I numerosi Masterplan degli scali del Belpaese, in corso di approvazione di Parere Positivo della Commissione di VIA/VAS, hanno sottoposto un incremento del tutto innovativo del traffico CARGO, al punto che vaste aree del sedime aeroportuale sono state dedicate. Da Malpensa a Parma, da Capodichino a Fiumicino.
L’apporto dei voli “All CARGO” sembrerebbe assegnare un
ruolo centrale, in prospettiva dominante rispetto allo stesso traffico
passeggeri. Uno scenario che deve essere adeguatamente analizzato.
Il documento ENAC “Dati di Traffico 2021”, in 146 pagine, che
inquadra “Il traffico aereo 2021 è stato caratterizzato da una forte ripresa
rispetto al 2020, anche se i dati continuano ad evidenziare un notevole divario
rispetto ai valori 2019 (ultimo anno ante Covid), in quanto influenzati dagli
effetti durevoli di una pandemia che ha comportato, anche per tale annualità,
l’adozione di misure restrittive volte al suo contenimento.”
I rilievi specifici riportano i seguenti stralci:
“Infine il settore cargo, che nel 2021 ha registrato un
totale di oltre 1 mln di tonnellate movimentate e che, con una crescita del
+31,5% rispetto al 2020, è il primo settore a traguardare il risultato del
recupero dei livelli 2019 pre pandemia.
Lo scalo di Milano Malpensa, con circa 747 mila tonnellate
movimentate (+44,7% rispetto al 2020) ed una quota di mercato del 70,7%,
continua a confermare il proprio primato in tale settore di attività.
Da evidenziare anche per il 2021 il risultato dell’aeroporto
di Brescia che, con circa 29,1 mila tonnellate di cargo movimentate, ha
registrato un ulteriore incremento del +35,4% rispetto al 2020, continuando
così il trend di crescita già emerso nella scorsa annualità (2020 vs 2019:
+61,4%; 2021 vs 2019: +118,5%)”.
“Dal grafico emerge che, a differenza di quanto avviene nel
traffico passeggeri dove è netta la prevalenza del traffico UE (73,9%) rispetto
a quello non UE (26,1%), nel settore cargo l’ambito Extra UE risulta di gran
lunga prevalente (62% verso il 38% dell’ambito UE).”
“Con riferimento al traffico cargo invece, si evidenzia un
rilevante incremento delle tonnellate movimentate da/verso tutte le aree
geografiche, con picchi di crescita addirittura del 91% nel caso dell’area
geografica del Nord America/Nord Atlantico”.
“In considerazione
della sempre maggiore importanza rivestita dalla movimentazione aerea delle
merci, nella parte V della presente pubblicazione è stata inserita una nuova tavola
denominata “Tav. VET 5_C” che fornisce indicazioni circa la ripartizione del mercato
del cargo aereo sulla base della nazionalità del vettore e delle aree
geografiche di origine-destinazione del cargo movimentato.”
"Nel caso del traffico cargo, a differenza di quanto rilevato
per il comparto passeggeri, sono i vettori di nazionalità extra UE a coprire la
quota di mercato più rilevante, pari al 50,6%; i vettori nazionali assorbono
una quota del 15,3% mentre i restanti vettori UE (tra cui primeggia la Germania
con una quota rilevante del 21,4%) ricoprono il restante 34,1%.”
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