A 20anni dall'incidente dell'8 Ottobre 2001 di Linate, il Coordinamento dei Comitati , in rappresentanza della totalità egli aeroporti e delle aerobasi del Belpaese ha emanato il seguente comunicato stampa:
COMUNICATO STAMPA 06/10/2021
Il
coordinamento NO FLY ZONE Italia si associa al Comitato Antirumore
Aeroporto di Linate nel denunciare le criticità correlate al rischio
incidenti aerei nell'intorno di Linate, analoghe a quelle di tutti
gli aeroporti italiani circondati da quartieri, scuole, ospedali ed
aziende a rischio incidente rilevante.
In 20 anni ben tre
incidenti a ridosso e dentro il sedime del Forlanini hanno
evidenziato i limiti e la vulnerabilità di un contesto nel quale le
“servitù aeronautiche” non sono state adeguate e
sistematizzate.
Nonostante la Legge n. 58 del 1963, il Decreto
96/2005, successivo all'incidente del 8 Ottobre 2001 di Linate, con
l'adozione del Piano di Rischio, del Rischio terzi con le “curve di
isorischio”, e la promulgazione delle Mappe di Vincolo, non è
stata risolta l’enorme criticità della coesistenza tra aeroporto,
territorio e comunità dei cittadini.
Ancora oggi, il recente
incidente del Pilatus PC 12 impone alcuni importanti interrogativi e
ci induce a denunciare che il rischio non riguarda solo Linate ma la
quasi totalità degli aeroporti italiani.
Come fronteggiare le
ricadute ed il rischio incidenti, oltre all'impatto ambientale in
genere, se il masterplan approvato dalla Commissione VIA-VAS nulla
dice in merito all’incremento del numero dei voli?
Come assicurare
la sicurezza della Navigazione Aerea da un lato e la tutela dei
cittadini e del territorio dall'altro?
È indispensabile che sia
fissato un numero massimo di voli sia giornalieri che annuo, un
limite/tetto rapportato al “carico antropico”, agli indici di
affollamento di scuole, ospedali, aziende a rischio incidente
rilevante.
Appare chiaro ed evidente a tutti, non fosse altro che
per il triste record detenuto dall’aeroporto di Linate, che la
contiguità tra voli commerciali di linea e voli civili privati deve
essere come prima misura sospesa in urgenza.
Dopo questo incidente
anche le attività di aerotaxi, di Aviazione Generale e delle
aerolinee devono essere analizzate e riesaminate nel quadro della
casistica/statistica risk assessment.
Dato atto di quanto sopra,
occorre procedere alla immediata creazione di un tavolo tecnico ed
istituzionale che proceda, senza ulteriori ritardi, a porre in essere
tutte le misure atte a tutelare la popolazione dal rischio di
incidenti aerei, tenendo conto del fatto che, come nel caso di
Linate, i velivoli sorvolano a bassa quota centri abitati con case,
uffici, scuole, asili, ospedali, centri commerciali, importanti
arterie stradali, complessi industriali e serbatoi di carburante (nel
caso di Linate , ad esempio, la centrale di cogenerazione dista poche
centinaia di metri dal fondo pista a sud).
Il coordinamento NO FLY ZONE Italia, in rappresentanza della totalità dei Comitati aeroportuali di cittadini, si dichiara dunque pronto a sostenere ed a promuovere ogni iniziativa ritenuta utile al raggiungimento della messa in sicurezza della popolazione che vive intorno all’aeroporto di Linate, così come di tutti gli altri aeroporti d’Italia che versano nelle medesime condizioni di rischio.
COORDINAMENTO
NO FLY ITALIA
Ampugnano Siena – Comitato contro l’ampliamento
dell’aeroporto di Ampugnano
Bergamo – Associazione Colognola
per il suo futuro a.p.s.
Bologna – COCOMPAER
Firenze –
Presidio No Aeroporto – Associazione VAS
Comitato Sorvolati
Peretola/Brozzi/Quaracchi
Forlì – Comitato Sorvolati
Forlì
Milano Linate – CAAL
Milano Malpensa – Comitato
Cittadini di Varallo Pombia – Aeroporto Malpensa
Napoli –
Comitato No Fly Zone- Assoutenti Città Metropolitana di Napoli
Parma
– Associazione NoCargoParma Aps
Roma Ciampino – CRIAAC
Roma
Fiumicino – Comitato FuoriPISTA
Treviso - Comitato per la
Riduzione dell’Impatto Ambientale Aeroporto Treviso
Venezia –
CRIAAV - No Raddoppio Aeroporto
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