Dopo l’UNIONE DEI COMITATI DELL’ALTA VALLE DEL TICINO, ovvero il Comitato “Vivere a Coarezza”, il Comitato “Vivere a Golasecca”, il Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia-Aeroporto di Malpensa e il Comitato Territoriale Malpensa con sede a Lonate Pozzolo che hanno circostanziato la materia acustica differenziata tra Zone LVA e decibel della Classificazione Comunale, la richiesta di centraline si è estesa su ogni rotta.
Anche se le traiettorie di decollo non sembrerebbero solo
quelle delle initial climb SID disegnate su AIP-Italia. Spesso - lo rivelano i tracciati rada disponibili si Flightrarar24
– dopo il decollo gli aeromobili volano free-route, aggirando le rotte
prestabilite. Volando su quartieri che, legittimamente protestano l’inusuale
fracasso aereo, aggravato dalle dispersioni laterale delle SIDs.
Dopo l’iniziativa del Comune di Golasecca, Comune del CUV,
ma escluso dalla partecipazione nella Commissione Aeroportuale e diritto di
voto, che ha affidato l’incarico ad una professionista acustica e il posizionamento
di una centralina di controllo e la designazione di uno studio legale di
supporto legale, è intervenuto anche il COR2.
Quest’ultimo acronimo designa il raggruppamento di 13 Comuni.
Sono quelli di Angera, Azzate, Brunello, Cavaria Con Premezzo, Cazzago Brabbia,
Crosio Della Valle, Daverio, Inarzo, Mornago, Sesto Calende, Sumirago, Taino,
Vergiate: hanno inoltrato una formale richiesta a Enac, Arpa e Sea proprio per
chiedere l’installazione di due centraline di controllo del rumore sulle due
direttrici di traffico su cui insistono i decolli di Malpensa.
L’impatto acustico attuale e in divenire che contrassegna la
“sperimentazione”, tuttavia, è correlata al numero dei movimenti aerei e alla
loro distribuente nell0arco notturno e diurno. Sull quattro testate di piste
con le altrettante traiettorie.
Ma quanti saranno i voli complessivi= La capacità oraria
diurna e notturna, il ridisegna le separazioni tra aeromobili in decollo e in
atterraggio con la procedura in vigore, in prova, con la riduzione degli spazi
della “turbolenza di scia-wake turbolence” e con il superamento dell’utilizzo
alternato delle piste potrebbe portare al raddoppio dei voli.
Uno scenario che implica una impennata dell’impatto acustico
LVA e dei decibel.
Ma come “stimare” tale aggravio? In questo caso il posizionamento
di alcune centraline non basterebbe. Anche se ben posizionate. Sarebbe un
risultato parziale e, probabilmente superfluo, se non un inutile spreco di convinzioni,
di energie e finanze.
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