mercoledì 16 giugno 2021

ITA vs low cost, low cost vs ITA, troppe basi: impossibile competere

Una sintetica analisi del scenario operativo del traffico aereo in Italia. 

Dalla Ryanair, alla Easyjet, alla Wizzair, alla Volotea, per segnalare solo alcune delle low cost operanti sugli scali del Belpaese. Una rete di voli che collega aeroporti italiani con voli interni ed esterni di corto-medio raggio. Attraverso hub e/o basi che interconnettono le destinazioni.

Ma soprattutto abbattono i costi operativi degli assett aziendali.

Nella giornata di oggi 16 Giugno Ryanair ha annunciato l'apertuta della sua 16esima base italiana. Con un flusso di voli giornalieri e settimanali che è arduo calcolare. Ma con rete fittissima. Sarebbero attivate 18 nuove rotte Ryanair, con: Budapest, Copenaghen, Cracovia, Edimburgo, Kiev, Lanzarote, Leopoli, Londra Luton, Madrid, Malaga, Marrakech, Palma, Parigi Beauvais, Pescara, Shannon, Siviglia, Tel Aviv, Trapani.

Wizz Air a Napoli ha aperto la sesta base italiane: le 18 nuove rotte. Le nuove destinazioni sono Milano Linate, Olbia, Lampedusa, Verona, Torino, Santorini, Chania, Mykonos, Ibiza, Fuerteventura, Tenerife, Londra Luton, Praga, Tallinn, Reykjavik, Tel Aviv, Casablanca , Sharm el Sheikh per un totale di 26 destinazioni da Napoli nel 2021.

Easyjet dopo aver tagliato due basi nel periodo critico del COVID-19 sta riaprendo ed allargando i propri hub operative. Con un elenco vastissimo di vecchie e nuove destinazioni.

Volotea dopo averne tagliate quattro sta riaprendo ed estendendo la basi hub.

Ma chi alimenta e sostiene finanziariamente queste “policy” aziendali, che, inevitabilmente, rendono improponibile qualsiasi rilancio della nuova flotta italiana, post Alitalia, ovvero l'ITA?

Il Governo Draghi, i ministeri competenti hanno valutato le prospettive e le dinamiche di “supposta” liberalizzazione e competizione sui “cieli” del Belpaese?

Infine quante costa il “supporto “ co-marketing sottoscritto “localmente” con le low cost?

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