La Procura della Repubblica di Udine, nella giornata del 23 maggio, ha notificato avvisi di garanzia per tre persone in relazione all’incidente del Pioneer 300 del 29 aprile. I media locali hanno riportato come l'avvocato Bruno Malattia, a tutela dei tre indagati, abbia depositato al magistrato inquirente una nota, rilevando come i due soci dell’azienda di San Quirino non possano essere indagati. Il velivolo costruito da Alpi Aviation era stato venduto. Il terzo indagato, comunque, proprietario del Pioneer 300 immatricolato I-8548 (come segnalato nel comunicato ANSV relativo all’apertura dell’inchiesta di sicurezza), avrebbe stipulato un contratto per il suo utilizzo con il gruppo PAN - Pattuglia acrobatica nazionale. Una attività, la cui esercenza avrebbe implicato anche la manutenzione del velivolo.
Le tre inchieste aperte, quella tecnica, quella amministrativa
e quella penale, dovranno, già in questa fase iniziale affrontare la spinosa
questione dell'uso del Pioneer 300 da parte dei piloti delle Frecce Tricolori, con
una sorta di comodato gratuito, nel quadro di ipotetiche spese per la periodica
manutenzione del Pioneer, in aggiunta con le opportunità e facoltà degli stessi
piloti ad operare per una attività generica di VDS volo diporto sportivo, verificando
la piena congruità e trasparenza di tali operazioni.
Ma anche sulla discrezionalità, sulla liberalità di una ’eventuale
autorizzazione all’imbarco di una persona non “PAN” su un Pioneer 300
disponibile per una sorta di “comodato d’uso”, a personale “militare”. A
riguardo è ancora attesa una qualche dichiarazione e/o comunicato sull’ipotetico
“comodato gratuito e/o equivalente accordo intercorso”, sottoscritto da parte
del Gruppo PAN e/o dall’Aeronautica Militare Italiana-AMI con la proprietaria
dello stesso velivolo e/o anche della disponibilità di ulteriori altri VDS normali
o avanzati.
Dopo la sequenza dei tre incidenti che hanno interessato il
modello Pioneer 300, del 21 maggio 2022, nei pressi dell’aviosuperficie Al Casale
di Codroipo, il 28 gennaio 2023 ad Artena-Roma e quello di Lusevera, con l’apertura
dell’inchiesta ANSV di sicurezza per quest’ultimo caso, il ruolo primario è
assunto dall’investigatore ufficiale.
L’intervento dell’ANSV con l’inchiesta attivata, “a seguito
di eventi occorsi nel rispettivo territorio, che abbiano coinvolto aeromobili
di interesse italiano (immatricolati, progettati o costruiti in Italia, o
eserciti da operatori aerei italiani)”, potrà sicuramente ricostruire le
dinamiche “tecniche” dell’evento incidentale.
Le indagini potranno valutare - oltre alle variabili implicazioni
human factor – e analizzare nel dettaglio riscontri tecnici relativi all’integrità
fusoliera/ali/coda, al propulsore (sarebbe stato ritrovato integro), alle
eliche, alla funzionalità del paracadute balistico, ovvero ai componenti primari,
fondamentali nelle operazioni di volo degli aeromobili.
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