Parma: NOCARGOPARMA ha presentato un “esposto” sulla pista/terminal Cargo

Le vicende associate al Masterplan, agli scenari dimensionali prospettati per l’infrastruttura aeroportuale, ai volumi di traffico, al bacino di utenza ipotizzata, all’identificazione nel Piano Nazionale Aeroporti-PEA, sono, in sostanza, oggetto dell’esposto alla Corte dei Conti presentato nel mese di maggio 2023, dal comitato “NOCARGOPARMA” dell’aeroporto Verdi.

“Spett.le Procura della Corte dei Conti

OGGETTO: accertamento piano economico finanziario Aeroporto di Parma

La sottoscritta associazione, rappresentata dal legale rappresentane, così come singolarmente individuato in calce alla presente, nonché i singoli cittadini anch’essi individuati in calce alla presente, intendono esporre quanto segue.

Il business plan è quel documento dove troviamo nel dettaglio il futuro nel breve e nel medio termine di una qualsiasi società in cerca di sviluppo. Una delle parti del business plan è il piano economico finanziario (PEF). Quando in un progetto di sviluppo è previsto un accordo con una pubblica amministrazione si parla di partenariato, e il PEF serve per capire se c’è un equilibrio economico finanziario nel progetto presentato dai privati. La legge descrive questa situazione nelle linee guide e nei codici dei contratti di ANAC e MIT. Per calcolare l’equilibrio finanziario si utilizza il valore attuale netto (VAN), se esso risulterà positivo l’investimento sarà remunerativo, se al contrario sarà negativo l’investimento fallirà in quanto andrà in perdita.

Dopo questa doverosa introduzione vogliamo portare alla vostra attenzione che in data 13/08/2018, la società So.Ge.A.P. ha presentato al Ministero dell’Ambiente per la procedura di VIA il Masterplan 2018-2023 che prevede:

- prolungamento e consolidamento della pista di volo per adeguarla all'attività cargo;

-  creazione di un nuovo polo cargo;

-  realizzazione di un nuovo hangar aviazione generale.

L’allungamento della pista dell’aeroporto, necessario per la trasformazione in Hub Cargo, determina una serie di opere relative al sistema edificato ed infrastrutturale del contesto quali ad esempio la rete viaria interferita e oggetto di chiusura, la rete tecnologica a cominciare dalle linee elettriche poste a nord della pista con i costi dell’interramento, gli edifici oggetto di demolizione, gli espropri dei terreni, la progettazione e i lavori di contenimento di possibili alluvioni, le opere di compensazione e di mitigazione.

Per dare attuazione alle opere previste dal Masterplan, ha beneficiato di un finanziamento della Regione Emilia-Romagna di 12 milioni di euro provenienti dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 (delibera del Cipe n.54 del 1/12/2016).

Questi soldi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna sono rappresentati come “investimento pubblico” per interventi infrastrutturali di potenziamento e ammodernamento dell'Aeroporto di Parma, volti a favorire l'effettivo ampliamento del trasporto aereo delle merci.

Andando a vedere il piano economico finanziario e il piano di sviluppo oggetto dell’accordo di cofinanziamento con la Regione Emilia-Romagna si evidenzia quanto segue:

il piano sembrerebbe da rivedere e ritarare sul ritardo temporale nella realizzazione degli investimenti descritti che sembrano non effettuati e tenendo conto delle perdite economiche finanziare che si sono prodotte in questi anni durante il piano di sviluppo. I guadagni non ci sono stati e i debiti vanno ripianati;

non sarebbe comprensibile il confine tra le attività legate alla movimentazione dei passeggeri e la movimentazione delle merci;

nella contabilizzazione dei costi, Sogeap non sembra considera gli ammortamenti delle spese dovute ai lavori finanziati con i soldi della Regione Emilia-Romagna e che servono per ricostituire il capitale attivo della società di gestione;

