Dopo il primo incontro del 5 Maggio 2023, con la presentazione del “Dossier di progetto: le ragioni della proposta e i flussi di traffico”, sono previsti altri tre incontri con il “pubblico”, con un traguardo di integrazione, con l’apporto della popolazione” ed altri soggetti interessati, al fine di integrare la proposta iniziale.
I successivi incontri saranno il 18 Maggio: “Aeroporto
Venezia: transizione energetica e strategie di sostenibilità”, il 25 maggio,
“Aeroporto Venezia: transizione energetica e strategie di sostenibilità”, il 18
Giugno con “Aeroporto Venezia: il Masterplan e territorio
Un dibattito che nell’intenzione dei proponenti, oltre allo
“scopo di presentare al pubblico gli interventi previsti dal Piano di Sviluppo
Aeroportuale (Masterplan) al 2037 dell’aeroporto di Venezia Marco Polo, e di
raccogliere osservazioni e proposte per consentire di valutare e migliorare la
progettazione e programmazione degli interventi”.
L’iniziativa della SAVE, tuttavia, persegue l’illustrazione
dei capitoli salienti del faraonico “Masterplan”, rappresenta una tappa
obbligata nell’ampliamento di un’opera infrastrutturale che impatta il
territorio ed una comunità di cittadini. E’ una tappa prevista dalla specifica
Regolamentazione UE.
Il Masterplan perciò viene “sottoposto a dibattito pubblico,
è uno strumento urbanistico volto alla previsione, pianificazione e
programmazione degli interventi di sviluppo aeroportuale, propedeutico alla
realizzazione delle opere all’interno dei sedimi aeroportuali, delle aree
individuate per l’espansione degli scali, nonché delle infrastrutture di
collegamento con il territorio.”
Ma quale potrà essere l’apporto del “pubblico”? Chi
interviene? Cittadini e Comitati aeroportuali, associazioni ambientaliste
varie, ma con quale competenza specifica?
Quale soggetto potrebbe, ad esempio, far emergere eventuali
criticità amministrative, ambientali, urbanistiche, aeronautiche? Come sarà
possibile argomentare la stesura definitiva del Masterplan, come valutare le
ricadute ambientali, di vincoli sul territorio, di una crescita del traffico
che raddoppia gli odierni livelli di capacità pista: da 30 a 60 movimenti/ora?
Il sedime aeroportuale è limitato, ad esempio le verifiche
“technically termed Movement area”, associate a runways and taxiways, loading
or unloading passengers, mail or cargo, fuelling, parking or maintenance, valutate dalle “Local Runway Safety Team”,
come potrebbero essere argomentate e dibattute?
Le problematiche – casistica/statistical delle "Runway
Incursion/Excursion", rappresentano, inoltre, tematiche che un dibattito
pubblico ignora.
La sovrapposizione delle Strip Area delle due piste
parallele, ma con operatività “single runway” inquadra:
-design and supply of
services for the safety of operations pertinent to aircraft traffic;
- study of risk factors;
- support for rescue vehicles and airport operators in the
rescue operations, in hazardous situations for aircraft;
identificano l’obiettivo primario del masterplan, il
raddoppio della capacità pista, dei movimenti/ora del Masterplan-Piano di
Sviluppo-PSA di Venezia Tessera. Il “polo” attorno al quale gravita lo stesso
Masterplan.
Un dibattito con le analisi safety e risk assessment, rese trasparenti
nei database e condivise, integrate nel Masterplan, con un Parere di VIA/VAS
senza prescrizioni di sorta, ma anche senza Documenti di Azione e Accettazione
della Deviazione (DAAD), Condizioni Speciali (CS) e Livelli di Sicurezza
Equivalente (ELOS) non è concepibile nella sede di un dibattito pubblico.
Anche perché senza il raddoppio dei movimenti/pista le
prospettive di un Marco Polo di Venezia, gate intercontinentale del Piano
Nazionale degli Aeroporti: saltano.
Anche se “le previsioni del traffico aereo, nel medio-lungo
periodo, restituiscono uno scenario di ripresa, che porta ENAC a prevedere,
all’interno del Piano Nazionale Aeroporti, un flusso, per l’Aeroporto di
Venezia, di circa 20,8 milioni di passeggeri al 2037” le prospettive
dell’infrastruttura storica di Tessera potrebbe risultare, comunque inadeguata.
Al momento sono considerazioni che lo stesso Masterplan non
affronta. Tematiche che i tecnici aeronautiche conoscono, come risolutive. Ma è
una materia che i partecipanti al dibattito pubblico potrebbe ignorare e/o
quantomeno ritenere marginali.
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