giovedì 18 luglio 2024

Firenze-Peretola, rinnovato Masterplan2035? Ma con quali safety e risk assessment?

Anche in queste giornate di calore estivo, il dibattito non sembrerebbe affrancarsi dalla rituale contrapposizione, principalmente sul livello acustico rappresentato dagli stakeholders aeroportuali e quello dei Comitati e di qualche amministrazione comunale. Riproporre l’equazione come la nuova pista impatta più della vecchia, senza un’adeguata valutazione delle emissioni in atmosfera, non solo dell’infrastruttura, ma del ciclo LTO-LandingTakeOff-AtterraggioTerraDecollo delle operazioni di volo, limita un confronto fondamentale.

Le tante Relazioni illustrative e tecniche proposte, se inquadrano l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, variamente “positivo e/o negativo” rispetto al vecchio masterplan, non evidenziano focus relativi a specifici safety e risk assessment qualificando adeguate “matrice del rischio” associato.

Il Project review del piano aeroportuale al 2035 dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, qualora riferiscano a tali specifiche analisi trascurano eventuali database di input.

"L’ipotesi progettuale di Toscana Aeroporti risulta maggiormente impattante rispetto alla soluzione del masterplan precedente per il territorio di Campi, in quanto la traiettoria di volo lambisce l’area umida dell’Oasi di Focognano, afferente al sito naturale ‘Stagni della piana fiorentina e pratese’ parte della Rete Natura 2000 comunitaria".

Quando i media riferiscono sulle rotte di volo prossime ad  una "area di notevole interesse culturale, ambientale e di servizi alla collettività dove è collocato il complesso monumentale di Villa Montalvo sede di un polo bibliotecario di interesse sovracomunale, e l’adiacente parco meta di molti sportivi o utenti interessati a trascorrere una giornata all’area aperta e dove sono svolte manifestazioni che richiamano il pubblico di tutta la regione", emergono ancora considerazioni che trascurano gli standards e caratteristiche di pista definiti da ICAO-EASA, le eventuali deviazioni ammissibili e/o comunque compatibili in relazione alla tipologia dell’attività aerea stimata. Al numero dei movimenti/aerei, alla capacita pista, alle prospettive del traffico, al bacino di traffico, ecc..

Le relazioni acustiche proposte, pur evidenziando i kmq delle Zone A, B e C, il numero dei cittadini interessati, ignorano l’importanza le zone attigue sottoposte alla classificazione acustica comunale. Del tutto marginale, anche qualora posto come un obiettivo primario, ad esempio, l’impatto delle emissioni in atmosfera nello spazio LTO nel raggio dei 6,5km per una altezza di 1000metri.

Perché, quindi, tra le “criticità evidenziate” sono ignorate le considerazioni di Safety assessment, risk assessment con le relative “matrice del rischio” correlato?

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