Le vicende associate al Masterplan, agli scenari dimensionali prospettati per l’infrastruttura aeroportuale, ai volumi di traffico, al bacino di utenza ipotizzata, all’identificazione nel Piano Nazionale Aeroporti-PEA, sono, in sostanza, oggetto dell’esposto alla Corte dei Conti presentato nel mese di maggio 2023, dal comitato “NOCARGOPARMA” dell’aeroporto Verdi.
“Spett.le Procura della Corte dei Conti
OGGETTO: accertamento piano economico finanziario Aeroporto
di Parma
La sottoscritta associazione, rappresentata dal legale
rappresentane, così come singolarmente individuato in calce alla presente,
nonché i singoli cittadini anch’essi individuati in calce alla presente,
intendono esporre quanto segue.
Il business plan è quel documento dove troviamo nel
dettaglio il futuro nel breve e nel medio termine di una qualsiasi società in
cerca di sviluppo. Una delle parti del business plan è il piano economico
finanziario (PEF). Quando in un progetto di sviluppo è previsto un accordo con
una pubblica amministrazione si parla di partenariato, e il PEF serve per
capire se c’è un equilibrio economico finanziario nel progetto presentato dai
privati. La legge descrive questa situazione nelle linee guide e nei codici dei
contratti di ANAC e MIT. Per calcolare l’equilibrio finanziario si utilizza il
valore attuale netto (VAN), se esso risulterà positivo l’investimento sarà
remunerativo, se al contrario sarà negativo l’investimento fallirà in quanto
andrà in perdita.
Dopo questa doverosa introduzione vogliamo portare alla
vostra attenzione che in data 13/08/2018, la società So.Ge.A.P. ha presentato
al Ministero dell’Ambiente per la procedura di VIA il Masterplan 2018-2023 che
prevede:
- prolungamento e consolidamento della pista di volo per
adeguarla all'attività cargo;
- creazione di un
nuovo polo cargo;
- realizzazione di un
nuovo hangar aviazione generale.
L’allungamento della pista dell’aeroporto, necessario per la
trasformazione in Hub Cargo, determina una serie di opere relative al sistema
edificato ed infrastrutturale del contesto quali ad esempio la rete viaria
interferita e oggetto di chiusura, la rete tecnologica a cominciare dalle linee
elettriche poste a nord della pista con i costi dell’interramento, gli edifici
oggetto di demolizione, gli espropri dei terreni, la progettazione e i lavori
di contenimento di possibili alluvioni, le opere di compensazione e di
mitigazione.
Per dare attuazione alle opere previste dal Masterplan, ha
beneficiato di un finanziamento della Regione Emilia-Romagna di 12 milioni di
euro provenienti dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 (delibera del Cipe
n.54 del 1/12/2016).
Questi soldi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna sono
rappresentati come “investimento pubblico” per interventi infrastrutturali di
potenziamento e ammodernamento dell'Aeroporto di Parma, volti a favorire
l'effettivo ampliamento del trasporto aereo delle merci.
