L’impatto ambientale percepito dai cittadini sorvolati, quasi sempre, rileva, quasi esclusivamente, quello acustico. Trascurano invece non solo il fastidio, annoyance, degli aeromobili in sorvolo, ma anche le emissioni gassose, da quelle primarie a quelle secondarie e alle climalteranti.
Ignorate, come conseguenza all’esposizione a rumore quelle
comportanti l’esposizione alle vibrazioni.
Se, dopo aver condiviso gli scenari acustici, dalla
zonizzazione, quanto la classificazione e agli indici delle reti di
monitoraggio, riscontri quasi sempre contestati dai cittadini, anche se
approvati dalle amministrazioni Comunali in sede di Commissione Aeroportuale e
altro, il peso delle vibrazioni sui caseggiati non rientra dell’ambito dell’analisi.
Se potrebbero essere predisposti interventi e misure di
insonorizzazione, mitigazione e abbattimento del rumore non altrettanto spazio
trova la normativa di riferimento sull’inquinamento da vibrazioni.
Analizzando la caratterizzazione delle zone di intervento e
dello stato vibrazionale pre-esistente all’intensificazione dei sorvoli, all’analisi
previsionale dell’impatto da vibrazioni post, agli interventi di mitigazione e
abbattimento delle vibrazioni, nel contesto ordinario e, soprattutto in sede di masterplan.
Nello storico documento APAT - Dipartimento Stato dell'Ambiente e Metrologia Ambientale - “Le componenti “Rumore e
Vibrazioni” negli Studi di Impatto Ambientale si legge:
AGRIGENTO 23 Novembre – 3 Dicembre 2004 “ La normativa di
riferimento sull’inquinamento da vibrazioni riporta:
“A livello nazionale non esiste al momento una norma
nazionale che stabilisca limiti quantitativi per l’esposizione alle vibrazioni.
Esistono delle norme tecniche, nazionali ed internazionali, che costituiscono
un utile riferimento per la valutazione del disturbo in edifici interessati da
fenomeni di vibrazione.
-
ISO 2631-2: Valutazione dell’esposizione umana
alla vibrazione del corpo intero – Vibrazione negli edifici
-
UNI 9614: Misura delle vibrazioni negli edifici
e criteri di valutazione del disturbo
-
UNI 9916: Criteri di misura e valutazione degli
effetti delle vibrazioni sugli edifici.
ISO 2631-2: Valutazione dell’esposizione umana alla vibrazione
del corpo intero – Vibrazione negli edifici
Si applica a vibrazioni trasmesse da superfici solide lungo
gli assi x, y e z in un campo di frequenza compreso tra 1 e 80 Hz per persone
in piedi, sedute o coricate.
- Indica i fattori di moltiplicazione da applicare alle
curve base al fine di definire le curve limite di accelerazione massima accettabile,
al variare del periodo di riferimento (diurno e notturno), del tipo di
vibrazione (continue o intermittenti, vibrazioni transitorie) e del tipo di
insediamento (ospedali, laboratori di precisione, residenze, uffici,
industrie).”
ISO 2631-2: Valutazione dell’esposizione umana alla vibrazione
del corpo intero – Vibrazione negli edifici”.
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