nel documento si parla di una spesa totale per 31.700 000 milioni di euro di cui 12.000 000 finanziati dalla regione e 8.850 000 da Sogeap, ma non sembra venire indicato chi metta il resto a copertura;

nel conto economico (TAB.5) e nella tabella sintetica di evidenza di bilancio non sembra vengano forniti gli elementi che consentono la verifica delle poste di bilancio. Nello specifico dal lato dei ricavi si passa da 1270842 a 6928776 senza indicare quanto è dovuto all’aumento dei voli passeggeri e quanto ai voli cargo. Dal lato dei costi, i costi operativi si riducono sensibilmente passando da 4784671 a 4536975 questo consente di raggiungere il pareggio al quarto anno, la veridicità di questo dato sembrerebbe da verificare;

non sembra vengano menzionati i costi dei disservizi e delle opere di compensazione quali la delocalizzazione delle scuole, le opere urbanistiche, il ripristino della rete tecnologica a cominciare dalle linee elettriche poste a nord della pista con i susseguenti costi dell’interramento, gli edifici oggetto di demolizione, gli espropri dei terreni, la progettazione e i lavori di contenimento di possibili alluvioni, le opere di compensazione e di mitigazione del rumore e dell’inquinamento luminoso. Lo stesso Comune di Parma ha evidenziato questa mancanza (vedi allegato);

nel documento mancherebbe un’analisi controfattuale e di contesto circa il posizionamento dell’aeroporto di Parma rispetto ad altri aeroporti che distano 100 km (Bologna, Orio al serio, Verona Catullo, Linate e Brescia-Montichiari)

In una previsione di bilancio, inoltre, bisognerebbe fornire almeno tre scenari previsionali: migliore, peggiore e medio. Nel caso specifico del progetto di sviluppo aeroportuale dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma al quale il piano economico fa riferimento non è dato sapere se quello presentato da Sogeap sia il migliore, quello medio, o molto difficilmente quello peggiore.

In mancanza di suddetti scenari non sarebbe valutabile se e quanto il piano sia solido e al riparo da eventuali imprevisti, considerando che una seria cospicua di costi e oneri non sono stati considerati.

Nel frattempo, anche il Bilancio 2021 di Sogeap ha chiuso con una perdita di esercizio pari a 4,187 milioni di  euro.

Quanto sopra scaturisce da numerosi e molteplici pareri di professionisti del settore che hanno collaborato ed espresso in modo unanime l’opinione che i documenti presentati da Sogeap sembrerebbero parziali, largamente incompleti e che si renderebbe necessaria un’analisi dei documenti che hanno portato a questa sintesi.

A conclusione di questa segnalazione, teniamo a sottolineare che, da fonti giornalistiche (Giacomo Romanini – IMDB Media) risulterebbe che Sogeap non abbia mai fornito il documento della KPMG (lo studio di fattibilità commissionato da Sogeap alla Società di revisione), né a Enac, né al Ministero dei Trasporti, né alla Regione Emilia-Romagna che ha finanziato a scatola chiusa con soldi pubblici la società di gestione. Sarebbero in possesso del documento solo la Camera di Commercio e il Comune di Parma, soci di minoranza della So.ge.a.p, che però non lo hanno reso pubblico.

Quello che si paventa è un danno all’erario non solo per un non corretto utilizzo dei fondi pubblici ma anche un danno agli utenti derivante dall’errata definizione delle tariffe secondo le regole definite dall’ART (Agenzia di Regolazione dei Trasporti)

Tutto ciò premesso si

CHIEDE

che l’intestata Autorità voglia accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei soggetti responsabili. Con espressa riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale successivo procedimento penale. Chiede, inoltre, ai sensi dell’art. 406, comma 3 c.p.p., di essere informato dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari, nonché, ai sensi dell’art. 408, comma 2 c.p.p., circa l’eventuale richiesta di archiviazione. Chiede, infine, a sensi dell’art. 335 c.p.p., che le vengano comunicate le iscrizioni previste dai primi due commi del medesimo articolo.


 

 

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