martedì 4 gennaio 2022

Aeroporti e impatto acustico, tra gli interrogativi sulle rilevazioni e i danni individuali

Comitati e Sindaci, ENAC e gestori aeroportuali si rimpallano l'esposizione “acustica” delle flotte aeree, tra zonizzazione LVA (e relativi database non condivisi con trasparenza), la rete delle centraline e classificazione acustica “Comunale” con modalità ed indici che ISPRA ha delineato e che le ARPA Regionali verificano.

Tra chi protesta per le “rilevazioni” che non registrerebbero dai realistici e la soddisfazione per indici nei limiti di legge. Confermati dalle risultanze favorevoli dei masterplan di medio e lungo periodo sottoposti ai Pareri Positivi delle Commissioni di VIA e VAS.

Tuttavia, l'assenza dell'adozione delle procedure di decollo (sezione ENR 1.5, 2 Procedure Antirumore, Procedure di Salita Iniziale), ovvero delle procedure alternative di decollo ICAO, ossia NADP 1 e NAPD 2 (definito in ICAO PANS OPS 8168, Volume 1, Sezione 7), con spinte/potenze di decollo ridotto, ma soprattutto con la riduzione della spinta di decollo a 700/800 piedi dal terreno, piuttosto che gli odierni 1500 piedi di altezza determina un aggravio delle ricadute acustiche sul territorio.

Anche l'utilizzo del descrittore LVA, peraltro non conforme alle prescrizioni del doc. 29 della Conferenza europea dell’aviazione civile, dal titolo «Standard Method of Computing Noise Contours around Civil Airports», terza edizione, cui fa rinvio il Reg. UE n. 598/2014 (art. 6, par. 1, lett. a); All. I, Reg.), determina ulteriore confusione nell'analisi dell'impatto complessivo.
La normativa europea in materia precisa che l’impatto del rumore generato dal traffico aereo è rappresentato attraverso i descrittori di rumore Lden e Lnight, definiti e calcolati in conformità all’Allegato I della direttiva 2002/49/CE, mentre altri descrittori, che abbiano una base oggettiva, possono essere usati esclusivamente in via supplementare (Allegato I al Reg.).
Anche i criteri di elaborazione della “Classificazione acustica Comunale” costituisce una ulteriore criticità nella valutazione del “rumore aereo” esterno e/o di prossimità” alla zonizazzione in LVA.


Nel quadro della succitata “sintesi” è utile ricordare quali siano i meccanismi che collegano l'esposizione cronica al rumore aereo e l'apprendimento:
Il rumore degli aerei può influenzare direttamente lo sviluppo di abilità cognitive come la lettura e la memoria, ma è stata proposta anche una serie di percorsi e meccanismi per gli effetti. Gli effetti potrebbero essere spiegati da difficoltà di comunicazione, frustrazione di insegnanti e alunni, morale ridotto, attenzione ridotta, aumento dell'eccitazione - che influenza le prestazioni del compito e disturbi del sonno dovuti all'esposizione domestica che potrebbero causare effetti sulle prestazioni il giorno successivo.

Cause del rumore fastidio, in particolare se un individuo sente che le sue attività vengono disturbate o se causa difficoltà di comunicazione. In alcuni individui, le risposte di fastidio possono provocare risposte fisiologiche e psicologiche allo stress, il che potrebbe spiegare risultati di apprendimento più scarsi.
Linee guida per l'esposizione al rumore dei bambini a scuola
Le linee guida comunitarie sul rumore dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) suggeriscono che il livello di pressione sonora di fondo (SPL) nelle aule scolastiche non deve superare 35 dB L Aeq durante le sessioni di insegnamento per proteggere dall'intelligibilità del parlato e dal disturbo dell'estrazione delle informazioni.

Le linee guida dell'OMS suggeriscono anche che i parchi giochi all'aperto della scuola non dovrebbero superare i 55 dB L Aeq durante il periodo di ricreazione, per proteggersi dai fastidi. L'American National Standards Institute (ANSI) Standard for School Acoustics (ANSI S12.50-2002/2010), suggerisce che il rumore di fondo interno per le aule non occupate dovrebbe essere 35 dB L Aeq. Lo standard ANSI è supportato da Acoustical Society of America e INCE-USA. Mentre le linee guida dell'OMS e dell'ANSI specificano entrambe un livello sonoro massimo di 35  dB per le aule, va notato che per le linee guida ANSI, questo è per le aule non occupate, mentre per le linee guida dell'OMS, questo è per le aule occupate. Va inoltre notato che l'OMS ha incluso il deterioramento cognitivo dei bambini come un punto finale nella sua pubblicazione Burden of Disease from Environmental Noise - Quantificazione degli anni di vita in buona salute persi in Europa, basandosi principalmente sui risultati dello studio di Monaco e lo studio RANCH.

Esistono perciò prove sufficienti per un effetto negativo dell'esposizione al rumore degli aerei sulle abilità cognitive dei bambini come la lettura e la memoria, nonché sui punteggi dei test accademici standardizzati. Stanno inoltre emergendo prove a sostegno dell'isolamento delle scuole che potrebbero essere esposte a livelli elevati di rumore degli aerei.

È stata proposta una serie di meccanismi plausibili per tenere conto degli effetti del rumore degli aerei sull'apprendimento dei bambini. Ulteriori conoscenze sulle relazioni esposizione-effetto in diversi contesti informeranno ulteriormente il processo decisionale.

Può anche essere utile derivare relazioni per una serie di ulteriori metriche di esposizione al rumore, come il numero di eventi di rumore. Ad oggi, pochi studi hanno valutato gli effetti dell'esposizione persistente al rumore degli aerei durante l'istruzione del bambino e rimane la necessità di studi longitudinali sull'esposizione al rumore degli aerei a scuola e sui risultati scolastici.


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