Andando a vedere il piano economico finanziario e il piano
di sviluppo oggetto dell’accordo di cofinanziamento con la Regione
Emilia-Romagna si evidenzia quanto segue:
il piano sembrerebbe da rivedere e ritarare sul ritardo
temporale nella realizzazione degli investimenti descritti che sembrano non
effettuati e tenendo conto delle perdite economiche finanziare che si sono
prodotte in questi anni durante il piano di sviluppo. I guadagni non ci sono
stati e i debiti vanno ripianati;
non sarebbe comprensibile il confine tra le attività legate
alla movimentazione dei passeggeri e la movimentazione delle merci;
nella contabilizzazione dei costi, Sogeap non sembra
considera gli ammortamenti delle spese dovute ai lavori finanziati con i soldi
della Regione Emilia-Romagna e che servono per ricostituire il capitale attivo
della società di gestione;
nel documento si parla di una spesa totale per 31.700 000
milioni di euro di cui 12.000 000 finanziati dalla regione e 8.850 000 da
Sogeap, ma non sembra venire indicato chi metta il resto a copertura;
nel conto economico (TAB.5) e nella tabella sintetica di
evidenza di bilancio non sembra vengano forniti gli elementi che consentono la
verifica delle poste di bilancio. Nello specifico dal lato dei ricavi si passa
da 1270842 a 6928776 senza indicare quanto è dovuto all’aumento dei voli
passeggeri e quanto ai voli cargo. Dal lato dei costi, i costi operativi si
riducono sensibilmente passando da 4784671 a 4536975 questo consente di
raggiungere il pareggio al quarto anno, la veridicità di questo dato
sembrerebbe da verificare;
non sembra vengano menzionati i costi dei disservizi e delle
opere di compensazione quali la delocalizzazione delle scuole, le opere
urbanistiche, il ripristino della rete tecnologica a cominciare dalle linee
elettriche poste a nord della pista con i susseguenti costi dell’interramento,
gli edifici oggetto di demolizione, gli espropri dei terreni, la progettazione
e i lavori di contenimento di possibili alluvioni, le opere di compensazione e
di mitigazione del rumore e dell’inquinamento luminoso. Lo stesso Comune di
Parma ha evidenziato questa mancanza (vedi allegato);
nel documento mancherebbe un’analisi controfattuale e di
contesto circa il posizionamento dell’aeroporto di Parma rispetto ad altri
aeroporti che distano 100 km (Bologna, Orio al serio, Verona Catullo, Linate e
Brescia-Montichiari)
In una previsione di bilancio, inoltre, bisognerebbe fornire
almeno tre scenari previsionali: migliore, peggiore e medio. Nel caso specifico
del progetto di sviluppo aeroportuale dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma al
quale il piano economico fa riferimento non è dato sapere se quello presentato
da Sogeap sia il migliore, quello medio, o molto difficilmente quello peggiore.
In mancanza di suddetti scenari non sarebbe valutabile se e
quanto il piano sia solido e al riparo da eventuali imprevisti, considerando
che una seria cospicua di costi e oneri non sono stati considerati.
Nel frattempo, anche il Bilancio 2021 di Sogeap ha chiuso
con una perdita di esercizio pari a 4,187 milioni di euro.
Quanto sopra scaturisce da numerosi e molteplici pareri di
professionisti del settore che hanno collaborato ed espresso in modo unanime
l’opinione che i documenti presentati da Sogeap sembrerebbero parziali,
largamente incompleti e che si renderebbe necessaria un’analisi dei documenti
che hanno portato a questa sintesi.
A conclusione di questa segnalazione, teniamo a sottolineare
che, da fonti giornalistiche (Giacomo Romanini – IMDB Media) risulterebbe che
Sogeap non abbia mai fornito il documento della KPMG (lo studio di fattibilità
commissionato da Sogeap alla Società di revisione), né a Enac, né al Ministero
dei Trasporti, né alla Regione Emilia-Romagna che ha finanziato a scatola
chiusa con soldi pubblici la società di gestione. Sarebbero in possesso del
documento solo la Camera di Commercio e il Comune di Parma, soci di minoranza
della So.ge.a.p, che però non lo hanno reso pubblico.
Quello che si paventa è un danno all’erario non solo per un
non corretto utilizzo dei fondi pubblici ma anche un danno agli utenti
derivante dall’errata definizione delle tariffe secondo le regole definite
dall’ART (Agenzia di Regolazione dei Trasporti)
Tutto ciò premesso si
CHIEDE
che l’intestata Autorità voglia accertare e valutare se nei
fatti, atti e comportamenti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie
penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei
soggetti responsabili. Con espressa riserva di costituirsi parte civile
nell’eventuale successivo procedimento penale. Chiede, inoltre, ai sensi
dell’art. 406, comma 3 c.p.p., di essere informato dell’eventuale richiesta di
proroga delle indagini preliminari, nonché, ai sensi dell’art. 408, comma 2
c.p.p., circa l’eventuale richiesta di archiviazione. Chiede, infine, a sensi
dell’art. 335 c.p.p., che le vengano comunicate le iscrizioni previste dai
primi due commi del medesimo articolo.
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