mercoledì 24 maggio 2023

Aeroporti Sardi e un rinnovato accordo per continuità territoriale: con 25 milioni/euro

L’ipotesi di un modello di accordo con specifiche aerolinee, con un disegno di legge in grado di accorpare   strumenti legislativi, integrando oneri di servizio pubblico e sistema tariffario, per assicurare collegamenti aerei a sostegno del turiamo, del commercio e dell’economia dell’isola. L’intento di impiegare “risorse statali” per sperimentare in Sardegna il Baleari, con il contributo diretto del singolo passeggero. Un traguardo che potrà essere ottenuto formulando specifici contratti di co-marketing con le aerolinee coinvolte. Ma come fare? Potenziare il traffico aereo, stanziando 25 milioni/euro in tre anni (5 milioni per il 2023 e 10 milioni per 2024/ 2025), ipotizzando ricavi da operazioni di ribassi d’asta delle gare della continuità da destinare alle compagnie per nuovi voli, è una operazione perseguibile e praticabile nell’attuale contesto normativo concorrenziale?

In aggiunta, sarebbe, invece “praticabile” il taglio del 50% dei diritti aeroportuali per nuove destinazioni e/o rotte/frequenze. Attivando agevolazioni ulteriori per residenti, una tassazione differenziata per passeggeri non residenti, di tariffe d’imbarco e sbarco/ingresso, si aprirebbero ulteriori spazi di finanziamento dei voli.

Il sostegno ai voli, una sorta di co-marketing, che implica o vieta l’incremento dei voli ad un vettore, evitando la loro erogazione, il cumulo su alcune tratte/frequenze e/o destinazione. Con alternative su destinazioni verso “Stati e/o Regioni Europee e/o isole”, agevolando la competizione con aerolinee e/o gruppi/alleanze di vettori aerei.

Il nuovo assetto di “aiuti di Stato”, disegnare una connettività dei voli al servizio della Sardegna, potrebbe proporsi come una alternativa virtuosa, originale e rivoluzionaria, anche se al momento gli aspetti problematici rappresentano un intrigo che dovrà superare una serie di vincoli normativi.

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