Anche in queste giornate di calore estivo, il dibattito non sembrerebbe affrancarsi dalla rituale contrapposizione, principalmente sul livello acustico rappresentato dagli stakeholders aeroportuali e quello dei Comitati e di qualche amministrazione comunale. Riproporre l’equazione come la nuova pista impatta più della vecchia, senza un’adeguata valutazione delle emissioni in atmosfera, non solo dell’infrastruttura, ma del ciclo LTO-LandingTakeOff-AtterraggioTerraDecollo delle operazioni di volo, limita un confronto fondamentale.
Le tante Relazioni illustrative e tecniche proposte, se
inquadrano l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, variamente “positivo
e/o negativo” rispetto al vecchio masterplan, non evidenziano focus relativi a
specifici safety e risk assessment qualificando adeguate “matrice del rischio”
associato.
Il Project review del piano aeroportuale al 2035
dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, qualora riferiscano a tali specifiche analisi
trascurano eventuali database di input.
"L’ipotesi progettuale di Toscana Aeroporti risulta
maggiormente impattante rispetto alla soluzione del masterplan precedente per
il territorio di Campi, in quanto la traiettoria di volo lambisce l’area umida
dell’Oasi di Focognano, afferente al sito naturale ‘Stagni della piana
fiorentina e pratese’ parte della Rete Natura 2000 comunitaria".
Quando i media riferiscono sulle rotte di volo prossime ad una "area di notevole interesse
culturale, ambientale e di servizi alla collettività dove è collocato il
complesso monumentale di Villa Montalvo sede di un polo bibliotecario di
interesse sovracomunale, e l’adiacente parco meta di molti sportivi o utenti
interessati a trascorrere una giornata all’area aperta e dove sono svolte
manifestazioni che richiamano il pubblico di tutta la regione", emergono ancora considerazioni che trascurano gli standards e caratteristiche di pista definiti
da ICAO-EASA, le eventuali deviazioni ammissibili e/o comunque compatibili in
relazione alla tipologia dell’attività aerea stimata. Al numero dei
movimenti/aerei, alla capacita pista, alle prospettive del traffico, al bacino
di traffico, ecc..
Le relazioni acustiche proposte, pur evidenziando i kmq
delle Zone A, B e C, il numero dei cittadini interessati, ignorano l’importanza
le zone attigue sottoposte alla classificazione acustica comunale. Del tutto
marginale, anche qualora posto come un obiettivo primario, ad esempio, l’impatto
delle emissioni in atmosfera nello spazio LTO nel raggio dei 6,5km per una altezza
di 1000metri.
Perché, quindi, tra le “criticità evidenziate” sono ignorate
le considerazioni di Safety assessment, risk assessment con le relative “matrice
del rischio” correlato?
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